PROVIAMO A FARE VERA POLITICA 2.2.001.1. Stato - Etica dello Stato - Degrado valori dello stato e della democrazia - Sintomi Creato il 10/10/2010 Ultima modifica il 22/03/2013 Bene. Ci siamo. Finalmente si comincia a discutere. Almeno spero. Come deciso dalla maggioranza dei votanti, apriamo le danze sulla voce: "Stato - Etica dello Stato - Degrado valori dello stato e della democrazia", votata come causa più urgente/importante dei problemi sociali attuali. La voce in oggetto è stata proposta da: naticek (Libero) e votata da : Giampaulo Sileno (Facebook) Marcello Marani (Facebook) Romina Polverini (Facebook) ziryabb (Libero) Invito quindi queste persone, se lo vorranno, dopo aver letto attentamente tutta questa mia introduzione, ad aprire la discussione, prima chi ha proposto e poi chi ha votato, motivando in dettaglio proposte e voti. Subito dopo potranno finalmente partecipare tutti i membri. Prima di cominciare però voglio ricordare agli eventuali partecipanti alla discussione lo spirito e gli obiettivi del gruppo, che devono riflettersi in ogni attività del gruppo stesso, in primo luogo nelle discussioni, servendo oltretutto da traccia per l'evoluzione della stessa discussione. L'obiettivo finale della discussione è sempre e comunque il bene comune. La singola discussione seguirà, limitatamente all'argomento trattato, gli stessi punti del gruppo: 1. evidenziare i principali problemi sociali attuali; Si dovrà quindi innanzitutto elencare e discutere sui "sintomi", ovvero sui fatti reali che contribuiscono a dimostrare che quanto indicato nella voce sia una delle cause dei problemi sociali attuali. In questa fase si cercherà accuratamente di evitare di discutere delle cause di questi fatti ed evitare di proporre soluzioni, ma di limitarsi esclusivamente alla evidenziazione dei fatti di base. Gli obiettivi in questa fase sono di dimostrare che la voce in discussione è fondata, e di definirne chiaramente i fatti che la dimostrano al fine di cercarne poi le cause. 2. identificarne le reali cause; Una volta accertato che esistono determinati fatti inconfutabili, per quanto possibile in base alle nostre conoscenze e capacità di reperire informazioni, che dimostrano che la voce oggetto della discussione è giustificata, tenteremo di scoprirne le cause immediate, sempre con "prove" di appoggio, per quanto possibile. In questa fase si cercherà accuratamente di evitare di proporre soluzioni, ma di limitarsi esclusivamente alla ricerca delle cause dei fatti di base evidenziati. Determinate le cause immediate, queste cause, a loro volta, tenteremo di analizzarle come effetti di ulteriori cause, ritornando al punto 1., in un ciclo di risalita alle cause originali che finirà quando non sarà possibile, logicamente o per nostri limiti, andare oltre. Solo a quel punto si passerà alla ricerca delle soluzioni, al punto 3. 3. definire le soluzioni migliori; Si cercherà di proporre soluzioni al problema discusso alla luce delle cause prime identificate. Se le cause identificate si rivelano o si presumono concause anche di altri problemi, sarà buona norma discutere anche di tutti gli altri problemi riconosciuti come conseguenze di queste cause prima di proseguire con la proposta delle soluzioni, a meno che non sia in qualche modo possibile isolare il singolo problema dagli altri. Per ogni soluzione proposta dovranno essere valutati i pro ed i contro, sforzandoci di immaginare gli scenari conseguenti. 4. identificare metodi e risorse necessarie per attuare le soluzioni; Modificare una situazione esistente non è sempre facile. E tentare di modificarla in modo brusco può causare gravi scompensi, specie in un sistema sociale complesso dove ogni situazione è legata a moltre altre in un equilibrio a volte instabile. E' necessario quindi definire i passi da compiere per trasformare la realtà da una situazione ad un'altra prefissata, valutando per ogni passo l'impatto in termini di pro e contro rispetto al bene comune. Il percorso che verrà delineandosi dovrà essere quello che, sempre in base alle nostre capacità, risulterà essere quello che creerà meno disequilibri e criticità. 5. agire al fine di attuare le soluzioni definite. Questo punto verrà discusso alla fine di tutte le discussioni, quando per ogni problema saranno stati definiti soluzioni e percorsi per ottenerle, il tutto riunito in un progetto globale ed organico. Tuttavia è possibile che si possano delineare, per problemi ritenuti urgenti, possibilità e modi per cominciare ad agire fattivamente e limitatamente al problema in questione. Lo spirito di questa discussione, così come quello generale del gruppo riguardo al suo obiettivo finale, è quello di tentare un approccio scientifico/pragmatico nello sviluppo del punto in oggetto, al di fuori e al di sopra di ogni schieramento politico, ideologia, o condizionamento. Si potrà discutere di fatti di cronaca unicamente se relativi al problema oggetto della discussione, e solo se funzionali, utili, alla discussione stessa. Invito anche e soprattutto ora tutti i partecipanti a non utilizzare offese, ingiurie, provocazioni, ironie, ma avere sempre il massimo rispetto ed educazione con chiunque, fosse anche il peggior nemico. Invito quindi anche a non rispondere a offese, ingiurie, provocazioni, ironie con lo stesso tono, ma mantenere sempre il massimo rispetto ed educazione, pur chiedendo puntualmente ragione delle provocazioni. E quindi invito anche a non "alzare la voce", ovvero a non scrivere in maiuscolo, o qualsiasi modo tendente ad evidenziare i propri commenti dagli altri, nel tentativo di caricare il proprio intervento, dimenticando così che ha la stessa identica valenza di tutti gli altri, nè più, nè meno. Buon lavoro a tutti noi. Silvio Perroni Commenti InsiemeSullaTerra il 12/10/10 alle 16:11 via WEB Naticek, che ha proposto questa voce, ha dei seri problemi personali, e non credo quindi che ce la faccia ad aprire la discussione. Passo quindi ad invitare Giampaulo Sileno, Marcello Marani, Romina Polverini (Facebook), e ziryabb (Libero), ad aprire loro la discussione, in quanto hanno votato questa voce. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 14/10/10 alle 21:35 via WEB Da Facebook: Marcello Marani Approfitto del fatto che sta piovendo, quindi non potendo intervenire più tardi per i lavori all'orto, posticipo le faccende di riordino di casa e provo ad accontentarti. Perciò, come anticipato, vorrei partire dall'art. 54, che è quello di chiusura della prima parte della Costituzione e che sancisce: "Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge." Ed è questo il massimo dello strappo che viola i principi dell'etica dello Stato, e che avviene tra l'indifferenza, che va dal Presidente della Repubblica, inutilmente custode della Costituzione, alla Corte Costituzionale, a tutti gli organi che avrebbero il dovere di intervenire, per il rispetto della norma citata. Va da se che siamo al paradosso di un macroscopico vulnus costituzionale, che solo un’ipocrisia farisaica, di origine clerico bigotta, riesce a tollerare, in quanto abbiamo ministri leghisti che cantano in coro con i loro scherani: "Abbiamo un sogno nel cuore, bruciamo il Tricolore, bruciamo i Tricolore!", senza che nessuno si prenda il carico di intervenire, per chiamarli per lo meno spergiuri, in quanto avevano giurato falsamente una fedeltà alla Repubblica, alla sua Costituzione ed alle sue Leggi, che palesemente stravolgono ed impunemente poi non intendono affatto osservare. Ne consegue che allora sarebbe la magistratura composta da persecutori di innocenti, e del resto è diventato una sorta di mantra quotidiano la ripetizione che si rifà tanto all'insegnamento di Goebels, di una magistratura criminale perchè politicizzata e comunista che vorrebbe sovvertire giudiziariamente il consenso popolare.Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.", possiamo renderci conto di quale danno su sta perpetrando nei confronti di un 'etica dello Stato avendo come presidente del Consiglio uno spudorato Fra Inteso, Piduista eversore e spergiuro che nemmeno le repubbliche delle banane...in quanto mentitore evasore fiscale e contributivo, corruttore di giudici e di testimonio , colluso coi mafiosi tanto da definire, insieme al suo scherano Marcello Dell'Utri, un pluriergastolano come il falso stalliere di Arcore, Mangano, pluriassassino condannato e morto in galera come una vittima ed un eroe. Se poi aggiungiamo anche il fatto del mancato rispetto dell'art. 53, che sancisce: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.", possiamo renderci conto di quale danno su sta perpetrando nei confronti di un 'etica dello Stato avendo come presidente del Consiglio uno spudorato Fra Inteso, Piduista eversore e spergiuro che nemmeno le repubbliche delle banane...in quanto mentitore, evasore fiscale e contributivo, falsificatore di bilanci corruttore di giudici e di testimoni, colluso coi mafiosi tanto da definire, insieme al suo scherano Marcello Dell'Utri, un pluriergastolano come il falso stalliere di Arcore, Mangano, pluriassassino condannato e morto in galera, come una vittima ed un eroe, per arrivare ciliegina sulla torta ad essere un "Utilizzatore di prostitute", rivalutate ad "escort", e probabile corruttore e lenone. Eppure se cominciamo proprio dall'art. 1, che sancisce che: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.", si evince chiaramente che ormai siamo all'anarchia sovversiva più totale, e sono proprio i vertici delle Istituzione a praticare quello che Antonio Gramsci denunciava come il "Sovversivismo delle classi dominanti" in quanto sono costoro le prime a non rispettare la Costituzione e le Leggi, che ripeto avevano giurato di rispettare. Ed ecco che anche qui abbiamo una deformazione del dettato costituzionale, perchè si assegna alla sovranità popolare non solo il diritto dovere di votare per scegliere i propri rappresentanti, ma si forza artatamente la mano, ed in ragione di tale mandato espresso con voto neppure troppo liberamente espresso, si assegna incostituzionalmente anche il compito di esercitare una sorta di ruolo di Battesimo, perchè con il voto si assolverebbero gli eletti da tutti i peccati, i crimini ed i delitti, non solo passati, ma con le leggi Cirelli, il lodo Schifani ed il proposto lodo Alfano, persino da quelli futuri. Non parliamo poi dei diritti da sempre negati, espressi da una C. tenuta imbalasamata per oltre un sessantennio, che dobbiamo al contrario saldamente afferrere ed affermare, per liberarla dalla bende che la nascondono e difenderla, salvarla, divulgarla, e finalmente pretendere con forza la sua applicazione, senza bisogno di reinventare patate lesse ombrelli, ed acqua calda dei programmini o programmoni, considerando che tutti i bisogni, i diritti ed i doveri sono tanto bene contemplati e normati dalla nostra bellissima ed inapplicaa C., che non a caso sono in troppi oggi a volere non riformare, ma manomettere e persino abriogare in parte o in tutto. Non a caso mi preme ricordare, che lo Spergiuro piduista, l'ha più volte definita, con senso di disprezzo come una "Costituzione bolscevica" E per concludere questa parte di denuncia, che tutti hanno sotto gli occhi, ma che dalle autorità preposte a partire dal Capo dello Stato alla Corte Costituzionale, dalla informazione monopolizzata e di regime della stampa e dei mass media, dai si fa per dire giornalisti, ormai pennivendoli prezzolati e ricattatori, agli esperti, opinionisti, e persino prelati, (vedi un mons Fisichella acerrimo nemico di divorzio ed aborto, e persino della pillola e dei Dico, della fecondazione assistita e delle cellule staminali, che assolve la blasfemia del Fra Inteso, affermando che il suo bestemmiare va contestualizzato, abrogando di fatto non solo le leggi dello stato ma anche il secondo Comandamento che se non ricordo male stabilisce di : "Non nominare il nome di Dio invano", possiamo, parafrasando il Poeta, affermare: "Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave con tal nocchiero in gran tempesta, non donna di province ma bordello!" PS vorrei anche allegare l'intervista di Eugenio Scalfaro ad Enrico Berlinguer, ma a causa del molto testo, non posso usare il copia ed incolla perchè incollandola si scombinano le posizioni dei paragrafi, ed allora rimando alla ricerca su Google, che anche un poco esperto di PC, come il sottoscritto, riesce ad utilizzare. Ed ora arrivederci e buon lavoro, augurandomi e sperando di avere dato dei concreti spunti di partenza. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 14/10/10 alle 22:03 via WEB Marcello, ti ringrazio per la tua introduzione, che considero un apporto notevole e pieno di spunti. Prima di entrare nel discorso però, vorrei farti qualche "appunto" formale. Come indicato nello spirito ed oviettivi del gruppo, gradico che quì non si ingiuri nessuno, non si usano termini offensivi per nessuno, non si provochi nessuno, ma si mantenga uno stato di coscienza tranquillo e positivo. Ti invito quindi ad evitare cose come quelle che hai scritto in questo tuo intervento: "un’ipocrisia farisaica, di origine clerico bigotta", "uno spudorato Fra Inteso, Piduista eversore e spergiuro che nemmeno le repubbliche delle banane...", "Spergiuro piduista", "pennivendoli prezzolati e ricattatori".... Questo gruppo non l'ho fondato per sfogarsi, o per dare spunti per litigare, ma per "provare a far vera politica". E la provocazione non è "vera politica". E' semmai, il teatrino al quale ci hanno abituato i politici ultimamente, dove la provocazione e la volgarità stanno ocntribuendo fortemente a degradare i valori dello Stato e della democrazia, che è poi l'oggetto di questa nostra prima discusisone. Ti invio quindi ad evitare per le prossime volte di lasciarti andare a "sfoghi" che in questo contesto non posso e non voglio permettere. Per il resto, ti ringrazio dei tuoi spunti ed aspetto qualche altro intervento prima di intervenire io magari con qualche riflessione. (Rispondi) roberta.zannoni il 17/10/10 alle 08:10 via WEB Silvio, perchè dici così? a me l'intervento del Signor Marcello mi pare equilibratissimo e centratissimo. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 17/10/10 alle 19:29 via WEB Che nell'intervento di Marcello ci siano dei contenuti e pur validi non lo metto in dubbio Roberta. E' una delle persone sulle quali conto di più per il proseguio di questo progetto. Ma non transigo sulla forma. E' uno dei capisaldi di questo gruppo. E non per mie fisime. Ma perchè la forma la ritengo importantissima e legatissima agli obiettivi di questo gruppo. Quì non si offende nessuno, neanche chi venga eventualmente identificato come causa prima di tutti i mali di questo mondo. So che chiedo molto, specie di questi tempi dove le autorità per prime, insieme ai media, non danno il buon esempio. Ma io intendo dimostrare che i veri problemi sono gli stessi per tutti noi, almeno noi che non siamo ricchi o politici di professione. E per dimostrarlo ho bisogno che chi partecipa a questo gruppo e si identifica in una o l'altra delle parti che questo teatro della politica ci propone, non si senta offeso da chi crede nell'altra, altrimenti invece di cercare insieme problemi e soluzioni, finiremmo per ripeter equel teatrino del quale mi pare che tutti noi ci siamo stufati. L'educazione e la moderazione dei termini sono la base di una sana società. Ed anche questo voglio dimosrtare. Spero di esermi spiegato esaurientemente Roberta, una volta per tutte. Un saluto. (Rispondi) roberta.zannoni il 20/10/10 alle 17:35 via WEB do per scontato che alla base dei rapporti umani ci sia rispetto ed educazione e scrivere in maiuscolo con parolacce mi sembra più informale di quanto non abbia fatto il signor marcello nell'esporre i suoi contenuti che non mi sono apparsi per niente offensivi...allora tu devi anche redigere un nuovo vocabolario per poter nominare i piduisti e i bigotti. Traduci tu questo allora:"un’ipocrisia farisaica, di origine clerico bigotta", "uno spudorato Fra Inteso, Piduista eversore e spergiuro che nemmeno le repubbliche delle banane...", "Spergiuro piduista", "pennivendoli prezzolati e ricattatori"....queste sono parole per descrivere cosa si intende dire. Cosa c'entra la forma e l'educazione. A me pare che state perdendo un pò la trabisonda della realtà...perchè sinceramente a me leggere parole di amore e di abbracci di cuori per risolvere i problemi di un paese...beh! questo mi da da riflettere. La forma e l'educazione sono altro. Spero di essermi spiegata anche io. Imparata ad essere un pò più sinceri e meno ipocriti....mi dispiace ma non posso mettere un sottofondo mieloso per accompagnare questo mio consiglio che non vuole essere di certo offensivo. Buon proseguimento, roberta.zannoni (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 11/02/11 alle 00:07 via WEB Non sono offensivi per te, Roberta. Ma lo sono per chi Berlusconi difende. Hai ragione quando mi chiedi di redigere un vocabolario sostitutivo di determinati termini. Se leggi la mia risposta a Mario, ho già indirettamente cominciato a farlo. E seguendo la falsariga, ma devi leggere quel mio iontervneot prima, ti presento i termini sostitutivi: ;-) piduista = persona che si è iscritta alla loggia massonica definita P2. bigotto = persona che in una o più occasioni ha dimostrato una vantata religiosità che non è riscontrabile nelle sue azioni, oppure, persona che mostra una forte religiosità unita ad altrettanta intolleranza e mancanza di flessibilità. Ma queste sono affermazioni che è necessario dimostrare. E questo deve essere fatto ogni