Da un editoriale di Don Benzi apparso sul sito della sua organizzazione nell'ottobre 2000 e "misteriosamente" scomparso nel 2003 ...

Nel 2000 Don Benzi, in pieno anno giubilare, era molto attivo nel promuovere le proprie idee sulla prostituzione.
Nell'ottobre 2000 pubblicò sul sito della sua organizzazione un editoriale intitolato "GLI SCHIAVI NON POSSONO PIU' ASPETTARE" e sottotitolato "Bianco, Amato, De Gennaro, Violante, Turco, Mancino, Ciampi. Chi ha il potere e il dovere di intervenire è stato informato. Ora le istituzioni devono agire".

Mi è incomprensibile il perchè tale editoriale, che era rimasto sul sito fino al 2003, sia stato tolto dalla sezione "Prostituzione", che conserva tuttora editoriali e articoli dal 1996 (!) al 2002 e, tra l'altro, mantenendo ben quattro articoli dello stesso mese di ottobre 2000: ma quello di Don Benzi è "misteriosamente" stato fatto sparire ...
Posso malignamente fare un'ipotesi: che ciò sia stato fatto per togliere dalla vista dei visitatori del sito lo scomodissimo riferimento incautamente fatto (pur criticandolo) allo studio del Censis del 2000, dal quale risulta solo il 10% di schiave!
Autocensura tardiva per essersi accorti di essersi tirati la zappa sui piedi? Per aver "esposto" anche ai "propri" fedeli visitatori tale imbarazzanti stime? Mah, forse sono davvero troppo maligno ... ;-)

Comunque, avendo a suo tempo salvato quella pagina, posso riportarne qui un estratto, quello che affronta la spinosa (per Don Benzi) "questione Censis":



[...]

Siamo nel Giubileo "duemila" che esige la liberazione degli schiavi, la remissione del debito, la ridistribuzione del reddito. In questo contesto non si possono chiudere gli occhi di fronte al fenomeno della schiavitù imposta per fare esercitare forzatamente la prostituzione: 50.000 donne in Italia.
Per questo la Comunità Papa Giovanni XXIII - oltre all’azione diretta che sta portando avanti per liberare le schiave andando ad incontrarle sulla strada e proponendo una via d’uscita concreta alla loro condizione - è intervenuta anche a livello politico. L’urgenza della soluzione del problema è data:
  1. dall’orrore della condizione di schiavitù in cui sono ridotte queste donne;
  2. dalle proposte errate che certe personalità portano avanti in merito al problema prostituzione;
  3. dalla possibilità concreta di potere liberare tutte le ragazze che vengono costrette a prostituirsi.
Tutta la prostituzione è schiavizzata
È imperdonabile l’errore del Censis che afferma che ci sono in Italia solo 4/5 mila donne schiavizzate.
L’errore è talmente grave che ingenera il sospetto che ci sia qualche addentellato con una certa corrente politica trasversale nella destra e nella sinistra italiana, ma soprattutto in alcuni personaggi di spicco, che vogliono la riapertura delle case di tolleranza. La prova che questo dubbio non sia poi così temerario è data dal fatto che su cento operatori interpellati dall’istituto di ricerca, non ce n’é neanche uno della Comunità Papa Giovanni XXIII, che pure opera in questo campo ormai in tutta Italia. Il metodo di rilevazione utilizzato, poi, quello dell’inchiesta, non ci sembra adeguato: tutte le ragazze che provengono dai Balcani e dall’est europeo, sono costrette a dire che esercitano liberamente la prostituzione.

[...]


(tratto da una pagina, ora rimossa, che era pubblicata all'indirizzo http://www.sempreapg23.org/00ott/00ott02.html sul sito della Comunità Papa Giovanni XXIII)



Non sto qui a commentare le argomentazioni di Don Benzi che criticano metodologicamente la ricerca del Censis, visto che lo faccio ampiamente in altra parte del sito.
Mi limito a ribadire la mia impressione che all'Associazione di Don Benzi si siano resi conto dell'"autogol" che si facevano mantenendo quella pagina sul sito.
E siano passati alla loro solita efficacissima tattica del "muro di silenzio": in mancanza di controargomenti validi, meglio ignorare i dati sgraditi, far finta che non esistano e cercare di seppellirli solo la sabbia, in modo che la gente non li possa conoscere ...

Un fatto, tra l'altro, "sinistramente" simile alla sparizione della pagina del Dipartimento delle Pari Opportunità che citava la ricerca del Parsec.

Molto edificante.