"Lucky"

 

 

Una passeggiata nel parco tornando a casa. La notte ti abbraccia con il suo manto di buio. Qualcuno arriva alle tue spalle e il tuo cuore inizia a battere forte. Aumenti il passo seguendo quel ritmo veloce che ti esplode nel petto, e cerchi di controllare la paura che in un attimo pervade il tuo corpo. Senti addosso le sue mani, il suo corpo è sopra il tuo mentre cerchi invano di liberarti. Ha un coltello, e minaccia di ucciderti. Provi a gridare, a scappare, piangi, lo supplichi con mille motivazioni. Perché hai solo diciotto anni. Perché sei vergine.  Ma non c’è più modo di sottrarsi all’inevitabile. Mentre il suo corpo entra con violenza nel tuo, non riesci più a contrastarlo e ti consegni ai suoi voleri. Ciò che più desideri, in quel momento, è sopravvivere. “ sarei morta un po’ alla volta pur di salvarmi dalla morte vera.”  Ti diranno che sei stata fortunata, ma anche se non sei morta, non è questa la parola che meglio descrive come ti senti: sei invasa e distrutta. Perché sei stata STUPRATA. Ti diranno, ma solo con lo sguardo, che sei diversa, insanguinata, rovinata, merce avariata. Ma non è colpa tua se sei stata STUPRATA.  Ti diranno che sei stata forte e coraggiosa dopo quello che ti è successo, dopo l’aggressione, dopo il pestaggio. Ma non si tratta di “quello”, né di “aggressione”o di “pestaggio”. Sei stata forte e coraggiosa dopo essere stata STUPRATA.

Alice ci racconta una storia vera.  La storia di quando, era l’8 maggio 1981, un ragazzo la aggredì e violentò nel parco. I suoi sentimenti, le sue emozioni, la sua rabbia e la sua paura si sprigionano dalle parole di inchiostro e ti pervadono i sensi rendendoti in ogni istante partecipe della sua disavventura. Il coraggio di voler ricominciare a vivere, la forza interiore che la spinge a reagire perché.. Nessuno può tirarti fuori da nulla. O ti salvi da sola o non ti salvi. Uno stupro ti rende diversa. Diversa per te stessa, e diversa agli occhi degli altri. Da anonima studentessa Alice diventa un personaggio.. la gente si volta a guardare “la ragazza violentata” come fosse un fenomeno da baraccone. Ma Alice è forte e coraggiosa. Prosegue per la sua strada incurante di chi non capisce. Perché non lo fanno apposta.. a volte non ci arrivano e basta. Così continua a coltivare le sue amicizie, a frequentare l’università, a scrivere poesie. E il coraggio non le manca quando a distanza di mesi riconosce il suo violentatore e lo denuncia alla polizia, consapevole delle difficoltà che un processo del genere può comportare. Sul banco dei testimoni è come se da vittima diventasse imputato, rispondendo alle domande sempre più incalzanti e umilianti degli avvocati della difesa. Ma Alice è forte e coraggiosa, e la sua perseveranza verrà ricompensata.

 

Al di là dell’argomento particolarmente toccante, il libro è bellissimo da leggere. Le pagine scorrono veloci seppur ricche di significato e la narrazione non risulta mai noiosa, nemmeno durante le fasi del processo, quando il racconto di ogni interrogatorio esula dalla sterile ricostruzione degli eventi, per soffermarsi sui sentimenti e le forti emozioni provate da Alice, seduta al banco dei testimoni, mentre racconta a degli sconosciuti i momenti più dolorosi della sua vita.

Resistere a una violenza fino alla morte. Perché? La morte è la soluzione più facile, resistere vuol dire avere il coraggio di affrontare ciò che accadrà in seguito, le umiliazioni e tutte le implicazioni del caso.  Avere il coraggio di accusare il tuo aggressore. Di odiarlo. Perché con la violenza una parte di te muore comunque. Ma poi arriva il momento di ricominciare a vivere.

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Titolo originale: “Lucky”

Autore: Alice Sebold

Casa editrice: e/o

Anno:

Pagine:

Prezzo: 16 euro

da regalare a chi..

..cerca il coraggio

per salvarsi da solo

 

 

è una campagna di

Amnesty International

 

 

“Dentro la galleria disseminata di cocci di bottiglia, foglie secche e altri oggetti ancora imprecisati, io divenni tutt’uno con quell’ uomo. Quell’uomo teneva stretta in mano la mia vita. Chi dice che preferirebbe lottare fino alla morte piuttosto che farsi violentare è un idiota. Io preferirei mille volte essere violentata. Una si adegua alla situazione.”

 

 

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