volta che si definisce la tal persona in quel determinato modo, quando ci si confronta con qualcuno che lo difende. Non solo per affermare concetti ben precisi, non confutabili, e il più coincidenti con la realtà, ma anche per evitare di offendre inutilmente il tuo interlocutore. Perchè ti ricordo che quì non stiamo per sfogarci, ma per risolvere i problemi. E questo si ottiene nel massimo rispetto dell'altro, se si vuole che il dialogo si instauri e sia proficuo. Ok per la P2, ma dimostrare che una persona è religiosissima a parole ma non a fatti, o che sia parimenti rigida e intollerante, già è più complicato, anceh se possibile. In pratica, tutti i termini che sono definibili etichette, che inserisconno un essere umano in una categoria, ritengo siano inutili e soprattutto deleteri rispetto agli obiettivi di questo gruppo. Quindi anche "pennivendolo, prezzolato, ricattatore, spudorato, ecc...". Sono tutte parole che in un confronto con chi difende il destinatario di quelle parole suscitano aggressività che a sua volta susciterà reazioni che impediranno il confronto. Che siano corrispondenti alla realtà non è sufficiente. E' necessario il reciproco rispetto, innanzitutto, e se io so che esprimendomi in un determinato modo offendo chi ho davanti, pur se ho ragione "certificata", devo trattenermi, e trovare, se necessario al confronto, termini sostitutivi simili a quelli sopra esposti. Se invece ci si vuole sfogare, magari proprio sull'"avversario", non è qeusto il luogo per farlo. Anzi, quì si tenta di risolverli i problemi di incomunicabilità e di aggressività, non di alimentarli. Questo post discute di degrado. Una delle cause è proprio che abbiamo dimenticato il rispetto dell'altro, se pur avversario. Ognuno ormai parla a spada tratta, ritenendosi custode della Verità e quindi libero di offendere come melgio crede. E' questa presunzione, e quindi mancanza di rispetto, da una parte e dall'altra, che porta alla incomunicabilità, e degrada il tutto, così come puoi vedere da te stessa nei confronti pubblici tra politici. Mi conosci ormai per sapere che baci e abbracci io non so neanche dove stanno di casa. Dimentichi forse le molteplici liti alle quali ho partecipato in numerosi blog oltre che nel mio? Se qualcosa deve essere detto, che si dica, ma nei termini suddetti, tenendo conto di chi si ha di fronte, e allo scopo primario, che è quello definito, il bene comune. Per sfogarsi senza costrutto (e riconosco che a volte è fisiologicamente necessario) ci sono infiniti altri blog. Un saluto Roberta. (Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti ) roberta.zannoni il 12/02/11 alle 14:41 via WEB preciso che io non ho bisogno di sfogarmi, ma devo ammettere che per molti è così. Non vedono l'ora e si attaccano proprio a queste parole come se il suo uso fosse da intendersi offensivo. Beh, sì...con il senno di poi più che offensive danno il pretesto a chi piace esprimersi con rabbia di farlo. C'è già troppa gente che urla perchè farlo anche qui? un abbraccio, robi (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 13/02/11 alle 12:38 via WEB A volte non si tratta neanche di sfogarsi, ma semplice abitudine, senza rendersi conto di quello che causa. Accade anche nelle "liti" personali. Più volte ho visto in questo ambiente (e spesso anche partecipato), ma anche fuori, discussioni iniziate relativamente bene, poi degenerate per una parola non volutamente offensiva ma per tale presa dall'altro, che ovviamente risponde a tono, ma il primo non comprende l'origine della sua risposta, quindi a sua volta risponde a tono, e da lì finisce al solito modo... Il meccanismo è più o meno uguale in tutti i casi. Di fondo c'è un semplice concetto: "se tu mi attacchi io mi difendo in egual modo". Ma quando decidi di reagire allo stesso modo, e spesso peggio, hai già deciso che chi ti ha attaccato lo ha fatto consapevolmente, volutamente, mentre spesso non è così. A volte invece è proprio un modo di essere, del tipo "io sono buono/a e caro/a ma quando mi si attacca...", e se vai a vedere stanno sempre a litigare con qualcuno appena gli si dice qualcosa che li contraria. Ovviamente io non me ne tiro fuori, nonostante abbia "studiato" a fondo questi meccanismi, anche su me stesso, ogni tanto continua a capitarmi. Che sia chiaro quindi, non è facile venirne fuori, neanche dopo aver compreso tutto ciò. E questo dovrebe indicarci quanto siamo lontani, un pò tutti, dal comportamento che dovremmo avere se volessimo realmente un benessere e un dialogo diffuso. Mi fa piacere che tu alla fine abbia compreso ed accettato il mio suggerimento. A volte mi chiedo se mi danno ragione solo per levarmisi di torno, eheheh! Un abbraccio a te Roberta. :-) (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 17/10/10 alle 19:31 via WEB Da Facebook: Gianluca Poltrone io rifletto nel mio piccolo...!! e vedo che le nostre anime sono in balia di quei "rappresentanti",che con le loro buone dosi giornaliere di violenza e di niente ci hanno portato a quardare "valori" come dire "innovativi" per loro per me,vivamo nella società dell'avere e non dell'ESSERE.... COSA CI SI ASPETTAVA...? MA LA COSA CHE MI FA PIU' INCAZZARE E CHE CI SIAMO ARRIVATI PIANO PIANO A QUESTO PUNTO..!!!! venerdì (Rispondi) rigitans il 18/10/10 alle 11:24 via WEB ognuno di noi dovrebbe porre dritto il timone dell'etica, e chiederlo anche a chi ci sta intorno. si cambia dal basso, dalla società, altrimenti la classe dirigente si sente sempre legittimata a fare quel che non si deve fare, perché tanto le cose vanno così, e loro sono i più bravi a farle andare così. quindi anche dalle piccole cose si faccia smuovere il senso etico che come cittadini dovrebbe naturalmente appartenerci. e parlo di qualsiasi cosa, un ampio spettro di argomenti su cui agire, nel nostro piccolo oltre che in grande. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 11/02/11 alle 00:18 via WEB Ok Rigi, chiaro in generale, ma è necessario che tu faccia degli esempi pratici. Io per esempio, proprio in questo dibattito, proprio ora, sto cercando di elevare il livello di esposizione delle proprie idee ad alcuni membri che hanno quì commentato. Proprio perchè mi sono stufato di vedere in tv o sui giornali affermazioni dei politici simili a quelle che ora sto additando, e che tutti vediamo che sono fonti di reazioni tali e peggiori, col risultato di impedire dialogo, confronto, e risoluzione dei problemi. Se cominciamo anche quì, da ora, a fare come loro, specie su un post che di questo tratta, del degrado morale, meglio che chiudiamo subito il gruppo. ;-) (Rispondi) afrodite.58 il 20/10/10 alle 11:48 via WEB Ciao a tutti. Appoggio e sostengo fermamente di NON rimarcare su certi fatti e/o persone in modo acerrimo e/o offensivo. Siamo qui per trovare soluzioni NUOVE a problemi, oserei dire, millenari. Organizzare il governo di una nazione non è cosa facile soprattutto quando la corruzione fa da padrona, quindi più che all'etica dobbiamo appellarci alle Coscienze. Se Esse saranno equilibrate daranno vita all'etica giusta visto che il giusto "sta nel mezzo". Occorre pertanto creare una NUOVA COSCIENZA. Come? attraverso l'educazione che viene impartita nelle scuole sia pubbliche che private e per gli adulti che non frequentano più quei luoghi occorre creare incontri in altre sedi (associazioni, sale comunali, ecc.) avvalendosi di psicologi, sociologi, pedagogisti, filosofi ed esponenti di religiosità spirituali con l'attenzione, soprattutto da parte di questi ultimi, di far comprendere COME nutrire lo Spirito mantenendo la neutralità tra i vari credo esistenti poichè serve valorizzare l'appartenenza di ciascuno al Tutto col fine di formare una Coscienza Colllettiva Unificata capace di produrre l'Amore necessario per il Bene Comune. Questo gruppo "insiemesullaterra", essendo i vari membri in accordo, potrebbe dare il via a questo progetto. QUALUNQUE SIA L'ARGOMENTO DA DISCUTERE IN QUESTA SEDE se non si comincia a emendare le Cose guaste col RINNOVARE le Coscienze, o addirittura CREARNE di NUOVE in toto, sarà un INUTILE parlare. A proposito dei "giornalisti = pennivendoli prezzolati" ho da dire che, purtroppo, in questa società chi governa è il DENARO e il DESIDERIO, spasmodico e malato, di volere esercitare POTERE sull'altro/a ma per risolvere questi punti dolorosissimi si deve arrivare prima alla costruzione di una Nuova Coscienza Interiore. Ciò che noi siamo "dentro" viene sempre "fuori" formando l'uno personale. Questo è il mio pensiero. Un caro saluto e un abbraccio ai vostri cuori, buona giornata a tutti. Stella. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 11/02/11 alle 00:22 via WEB Concordo! Al momento direi di approfondire l'argomento che si stà delineando, ovvero proprio il nostor modo di esprimerci, più che quello dei nostri politici, visto che almeno io, te e qualcun altro lo troviamo non allineato con gli obiettivi del gruppo, mentre altri lo ritengono appropriato. Una volta chiariti su questo, riassumerò gli altri spunti. Un saluto Stella. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 20/10/10 alle 22:40 via WEB ---------------------------------- C'è già un certo quantitativo di "carne al fuoco", sia su LIbero, che soprattutto su Facebook. Chiedo quindi a tutti di pazientare un "attimo", per darmi il tempo di allineare i commenti dei due gruppi, e quindi rispondere a tutti e fare un primo punto della situazione. :-) ---------------------------------- (Rispondi) ladymarianna0 il 27/10/10 alle 19:25 via WEB Come già puntualizzato l’origine del degrado sta nella verticale caduta dei valori basilari che ormai da tempo guida l'azione di chi ha potere e responsabilità, e che dovrebbe quindi dare l'esempio ai cittadini. L'esempio dei “pochi” che stanno ai vertici riveste una importanza estrema, in quanto condiziona (e coinvolge) fortemente l'azione di chi sta alla base, cioè delle grandi masse, dei comuni cittadini, e dal momento che si tende a seguire spontaneamente gli esempi, questo succede sia quando gli stessi sono positivi che quando sono negativi. Quali siano i valori e gli esempi che la classe governante ci propone sono sotto gli occhi di chiunque: egoismo, disonestà, avidità, mancanza di scrupoli, ricorso al proprio ruolo e alle risorse pubbliche per fini personali. Pochi si preoccupano di fare ciò che è GIUSTO anziché ciò che è conveniente, di fare l'interesse del cittadino anziché il proprio. Fino a quanto i detentori del potere non si assumeranno la responsabilità di dare un esempio degno di essere seguito le cose non potranno che continuare a degenerare. Sono convinta che non esistano altre via d’uscita! Tutto ciò ha un peso ancora maggiore se lo guardiamo con gli occhi delle generazioni nascenti, dal momento che una larga fascia di esse si trova sguarnita sia sul fronte familiare che su quello scolastico e sociale…. Che per certi versi sia un fallimento totale è dimostrato dal vertiginoso aumento della criminalità minorile, dall’abuso di droghe e alcool, dalla violenza in ambito familiare che si riscontra in molti paesi dell'Occidente. Anche qui non si vogliono mettere in discussione i valori di fondo che sottostanno a metodi educativi assolutamente inadeguati, a valori che sono ancora una volta finalizzati non alla formazione interiore dell'individuo, ma piuttosto all'inserimento in un sistema economico-sociale fondato su criteri opposti rispetto a quelli che permetterebbero un sano ed equilibrato sviluppo. Ed è raccapricciante la pressoché totale indifferenza che orbita intorno a questa situazione (parafrasando Gramsci “L’indifferenza è il peso morto della storia” ) Sono d’accordo con Stella sul fatto che sia una questione di coscienza, che sia indispensabile che ciascuno “nel proprio piccolo” faccia la sua parte e CERCHI di trasformare la propria realtà affinché INSIEME si riesca a creare una grande realtà e un futuro diverso per l’intero paese . Ma per arrivare a ciò, per dare vita a nuove coscienze è necessario scuotere quelle esistenti che inspiegabilmente sono sopite. E’ solo una consapevole presa d’atto che reputo comunque un punto di partenza, nonché un’opinione personale, e pertanto discutibile…. Saluti a tutti, Monica (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 10/02/11 alle 23:07 via WEB Riassumendo, tu Monica dici che coloro che stanno ai "vertici", i detentori del potere, e immagino intendi soprattutto politici, di governo ed anche no, visto che dici che dovrebbero fare gli interessi del cittadino, e non eventualmente di chi ha il potere economico, giusto per precisare, sono loro che danno il cattivo esempio. Si risolve solo quando questi detentori del potere si assumeranno la responsabilità di dare un esempio degno di essere seguito. La tu aproposta è quella di fare ognuno la sua parte nel proprio piccolo cercanbdo di trasformare la realtà affinchè insieme si riesca a creare una grande realtà e un futuro diverso per l'intero paese. Bene, ma io ti chiedo: 1. Come possiamo fare per obbligare i politici a dare il buon esempio? 2. Cosa proponi, in concreto, riguardo al fare ognuno nel suo piccolo la sua parte, ecc...? Un saluto a te Monica. (Rispondi) ITALIANOinATTESA il 09/11/10 alle 18:12 via WEB Un saluto a tutti in attesa di nuove. (......inattesa non è un gioco di parole perchè come nickname non attendo proprio niente). Ho letto i contributi già pubblicati; quanto potrei scrivere io è contenuto nei commenti di roberta.zannoni e di Monica. Ribadisco soltanto che le parole hanno un loro significato universale al quale dobbiamo, tutti, far riferimento. Solo per esempio mi sembra che non possa essere considerato offensivo definire una persona appartenente ad una "certa associazione" della quale ne è stato socio a pieno titolo. un risaluto, M@. (Rispondi) ITALIANOinATTESA il 13/12/10 alle 11:24 via WEB Silvio, Silvietto ....perchè non favelli? (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 10/02/11 alle 23:40 via WEB Mario, il significato delle parole non è proprio così universale come tu dici. Le parole siamo noi che le abbiamo inventate, in natura on esistono. E molti dei concetti che riteniamo chiari in natura neanche esistono, sono astratti, e se vai a sondarli a fondo scopri che sono solo ulteriori costruzioni astratte su precedenti concetti, e solo con il loro studio etimologico, e storico, finiamo per scoprire che il loro significato originale finalmente rappresenta qualcosa che esiste in natura, e che è alquanto differente da ciò che rappresenta ora. Tuttavia, se vogliamo restare per esempio al termine "spergiuro", potrebbe sembrare difficile dire che è un concetto astratto. Ebbene, invece lo è. E dimostro perchè. La persona che definisci "spergiuro", pur se una volta ha giurato il falso, tu la inserisci, come ha itestualmente scritto, nella categoria degli "spergiuri", come se ogni essere umano debba essere inserito in una categoria, etichettato e lì sistemato a vita. Le categorie sono dei concetti creati da noi. In natura non esistono. Ogni volta che vai a sondare nella realtà i limiti di qualsiasi categoria l'essere umano si sia inventato, troverai delle eccezioni che sconfinano da una categoria all'altra, od hanno caratteristiche di entrambe o molteplici categorie confinanti, rendendo impossibile una esatta categorizzazione, formando un "continuo" con tutto il resto dell'esistente. Non solo, ma addirittura le cose nella realtà cambiano nel tempo, così che se in un determinato periodo una determinata entità possiamo in qualche modo inserirla in una delle nostre belle categorie, in un altro, essendosi modificata, rientrerebe in un'altra. Se vogliamo restare il più obiettivamente attaccati al reale, ed essere quindi non confutabili in alcun modo, e contemporaneamente evitare di creare inutili polemiche, ij questo caso non possiamo fare altro che formulare la seguente espressione: "Berlusconi è un essere umano che, in base alla realtà processuale (che spesso è differente da quella naturale) in un determinato momento storico è risultato di fronte alla legge italiana aver giurato il falso. Non possiamo dire con assoluta certezza se ha giurato il falso anche in precedenza, e/o successivamente, nè se sia cambiato in modo tale da non giurare più il falso. Definirlo "spergiuro" vuol dire inserirlo definitivamente in una categoria, etichettarlo. La moda di etichettare chiunque, se pur dimostrato che abbia compiuto determinate azioni almeno una volta nella sua vita, è uno degli sport preferiti dai politici in questo peirodo storico, ed io sostengo che è una delle abitudini definibili come "degradanti" della nostra situazione politica e sociale. Berlusconi non è solo uno che ha giurato almeno uina volta il falso. E' anche tanto altro (in positivo e/o in negativo, ovviamente, ma questo se dovrà essere analizzato sarà fatto). Ridurlo ad uno "spergiuro", per l'appunto, è limitativo, sintomo di una abitudine che contribuisce al degrado, e impedisce un confronto con chi, mettendo sul piatto della bilancia presunte sue altre qualità, Berlusconi lo difende. Forzare il proprio linguaggio con questi termini vuol dire accettare che in Italia ci siano due schieramenti, ed alimentarli, così come ora stà accadendo. Ed è proprio questa situazione, secondo me, una delle cause attuali del nostro degrado. Per questo insisto col chiedere a tutti di evitare termini ed etichette simili. Questo non vuol dire che, chi lo ritiene importante nelle sue esposizioni, ricordi tuttavia che questo fatto c'è stato. Ma chiedo di ripeterlo nei temrini che ho indicato prima, volendo magari più sintetici, come