Nicolas Claux

Tristemente famoso con lo pseudonimo di "Vampiro di Parigi", Nicolas Claux non si può considerare un Serial Killer propriamente detto, ma un folle omicida.

Nicolas Claux nacque il 22 Marzo del 1972 nello stato africano del Cameroon. Il padre, di nazionalità francese, lavorava in una banca e spesso, per motivi di lavoro, era costretto a trasferirsi da un luogo all'altro per lunghi periodi di tempo. Nicolas era troppo giovane per ricordare i suoi primi anni in Cameroon, successivamente la famiglia si trasferì a Londra quando lui ebbe 5 anni, e infine a Parigi dove rimasero finchè il ragazzo non compì 12 anni.

L'infanzia del giovane Nicolas fu piuttosto normale, ad eccezione del fatto che aveva un carattere particolare, era molto introverso, riservato, aveva pochi amici e difficoltà a legare con le persone, per questo motivo era costretto a trascorrere molto del suo tempo in camera da solo. I suoi genitori erano troppo materiali e non gli fornivano le dovute attenzioni, così cominciò a nascere in lui un interesse per la morte e l'occulto. Trascorreva ore a leggere libri sui vampiri e sui licantropi. In particolare fu affascinato dalla statua di un demone sumero, Pazuzu, che trovò raffigurato in un libro che i suoi genitori gli comprarono in Inghilterra, per lui era simbolo di potenza, qualcosa che in qualche modo rispettava.

Quando Nicolas ebbe 10 anni, il nonno morì di embolia cerebrale; erano insieme quando il fatto accadde, e Nicolas sentì sempre che la sua famiglia lo incolpava per la morte prematura del nonno. Questo fu un periodo critico della sua vita, più volte affermò che questo episodio lo rese letteralmente ossessionato dalla morte fisica, da quel momento i suoi interessi si concentrarono sui riti di sepoltura e sull'atmosfera degli obitori. All'età di 12 anni, Nico e la sua famiglia si trasferirono a Lisbona, dove rimasero per 4 anni. Nonostante il luogo fosse cambiato, gli interessi persistevano; nessuno dei suoi compagni di classe condivideva il suo modo di pensare, così si ritrovò nuovamente solo, i suoi sentimenti di solitudine diventarono più intensi e iniziò a sentire un odio estremo verso le persone che lo circondavano.

All'età di 16 anni si trasferì a Parigi dove visse insieme a suo padre. Era ossessionato dai cimiteri e, a Parigi, li conosceva tutti come il palmo della sua mano. Tra il 1990 e il 1993 Nico trascorreva la maggior parte del suo tempo nei cimiteri e nei mausolei, era affascinato dalle decorazioni, dalle statue e dai dipinti presenti all'interno. Era solito entrare dentro, durante il giorno o durante la notte, indifferentemente, affermava che si sentiva come "Un imperatore che regna nell'Inferno".

Sotto interrogatorio raccontò che un giorno sentì l'improvviso bisogno di disseppellire un cadavere e mutilarlo; così si procurò il materiale necessario, prese la metropolitana fino alla stazione Trocadero e in pieno giorno si infiltrò nel cimitero. Si diresse verso un piccolo mausoleo di una famiglia di immigrati russi dalla rivoluzione del 1917, aprì la pesante porta di ferro e si introdusse nella cripta, l'unica luce era quella delle candele che si era portato; iniziò con il rimuovere il pesante sarcofago prestando attenzione a non fare troppo rumore, lavoro che lo occupò per circa un'ora, dopodichè aprì la bara dalla quale uscì un orribile odore di cadavere in decomposizione, afferrò con forza il cacciavite di cui era munito e cominciò a deturpare il cadavere della donna al ventre, alle spalle e alla cassa toracica. La colpì per 50 volte, dopo essersi sfogato se ne ritornò alla sua dimora. Dopo la violazione della sua prima cripta, Nico trascorse la maggior parte del suo tempo libero cercando nuovi cimiteri con nuove cripte da dissacrare. Un "gioco" che perdurò fino al suo arresto.

A 20 anni Nicolas iniziò il servizio militare, dove fu assegnato alla pulizia e alla riparazione di armi, ma presto trovò questo stile di vita troppo noioso, così, al termine del servizio di leva, cominciò a considerare l'idea di diventare necroforo.

