• Carme VIII

Oh pazzo, basta! Povero Catullo,
quel che è perduto è perduto è perduto.
I tuoi occhi di paradiso li hai avuti
quando il tuo amore ti diceva vieni
tu ti precipitavi.

Così amata da te è stata lei
come nessuna da nessuno mai.
E compivate tutti gli atti d'amore
quel che volevi tu lei non voleva
i tuoi giorni di paradiso li hai avuti.

Ora non vuole più. Debole cuore,
Non devi volere più neanche tu.
Se ti ha lasciato, lasciala andare.
Perché vuoi vivere miserabilmente?
Forza, sopporta il colpo, non gli cedere!

Amore mio addio. Catullo è ora insensibile,
non ti cerca, non corre a supplicarti
per un rifiuto. Ma come soffrirai,
le sue suppliche spente!
Che sventura la tua, infelice,

e a quale vita vai incontro!
Quale uomo ti cercherà?
Chi puoi amare ancora, di chi sarai l'amante?
A chi i tuoi baci darai a chi la bocca morderai?
Catullo resisti, tu non cedere.

    

• Carme LI

Mi sembra simile ad un dio,
anzi, se è lecito, superiore agli dei,
colui che, seduto a te di fronte, a lungo
ti guarda e ti ascolta,

mentre dolcemente gli sorridi; a me infelice
questo toglie completamente i sensi; perché non appena
ti vedo, o Lesbia, non mi resta più
un filo di voce,

la lingua s'inceppa, sottile per le membra
serpeggia una fiamma, rimbombano le orecchie
per un suono interno, su entrambi gli occhi
cala la notte.

    

• Carme LXXXV (Odi et amo)

Odio e amo. Perché io lo faccia, forse ti chiedi.
Non so, ma sento che accade, e mi tortura.

    

• Carme LXXXVII

Mia Lesbia sei stata amata
da me in modo così totale
che in modo uguale amata
non c'è donna e non ci sarà.

Non si vedrà mai più
in amorosi legami
tanto rigore di fedeltà
quanto si vide in me
nell'amore che ti portai.

    

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