per esempio: "Berlusconi è una persona che almeno una volta ha giurato il falso". L'ironia e la foga con la quale tu ed altri insistete nel catalogare Berlusconi come "spergiuro", proviene unicamente da aggressività. Per risolvere i problemi non è necessaria, ed anzi è deleteria. E soprattutto, l'aggressività non è una energia che una volta emessa si consuma nell'etere. Nell'esprimerla, la volontà è quella di ferire. E la ferita c'è, in coloro che Berlusconi difendono, e in Berlusconi stesso. L'aggressività porta reazioni, quasi sempre ancora più aggressive, impedendo l'apertura e il dialogo che invece io cerco ai fini di stabilire comunemente la realtà. E quando dico comunemente, intendo con il maggior numero dipersone, a prescindere dal loro attuale schieramento politico. Per far questo è necessario abituarsi ad esprimersi in modo obiettivo, evitare qualsiasi temrine che possa offendere l'altro. E se pur sia appurato che Berlusconi abbia ripetutamente giurato il falso così da poterlo quasi naturalmente inserire nella categoria degli "spergiuri", tuttavia io continuerei a riferirmi a quel fatto, specie se discuto con chi è della sua parte, nei termini suddetti, in questo period più che mai, perchè ciò che è necessario combattere, in questo periodo storico, è proprio la radicalizzazione di ognuno nelle sue posizioni, puntando unicamente ai "difetti" dell'altro, eliminando completamente dalla propria mente l'esistenza di parole come il "rispetto", a tutti i costi e in qualsiasi caso e verso chiunque, "educazione", e "delicatezza". Sì, delicatezza. Se sappiamo che determinate parole offendono gli altri, e se sappiamo che esistono altri modi per indicare gli stessi concetti, più precisi e meno confutabili, e soprattutto meno aggressivi, allora ritengo che debbano esere usati. Spro di essermi spiegato. Un saluto Mario. (Rispondi) stelladelmare.m il 18/12/10 alle 23:13 via WEB ciao silvio..ti mando un pensiero per natale..un abbraccio. clicca. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 10/02/11 alle 23:41 via WEB Grazie Stella, e lo rimando per Carnevale! ;-) Scusa il ritardo! (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 10/02/11 alle 22:00 via WEB Mi scuso con i membri del gruppo per la mia prolungata assenza, ma priorità private mi chiamavano. E ancora oggi non ho maggior tempo per dedicarmi al gruppo, tuttavia cerco di fare il possibile, perchè ora ancor più di prima ritengo ci sia bisogno di qualcosa di nuovo, rispetto a quanto stiamo vedendo in giro per l'Itlaia e per il mondo. Appena posso risponderò alle ultime domande nella discussione sul primo punto votato per la discussione, cercando di andare avanti, e spero pure velocemente. Un saluto a tutti. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 11/02/11 alle 01:54 via WEB Da Facebook: Corinna Cozzi Concordo con Silvio Quando ti esprimi sulla politica, fai attenzione. Quando giudichi, fai attenzione. Quando credi di essere nel giusto, fai attenzione. Le tue parole sono semi e produrranno dei frutti. Loro si aspettano che tu non faccia errori. L'analisi è perfetta. Marcello Marani Credo che nell'era del tracimamento dei mass media dove si assiste al di tutto e di più, andrebbe anzitutto chiarito chi offende chi, perchè, a mio avviso, anche se ho usato parole forti, non mi sembra di essere andato troppo sopra le righe, nel chiamare le cose ed i personaggi col loro nome. Inoltre, con dobbiamo mai dimenticare, ripeto, che ci troviamo di fronte a personaggi che fanno il gesto dell'ombrello o del dito medio alzato o che cantano in coro: "Abbiamo un sogno nel cuore , bruciamo il Tricolore ", e se ciò avviene dopo che hanno giurato fedeltà ad una Costituzione che non intendono rispettare e che vorrebbero abrogare, questo dalle mie parti si chiama essere rei di spergiuro, non solo ai sensi della nostra Costituzione, ma anche a quelli dell'8° Comandamento, che per loro che si professano cristiani, appunto farisei ed ipocriti bigotti, continua ad affermare di non fare falsa testimonianza. E che dire del non rubare, del non nominare il nome di Dio invano, e del non fornicare, ecc., quando abbiamo un Presidente del Consiglio, notoriamente piduista, evasore fiscale , corruttore di giudici e di testimoni, utilizzatore finale di prostitute di alto bordo, rappresentate mimetizzate come escort, che dice e disdice, afferma e nega dopo qualche minuto le cose che ha affermato solo poc'anzi, dicendo di essere stato "frainteso" ? Per non parlare dei giornalisti prezzolati al soldo, che invece che essere i guardiani e viogili custodi delle istituzioni, sono solo dei ricattatori, che colti col sorcio in bocca e denunciati dalla Marcegaglia, affermano spudoratamente che si trattava solo di un scherzo, dopo avere però esercitato i loro ricatti nel caso Boffo e nel caso Tulliani? Perchè vedi, a Roma si dice che; "Amore con amor si paga!", ed io, da costoro, in quanto Comunista non pentito e che non si adegua, mi sono preso le accuse di liberticida quando la C., che io intendo difendere, salvare, divulgare ed applicare e che porta anche la firma del compagno Umberto Terracini Presidente dell'Assemblea Costituente, o del terrorista, del coglione, e persino del criminale e dell'assassino non sono certo quello che poi adesso porge l'altra guancia di fronte a tanta spudorata impudenza e certezza dell'impunità, che lor signori pretenderebbero come privilegio di classe e di casta. Perchè non mi sembra, rileggendo il mio commento di essere uno che sfoga le sue frustrazioni protestatarie alla Sgarbi, in quanto alle mie denunce e proteste, segue anche la proposta che si fonda sul principio dei diritti e dei doveri costituzionalmente e formalmente garantiti, che però, complici un po' tutti, di fatto mai applicati, e cerco di suscitare consensi in questa azione, parafrasando i versi di Jacopone da Todi, che nella sua invettiva contro Papa Bonifacio diceva "C'haio due scudi al collo, che s'io non me li tollo, per secula infinita, mai non timeo ferita..." Ed anch'io tengo come scudi, che porto sempre dietro nel borsello, il Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engel, che considero come il Vangelo, tornato di drammatica attualità, visti gli attacchi mortali sferrati al mondo del lavoro da parte di lor signori, e la nostra C. che considero il breviario che il prete si porta sempre appresso. Per concludere anche se sarei un tipo pacifico ed aperto al dialogo in quanto non ho granitiche certezze ma ragionevoli dubbi, non mi piace però vestire i panni dell'agnello, specie se e quando devo vivere in un mondo di lupi. E scrivo questo non a giustificazione, ma a spiegazione del perchè di certi miei comportamenti, sempre coerenti con una scelta di vita compiuta da quando ho cominciato a capire e a interessarmi di politica, che è quella d essere sempre dalla parte di chi lavora suda e fatica, contro chi li sfrutta e da quella delle vittime e mai dalla parte dei loro e nostri carnefici. Silvana Catalano Quando si discute di etica e responsabilità, tutti sono pronti ad utilizzare termini quali lealtà, trasparenza, correttezza, sincerità ed ognuno è pronto a citare esempi di onestà di cui è stato protagonista, mentre chi ascolta, il più delle volte, rammenta, in silenzio, solo le scorrettezze del proprio interlocutore!!! E’ facile scrivere regolamenti comportamentali ad uso e consumo di aziende, banche, partiti, ecc., ma, in realtà, i veri codici etici, che guidano l’uomo nelle sue azioni, sono quelli scolpiti nella propria “interiorità”, che non sempre coincidono con quelli del modello comportamentale “vincente”, che si impone nella società e al quale la maggior parte di persone tende ad adeguarsi. Sino ad oggi, coloro che hanno speso la propria vita credendo in valori assoluti quali la Verità, la Giustizia, la Libertà, l’Amore, senza cedere a tentazioni o compromessi, sono stati uccisi o emarginati, diventando un esempio di modello sociale perdente. Il primo esempio storico di modello perdente è stato Gesù Cristo. Prescindendo da considerazioni di carattere teologico, nessuno poteva dubitare del suo spessore morale, ma il suo pensiero rivoluzionario lo rendeva un personaggio scomodo: invitava il popolo a riflettere su se stessi, sulla propria parte spirituale (Non di solo pane vive l’uomo) ed il pensiero “autonomo” è sempre stato nemico del sistema di potere dominante. Chi detiene il potere induce le persone ad integrarsi nel sistema sociale di cui ha il controllo, esibendo quale modello “vincente” (l’uomo di successo, ricco, allegro e spensierato) colui che ha pienamente assimilato una certa etica comportamentale ed estromettendo dal sistema i “diversi”, tramite l’emarginazione (morte “bianca”) o morte violenta. Le regole “tacite” dettate dagli uomini di potere rispecchiano la