Nel 1993, l'unica scuola locale di imbalsamazione rifiutò la sua richiesta, così cominciò a lavorare all'ospedale Saint Vincent-de-Paul a Parigi, un ospedale per bambini, che era l'unico modo, secondo lui, di fare ciò che aveva sempre sognato, e di stare a contatto con i cadaveri. Riuscì ad ottenere un lavoro come aiutante del medico dell'obitorio, e il suo primo contatto con un cadavere fu l'assistere all'autopsia di una bambina di 10 anni. Nel dicembre del 1993 si trasferì all'ospedale Saint Joseph a Parigi, dove ricoprì la medesima carica.

Nicolas aveva l'incarico di eseguire le autopsie, con la classica incisione a Y, il taglio delle costole e delle articolazioni, e l'apertura del cranio, Il patologo asportava gli organi interni e li posizionava in una scatola. Una volta fu lasciato solo con il cadavere dopo un'autopsia, per eseguire le suturazioni che erano la sua specialità; fu allora che cominciò a mangiare filamenti muscolari asportati dai corpi. Talvolta asportava i muscoli e li portava a casa, per poi mangiarli in seguito.

Trovò anche il modo di rubare delle sacche di sangue dalla banca del sangue dell'ospedale, per portarle a casa e metterle nel refrigeratore. Una volta che avevano raggiunto la giusta temperatura, le mischiava con delle proteine in polvere o cenere umana e beveva il tutto.

Il 4 ottobre del 1994, Nicolas decise che era tempo di trasformare le sue fantasie in realtà. Aspettò il momento giusto e alla fine fece il passo decisivo che cambia un uomo per sempre.

Nicolas trascorreva molto tempo a cercare la vittima ideale, non doveva avere caratteristiche particolari, e il modo migliore che trovò per conoscerla fu in Minitel (una versione obsoleta di Internet), chattando con un uomo di nome Thierry su argomenti come il bondage o S&M. Dopo un po' di tempo, l'uomo decise di dargli l'indirizzo di casa sua, Thierry non sapeva che il sesso era l'ultima cosa che Nicolas aveva in mente.

D'accordo sull'incontro con la vittima, si munì di una pistola calibro 22, e si diresse verso il luogo prestabilito. Arrivato all'abitazione, si fece aprire la porta dando il suo soprannome su Minitel come riconoscimento; appena richiuse la porta il malcapitato si trovò una pistola puntata in fronte e Nicolas non ci pensò due volte prima di premere il grilletto. Il corpo si accasciò a terra e Claux, contento del suo operato, osservò il corpo in fin di vita dell'uomo. Si aggirò per l'appartamento, pulì le sue impronte digitali, rubò il libretto di assegni, una carta di credito e il portafogli (con l'elenco degli ID), la patente, un orologio, e finalmente abbandonò la scena del delitto.

Il corpo fu scoperto 3 giorni dopo dai suoi genitori, che, non riuscendo a mettersi in contatto con Thierry, decisero di andare nel suo appartamento. La vittima, Thierry Brissonier, era un ristoratore trentaquattrenne che lavorava anche part-time come musicista.

Verso la metà di ottobre, Nicolas utilizzò uno degli assegni di Thierry per acquistare un VCR. Quando il negoziante gli chiese un documento di identificazione, gli presentò la patente rubata, che precedentemente aveva provveduto a modificare con la propria fotografia. Ma il problema venne fuori quando il negoziante pose a confronto le firme sui due documenti, allorchè Nicolas scappò prima dell'arrivo della polizia.

Il 15 novembre del 1994 Nicolas fu arrestato davanti al Moulin Rouge grazie alla fotografia fornita alla polizia dal negoziante. Sotto custodia confessò l'omicidio e le razzie compiute nei cimiteri parigini.

Per i due anni seguenti, Claux fu seguito da una squadra di psichiatri e psicologi e gli diagnosticarono una personalità disturbata al limite della psicosi, sofferente di necrofilia e sadismo sessuale, ad ogni modo non gli fu diagnosticato alcun tipo di disordine mentale che gli impedisse di compiere azioni secondo il suo volere.

Il processo iniziò il 9 maggio del 1997 presso la Corte d'Assise di Parigi. Dopo 3 ore, la giuria deliberò che Claux era colpevole di omicidio premeditato e di razzie, è stato condannato a scontare 12 anni di prigione e a pagare 25'000 franchi a fine civile e 300'000 franchi alla famiglia della vittima.

Dopo aver scontato 7 anni e 4 mesi, è stato rilasciato per buona condotta il 22 marzo del 2002. Fin dal suo rilascio trascorre il suo tempo tra dipingere, eseguire tatuaggi, cimiteri e Internet (sono presenti le sue opere sul suo sito web).