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IL DUOMO DI PORTO MAURIZIO

Dal centro di Porto Maurizio salendo sulla crocera, al sommo di via Carlo Alberto (ora via Cascione), che costituisce il cuore della città ottocentesca, si giunge direttamente, con una breve salita rettilinea (via San Maurizio) in Piazza del Duomo, circondata da palazzi moderni e dominata dal grande Duomo di San Maurizio, costruito ai primi dell'800, che con la sua mole dà tono e fisionomia a tutta la città, ripetendone il nome.

Il Duomo di San Maurizio è la chiesa più grandiosa e più ampia di tutta la Liguria, monumento, dell'arte neoclassica, e fu progettata e realizzata dall'architetto Gaetano Cantoni (1745-1838), oriundo di Lugano, per mandato della Comunità, in sostituzione della più antica chiesa parrocchiale già esistente sull'alto del «Parasio». Essa volle esprimere, alla vigilia della Rivoluzione francese, lo stato di benessere e di pacifico progresso a cui era giunta la Repubblica di Genova nell'ultimo scorcio del Settecento; ma i lavori, iniziati nel 1781, furono appunto interrotti dalla Rivoluzione e il loro compimento fu anch'esso un'opera di fede e di ardimento della Restaurazione Sarda: essi si conclusero nel 1838, l'anno stesso in cui il Cantoni veniva a morire.

Il Duomo ha nella facciata tutta la compassata freddezza e nobiltà dei motivi ripresi dal Rinascimento, combinati con lo spirito della tradizione barocca: un portico e un timpano di linee nettamente classiche, inquadrati fra due campanili di reminiscenza berniniana. Tre statue sul frontone (opera dello scultore savonese Stefano Brilla) raffigurano S. Maurizio fra due altri martiri della Legione Tebea (S. Secondo e S. Etolo), altre quattro nel timpano, dello stesso autore, rappresentano i Profeti; le quattro sotto il portico (S.S. Pietro e Paolo, Giacomo e Filippo) sono invece più antiche (1686) e provengono dalla precedente chiesa di S. Maurizio sul Parasio. La facciata è però dominata, anche nel prospetto, dall'ardita cupola, esternamente ottagona, con terrazzo e lanterna circolare, che costituisce il motivo centrale del Tempio. L' interno colpisce soprattutto per le sue proporzioni, che ne accrescono il raccoglimento e l'austerità a causa delle linee classiche e della nudità e abbondanza dei marmi, anche se l'effetto principale desiderato dall'architetto Cantoni (l'aerea molteplicità delle colonne sostenenti la cupola e le volte) ha dovuto essere sacrificata, già nel corso dei lavori, alla stabilità dell'edificio, rinforzandone gli intervalli con muri ornati di nicchie e statue, che ne interrompono la visuale. Ma l'elemento principale resta la cupola, che con la sua altezza e vastità crea rispetto alle altre volte della chiesa, tutte decorate a cassettoni, una « fuga » di alto valore prospettico. Il Duomo di Porto Maurizio è da considerarsi, perla sua originalità di concezione neoclassica, uno degli esempi più espressivi dell'architettura italiana della fine del Settecento. Il monumento conserva grande armonia suggestione anche per l'omogeneità della decorazione scultorea e pittorica che è disposta lungo le pareti, e per lo sfondo decorativo dell'abside, col grande organo a tre campate già costruito dal Lingiardi nel 1848 e con la statua di S. Maurizio, opera del carrarese Carlo Finelli (1842), al centro dell'altare.

 

 

 

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