loro vera essenza: se un capo d’azienda è disonesto, falso, malvagio, egli incoraggerà la disonestà, la falsità, la malvagità, sempre che siano strumentali ai suoi fini. E considerato il dilagare della corruzione, delle menzogne, delle manipolazioni di notizie propinate giornalmente dai mass-media e degli abusi di potere ad ogni livello cui si assiste, come non pensare che il potere, oggi, è in mano a chi ritiene che le persone “veramente” oneste, sincere e incorruttibili siano solo degli “stupidi”, che sprecano la loro vita in nome di ideali irrealizzabili? Come non rilevare che il modello vincente che si è imposto nella società odierna, a cui adeguarsi per integrarsi nel sistema, è quello dell’uomo individualista, furbo, bugiardo, cinico, pronto a distruggere, anche, i sentimenti, ove fossero d’ostacolo al raggiungimento dei propri obbiettivi? Chi si propone alla guida di un partito, di una città, di una regione o del paese promettendo un cambiamento, per acquisire credibilità politica, dovrebbe formare ed esibire un team di persone di alto spessore morale ed impegnarsi a rendere “conveniente” l’onestà, la lealtà, la trasparenza. Dovrebbe avere la capacità di trasformare in modello “vincente” le qualità di coloro che non scendono a compromessi con la propria coscienza, che non hanno mai tradito o ferito alcuno per un proprio tornaconto, che non rimangono indifferenti dinanzi alla sofferenza altrui, che hanno il coraggio di denunciare, che hanno la capacità di rimanere onesti anche nelle avversità della vita. La meritocrazia tanto auspicata a sostegno dello sviluppo di un paese democratico, dovrebbe includere, oltre a intelligenza e preparazione, anche e soprattutto, spiccate doti morali quali onestà, coraggio, lealtà sincerità, sensibilità ecc. Se così fosse l’elenco dei più meritevoli si ridurrebbe notevolmente; ma questi sono i “capi” di cui si sente la mancanza!!! Nell’assenza di responsabilità morali conseguenti al proprio agire e puntualmente sanzionate, ogni uomo privo di coscienza può proclamarsi onesto e irreprensibile, solo perché non ha mai impugnato una pistola, o non ha mai svaligiato una banca!!! Se un manager non è stato capace di risanare i conti di un’azienda o magari l’ha affossata ancora di più, contribuendo col suo agire ad una serie di disservizi, mobbizzando i dipendenti scomodi, provocando la perdita del posto di lavoro per operai e impiegati, nella peggiore delle ipotesi non sarà riconfermato nel suo incarico, ma continuerà a proclamarsi l’uomo più onesto della terra!!! Se un politico durante il suo mandato elettorale ha riscaldato i banchi o ha boicottato l’assunzione di provvedimenti che avrebbero potuto giovare ai cittadini, potrà rimanere tranquillamente seduto al suo posto, ove abbia continuato a tenersi “amici” i compagni di partito che hanno consentito la sua elezione e continuerà a declamare i principi di correttezza e trasparenza in cui crede!!! Se un partito promette “luna e stelle” ai suoi elettori e gli “astri” non sono donati, solo a causa dell’opposizione che non ha consentito di governare, la politica diventa sempre più un teatrino nel quale affabulatori, trasformisti, comici e attori hanno l’opportunità di guadagnarsi “impunemente” soldi e notorietà!!! Che significato ha essere ben retribuiti per le responsabilità assunte, se poi non si paga per le proprie colpe? Se un manager, un politico o chiunque altro sia retribuito per assolvere un dato compito, non porta a buon fine l’impegno preso, dovrebbe restituire all’azienda, al partito, ai cittadini, a chi lo retribuisce quanto indebitamente percepito!!! Esiste responsabilità laddove a fronte di un guadagno “nelle tasche” si è consapevoli di rischiare una perdita “dalle tasche”. Se chi accetta di assumersi una certa responsabilità “sbaglia”, perde solo (eventualmente!) il rinnovo dell’incarico o del mandato elettorale; avrà solo un “lucro cessante”, ma non avrà alcun “danno emergente”!!! Se un partito si desse regole chiare e trasparenti, accompagnate da precisi sanzioni per il loro mancato rispetto e se assumere una carica parlamentare comportasse il rischio di dovere restituire ogni forma di retribuzione indebitamente incassata, allorquando non si tiene fede agli impegni assunti con gli elettori e col partito, forse, scenderebbero in “campo” solo persone motivate da una vera passione politica per il bene collettivo e che sanno di non avere “scheletri” nell’armadio!!!... Codici di etica comportamentale validi per tutti ed ispirati a criteri di correttezza e trasparenza presuppongono assunzioni di responsabilità, solo se prevedono sanzioni in modo inequivocabilmente regolamentato, poiché chi non ha “iscritti” nella propria coscienza tali codici, senza il timore di una puntuale sanzione, destinerà ad un cestino rifiuti qualunque regolamento scritto!!! Ma, probabilmente, inchiodare ogni individuo alle proprie responsabilità è un sogno che accarezzano poche persone!!!… Marcello Marani Ritengo che tu abbia centrato esattamente il problema che nasce dall'egoismo egocentrico di ciascuno di noi, che vorremmo e pretendiamo dal prossimo, comportamenti che poi non siamo disposti a pretendere da noi stessi. Per questo al di la dell'etica, che come del resto lo stesso cristianesimo o religioni o ideologie, ciascuno ce o se lo modellano a proprio gusto e tornaconto, ecco che un popolo di sudditi ossequienti, mai evolutisi a cittadini coscienti, è sempre pronto a puntare il dito accusatore, dimentico del sano principio espresso prima da Budda e Confucio e poi ripreso anche dal Cristo, del : "Non giudicare per non essere giudicati" con l'aggiunta del : "Chi è senza peccato, scagli la prima pietrìa" Ecco allora l'importanza di darsi delle regole condivise, che valgano per tutti i cittadini, e quelle stanno scritte nella nostra Constituzione, frutto di in confronto anche serrato ma che portò a regole generali, che non a caso adesso gli spergiuri vorrebbero manomettere, peggiorare ed abrogare con la scusa che sarebbero delle riforma che servirebbero ai cittadini mentre invece servirebbero solo ad accrescere i loro privilegi ed a garantirsi impunità permanenbti oper qualsiasi crimini opassatio opresente e fututro da lor signori commesso o in idea di commettere. Ecco da dove nasce la mia intransigenza che non mi importa se sarà etichettata come giacobina, giustizialista, utopica, bolscevica, rivoluzionaria o forcaiola e ecc., ecc., ecc., perchè quando mi sento a posto con la mia coscienza, non ho bisogno di altro, e come ricordava proprio poco fa, citando Plutarco, il magistrato dr. Spataro, intervistato su Rai 3 da Corrado Augias, nella sua rubrica le storie, che se pronunciati da certe persone sono meno offensivi gli insulti delle stesse lodi. Non a caso ritengo che nella difesa, salvezza, divulgazione ed applicazione della Costituzione, posso benissimo avere come compagni, amici, camerati,fratelli, di lotta tutti i sinceri democratici ciascuno con le nostre convinzioni e persino contraddizioni ai quali, facendo il verso a Giovanni XXIII, non mi interessa neppure troppo sapere da dove provengano, ma dove vogliamo andare. E credo che possa essere questo, assieme alla C. citata, il collante o il catalizzatore che ci aiuterà ad uscire dal pantano in cui è vero, che gli altri ci hanno cacciati, ma dobbiamo anche ammettere e confessare che nolenti o volenti chi più e chi meno abbiamo concorso e tollerato che ci cacciassero. Infine due parole sulla deriva e degrado della Politica a politicantismo e dei Partiti alle attuali partitocrazie delle caste e delle cricche, almeno per quanto riguarda il fu glorioso PCI fino all'era berlingueriana, deriva dal fatto che degradato prima il sano "centralismo democratico" in "verticismo burocratico, ed infine eliminato per sostituirlo con un confuso democraticismo parolaio, opportunista, individualista ed inconcludente, avendo consentito ed assegnati i doppi incarichi, di eletti nelle istituzioni e nel contempo di dirigenti politici, è venuto a mancare quel controllo degli organismi di direzione politica del Partito, a cominciare delle Sezioni territorriali nei confronti degli eletti nelle istituzioni, che appunto, ricoprendo il doppio ruolo, in sede istituzionale se la suonavano e se la cantavano, e poi, in sede politica, se la ballavano Silvio Perroni Angelo, ritengo tu abbia espresso due concetti chiave: 1. Siamo in balia dei nostri rappresentanti. 2. A questo punto ci siamo arrivati piano piano. La mia domanda che ti rivolgo, per entrambi i casi, è: perchè? Silvio Perroni Corinna, se tu non ci fossi ti inventerei! ;-) Su una cosa sola aggiungerei qualcosa: "Loro si aspettano che tu non faccia errori.". Innanzitutto non dobbiamo muoverci in funzione degli altri che ci osservano, ma finalizzati al bene comune. Secondo, la perfezione non è di questo mondo. Anche se ovviamente si deve cercare di essere il più giusti e perfetti possibile, mica siamo degli automi! Quello che dobbiamo imparare, ed accettare, è che tutti siamo fallaci, tutti possiamo sbaglare e tutti sbagliamo. Quello che dobbiamo imparare, secondo me, è anche questo, essere capaci di accettare gli errori dell'altro, evidenziandoli con rispetto e delicatezza, evitando di usarli come arma per distruggere l'altro, ma anzi aiutarlo a correggersi, fosse anche il più acerrimo nostro avversario o addirittura nemico. Non potremo mai lavorare liberamente, se puntiamo gli occhi continuamente a chi ci osserva attendendo i nostri errori. Dobbiamo lavorare liberamente, sapendo che possiamo sbagliare, ma sapendo anche che siamo pronti ad ammettere i nostri errori con chiunque, prontamente, e correggerci. Chi può permettersi, in ultima analisi, di accusare l'altro di qualsiasi errore pretendendo di essere lui perfetto? Nessuno! Quindi, non curiamoci più del necessario dei nostri errori, e ringraziamo chi ce li fa notare, fosse anche in modo aggressivo. Il nostro ringraziamento non può fare altro che disarmarli. Un caro saluto. Silvio Perroni Marcello, proprio perchè siamo in questa era dove si assiste al di tutto e di più, è necessario rendersi conto a fondo di ciò che le nostre parole ed azioni producono, perchè viene espanso molto più che quanto eravamo abituati prima. Per questo, ciò che a te sembra semplicemente "parole forti, non troppo sopra le righe", per altri invece sono offese che impediscono il dialogo, il confronto, ma che suscitano solo aggressività che porta a reazioni spesso ulteriormente aggressive. E' quello che vediamo ogni sera nei talk-show ed ogni giorno nei giornali. Vogliamo alimentare questo degrado o vogliamo interromperlo? E allora dobiamo cominciare a cambiare noi stessi, e imparare ad usare un altro metro per misurar ele nostre parole. Anche questo, secondo me, vuol dire "provare a fare vera politica". Il rendersi conto che determinati moodi di esprimersi offendono altri. Rendersi conto che gli altri non sono solo coloro che condividono i tuoi ideali, ma anche quelli che hanno ideali opposti e difendono addirittura il tu avversario, o addirittura nemico. Quindi, in ultima analisi, il rispetto per chiunque, qualsiasi cosa abbia fatto, e chiunque difenda. Ti consiglio di leggere quanto ho scritto sopra, in risposta a Mario e a Roberta, che ti "difendono". :-) Possiamo trovarci di fronte a qualsiasi tipo di soggetto, ma se solo per questo diminuiamo il rispetto nei loro confronti, e per questo ci possiamo permettere di utilizzare termini meno rispettosi, allora diventiamo automaticamente uguali a ciò che riteniamo loro siano. Fatti come quelli che hai citato meritano di essere evidenziati, perchè mostrano l'aggressività e il poco rispetto che alcuni simpatizzanti della Lega hanno verso i simboli della patria. Ma farlo nei modi da te esposti permette a loro stessi di attaccarti. Farlo nel massimo rispetto ti rende inattaccabile, ed anzi, per assurdo, proprio il rispetto e l'educazione applicati alla descrizione evidenziano ancor più, come risultato, la gravità di quei gesti, piuttosto che il contrario, lasciando a chi legge il compito di assegnare mentalmente quelle etichette. Riflettici! Tu dici "Amore con amor si paga!", ma questa è la regola di chi vuole restare nel marasma del degrado attuale e non vuole risolvere nulla. Se vuoi essere efficace, realmente, devi farti carico della situazione attuale, evitando di alimentare questa abitudine, e quindi anche rispondendo, ove provocato, nei termini da me sopra indicati. Altrimenti si produce solo caciara, e degrado. Così come ora sta accadendo. Non siamo quì per sfogarci, ma per risolvere i problemi! Non c'è alternativa, quindi, alle offese, che lasciare che si perdano nell'etere, senza farne da eco, ma assumendoci il peso di lasciarle morire nei nostri cuori, chiedendone comunque motivo, puntualmente, e gentilmente, così da far da specchio. Basta questo, il più delle volte, a far riflettere. Non a caso per l'appunto la parola è "riflettere". ;-) No, non sei paragonabile a Sgarbi, lui non lo batte nessuno, ma il meccanismo di fondo è lo stesso. Per questo deve essere evitato. Non ti sto chiedendo di vestire i panni dell'agnello, ma quelli del falco, che preciso e puntuale, con il massimo rispetto evidenzia e chiede ragione una ad una delle offese ricevute, così da costringere il malcapitato all'angolo, non dopo lunga tenzone, e nel migliore dei casi aiutarlo a modificare anche lui il suo comportamento. Nel peggiore, ammutolirlo, e pronto, in tal caso, a trasformarti nel suo miglior amico. La favella non ti manca, come ben sai. Usala al meglio allora, sotot questa nuova ottica che ti propongo! Ricorda che c'è chi lavora, suda e fatica, anche dall'altra parte! Un saluto Marcello. Silvio Perroni Silvana, scusa se ti correggo, ma prima di Cristo c'è stato almeno Socrate come "modello perdente" e quindi ucciso. La mia sfida, con questo gruppo, è quella di trovare una via che non porti alla stessa conclusione. Una proposta è quella di evitare di definire un singolo "leader", ma fare in modo che si sia tutti "leader". E questo può avvvenire solo uniformando al meglio le nostre coscienze interiori. Possiamo arrivarci buttando sul piatto il meglio di ognuno di noi, e gli altri assimilandolo. Trovare il bandolo della matassa a quel punto sarà impossibile, perchè sarà una matassa senza bandolo! E se questa matassa sarà abbbastana grande, eliminarla sarà più un costo che un beneficio, per chi ragiona in quei termini. Questo è il mio abbozzo di proposta che superi quel concetto di "perdente", che mi ha sempre turbato, ma non per questo mi ha mai fatto desistere dalla ricerca della Verità, e del Giusto. Per il resto sono sostanzialmente d'accordo con te, se non per il fatto che non sono smanioso come te di trovare metodi selettivi per definire i "capi", ma anzi auspico un sistema di educazione tale che permetta ad ognuno di poterlo essere, così che nelle strutture dove gerarchie siano necessarie ci si possa alternare senza problemi. Inoltre, non sono d'accordo sul dover pagare i propri errori in caso di servizio pubblico. E' un rischio, quello dell'errore, che riguarda chi lo ha eletto, è sua la responsabilità di non confermarlo dopo. Ma a far pagare chi si assume una responsabilità pubblica, non ci sarebbe più nessuno a governare, giudicare, curare, ecc... Dobbiamo invece lavorare sulla consapevolezza che la responsabilità di chi portiamo ad incarichi pubblici è nostra, di noi elettori. Si può poi ridurre i rischi, limitando la durata dei mandati e la rinnovabilità. Ma il concetto del pagare per i propri errori no, non lo ritengo una cosa corretta. Se non nell'evidenziare pubbicamente, a fine mandato, quegli errori, in tutta la loro pesantezza. Ritengo sia sufficiente. Hai delineato qualche spunto sull'organizzazione che dovrebbe avere una formazione politica sana e onesta. Spero li riproporrai se e quando ne discuteremo per la nostra. Un saluto Silvana. Silvio Perroni Marcello, tu ricordi le frasi: "Non giudicare per non essere giudicati" con l'aggiunta del "Chi è senza peccato, scagli la prima pietrìa". E allora, tu per primo, mostra che segui questi insegnamenti, e smettila di usare insulti, che se pur sulla bocca di chissà chi sempre insulti sono, pur se con riscontri. Subito dopo riusi la parola "spergiuri". Quindi ti smentisci, avendo giudicato, con quella parola, qualcuno. Accusi gli altri di additare ad altri senza guardare se stessi, ma questo accade anche a te, proprio nello stesso commento. Siamo tutti nella stessa barca Marcello. L'unico collante che può farci cambiare qualcosa è questo Marcello, il riconoscere che siamo sulla stessa barca, tutti, e che dobbiamo cambiare a partire da noi stessi, e diffondere il "buon" virus dando l'esempio. Tu la chiami intransigenza, ma io la chiamo ostinazione nel non voler riconoscere che anche tu sei vittima, come tutti noi, della inconscia convinzione di essere onnipotenti e quindi di poter giudicare, e decidere se portare rispetto ad uno e non ad un altro, quindi essere gentile con uno e offensivo con l'altro. Concordo appieno sul doppio incarico (e in molti casi molteplice) come concausa del degrado. Sarebbe da eliminare. A presto, spero! ;-) (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 11/02/11 alle 02:32 via WEB Ricordo a tutti che, riguardo a questa prima discussione, siamo ancora nella prima fase, ovvero: >>> 1. evidenziare i principali problemi sociali attuali; Si dovrà quindi innanzitutto elencare e discutere sui "sintomi", ovvero sui fatti reali che contribuiscono a dimostrare che quanto indicato nella voce sia una delle cause dei problemi sociali attuali. In questa fase si cercherà accuratamente di evitare di discutere delle cause di questi fatti ed evitare di proporre soluzioni, ma di limitarsi esclusivamente alla evidenziazione dei fatti di base. Gli obiettivi in questa fase sono di dimostrare che la voce in discussione è fondata, e di definirne chiaramente i fatti che la dimostrano al fine di cercarne poi le cause. <<< Invito tutti quindi a concentrarsi sull'obiettivo di questa prima fase, limitandosi a quanto inerente, per poi evolvere la discussione in base al percorso prefissato, così da mantenerla strutturata e quindi utile a raggingere l'obiettivo prefissato. (Rispondi) afrodite.58 il 12/02/11 alle 18:56 via WEB Credo che per "evidenziare i principali problemi sociali attuali" basta dire che sembra che ogni cittadino abbia perso, o stia perdendo, i propri diritti. Il diritto alla salute cioè alla Vita (vedi continui ritocchi nel settore della sanità, il problema della spazzatura che viene spostato continuamente senza che venga risolto, l'inquinamento di terre, aria, acque) il diritto al lavoro, il diritto al risparmio, il diritto alla sana istruzione, il diritto al voto (che non è più segreto ma pilotato da molti anni). In virtù di questo metto sotto l'osservazione comune che esiste "la carta dei diritti umani" nella quale vengono prese in considerazione le modalità di cui servirsi per vivere decorosamente ma che purtroppo non vengono valutate nella maniera più opportuna. Con questo voglio dire che uno dei problemi sociali da risolvere, oltre a quelli elencati sopra, dovrebbe essere trasformare "la carta dei diritti umani" in legge a tutti gli effetti. Detto questo, tengo a precisare che il mio saluto di sempre è "un abbraccio al tuo cuore", rivolto al plurale quando saluto più persone. Non importa se c'è chi lo critica pensando che dietro di esso si "nasconda" ipocrisia o quant'altro. Salutare col proprio cuore abbracciandone un altro significa partecipare sentitamente perchè il Bene Comune è troppo prezioso. L'ipocrisia lasciamola a qualcun altro/a, tanto, col tempo, la sincerità e l'integrità delle persone vengono a galla. Un abbraccio ai vostri cuori. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 13/02/11 alle 12:49 via WEB Stella, giuste le tue parole, ma non appropriate in questo caso. La colpa è mia, che non ho spiegato bene il mio ultimo commento. Il richiamo ad "evidenziare i principali problemi sociali attuali", oltre che come uno dei punti principali e procedurali del programma di base di questo gruppo, è da ritenersi da applicare anche alla singola voce, in questo caso quella sul "degrado". Ovvero, il mio avviso, per essere più chiaro, sarebbe questo: Ricordo a tutti che, riguardo a questa prima discussione, quella sul "degado", siamo ancora nella prima fase, ovvero: >>> 1. evidenziare il problema del degrado nei suoi principali effetti visibili e non; Si dovrà quindi innanzitutto elencare e discutere sui "sintomi" del degrado attuale, ovvero sui fatti reali che contribuiscono a dimostrare che il presunto degrado indicato nella voce che stiamo discutendo sia una delle cause dei problemi sociali attuali. In questa prima fase si cercherà accuratamente di evitare di discutere delle cause del degrado ed evitare di proporre soluzioni, e di limitarsi esclusivamente alla evidenziazione dei fatti di base che dimostrino l'effettiva esistenza del degrado. Gli obiettivi in questa fase sono di dimostrare che la voce in discussione, ovvero il degrado dei valori dello stato e della democrazia, è fondata, e quindi di definirne chiaramente i fatti che dimostrano questo presunto degrado, per poi cercarne le cause. <<< Invito tutti quindi a concentrarsi sull'obiettivo di questa prima fase, limitandosi a quanto inerente, per poi evolvere la discussione in base al percorso prefissato, così da mantenerla strutturata e quindi utile a raggingere l'obiettivo prefissato. Ecco, forse così è più chiaro. Un abbraccio a te Stella. (Rispondi) afrodite.58 il 14/02/11 alle 14:35 via WEB Il mancato diritto alla Vita è il sintomo più alto del degrado che stiamo vivendo. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 14/02/11 alle 23:39 via WEB Bene, ok. Spiega concretamente dove, come e quando si realizza questo mancato diritto alla Vita. (Rispondi) afrodite.58 il 16/02/11 alle 21:55 via WEB Il diritto alla vita implica il diritto alla libertà dell'individuo e il diritto alla sua salute psicofisica. Il diritto alla libertà dell'individuo sta lentamente venendo meno (la legge sulla privacy: è una bufala) grazie al controllo che viene esercitato su ogni persona attraverso i cellulari, i computer (facebook e altri siti internet), la televisione (vedi tutti i reality show dietro i quali esiste una costruzione di falsità mastodontica per non parlare delle interviste incalzanti a gente comune, soprattutto nelle trasmissioni pomeridiane, le persone vengono "usate" senza limiti e loro nemmeno se ne accorgono). A questo tipo di controllo che limita la libertà personale si aggiunge il signoraggio (il potere delle banche e quindi del denaro). Il diritto alla salute dell'individuo è costantemente minacciato: 1) da medici incompetenti che svolgono la loro "professione" indisturbati (finanche dopo essere stati segnalati o, peggio, denunciati alle autorità giudiziarie). Curarsi è diventato un lusso soprattutto nel campo omeopatico. Molti ospedali sono costretti a chiudere (per mancanza di fondi?). 2) Pessima gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. 3) Rifiuto di utilizzare metodologie diverse da quelle attuali (benzina, gasolio, ecc) per alimentare i motori dei veicoli, treni e velivoli con conseguente alto inquinamento dell'aria responsabile di numerose patologie organiche e psichiche. 4)Misure di sicurezza inadeguate per gli spurghi delle fabbriche in quanto, tali spurghi, interessano sia l'aria che l'acqua e la terra. 5) Mancanza di controllo sui prodotti chimici e sul terreno utilizzati per la coltura di prodotti alimentari (hai mai visto i fagioli cannellini e quelli pastosi diventare da bianchi a blu dopo la consueta "messa a bagno" serale? io sì). 6) La mancanza di lavoro scatena e alimenta le depressioni. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 16/02/11 alle 23:28 via WEB Eeeeoooohhhh! Ma mi vuoi morto? !!!! Ora mi tocca analizzare tutta questa tua sbrodolata! :-) Vado veloce che stasera è un casino, quindi, leggi anche oltre ciò che scrivo, e non prendere il mio tecnicismo come un attacco, ma solo come un invito ad andare più a fondo... Il diritto alla vita non implica automaticamente quello alla libertà. Quello è un altro diritto. Così come quello alla salute psicofisica è un altro ancora. Che possano essere riassunti con il diritto alla piena realizzazione dell'essere, ok, ma allora deve essere usato questo ultimo termine. Per dire che la legge sulla privacy è una "bufala" prima dobbiamo analizzare il testo e poi vedere dove è che limita la libertà dell'individuo. Il sapere tramite i cellulari dove vanno le persone e cosa si dicono in teoria non è un limite alla libertà. Se poi viene usato per ricattare, o per "sputtanare", comunque non è legale. A questo livello possiamo dare a chiunque tutti i diritti che vuole, ma se se ne esce fuori un pazzo che viola ogni legge e ti ammazza, chi possiamo accusare per questo? Stessa cosa per Internet. Le falsità dei reality non riguardano la tua libertà, ma l'onestà, quindi direttamente il degrado dei valori. Idem per l'uso della gente comune per esprimere pareri pilotati. Ma quelli lo sanno bene, visto che sono pagati per questo. Altro degrado, che però, ripeto, non mi pare riguardi la libertà. Nulla di tutto questo finora limita la libertà personale, come tu dici. Sono dei "suggerimenti", delle "trappole", se vuoi, che ti imprigionano psicologicamente se ci cadi, se accetti, ma in ultima analisi è una scelta personale. E' vero d'altronde che la tv influenza le persone, ma quì non si tratta di libertà in senso stretto. Noi siamo liberi di partecipare alla politica e quindi impedire, legiferando, che si possano realizzare programmi "falsi". Finora non lo abbiamo fatto. Nessuno ce lo impediva. Ma siamo quì per questo, no? E lo stiamo facendo, almeno ora, in tutta libertà. Sul signoraggio, se ne parla molto di questi tempi, ma l'esatto meccanismo del signoraggio io ancora lo devo leggere da qualche parte, per non parlare di come fare per dimostrare che esiste. Sembra che il signoraggio sia la causa prima di tutti i mali. Ma io ho dei dubbi. Non che non esista e non sia un male, ma ce ne sono di altri così evidenti, come il sovrapotere delle multinazionali, che a me sembra che forzare così solo sul signoraggio sia un tentativo di distrazione. Il potere delle banche esiste, ma a prescindere dal signoraggio. E lo si può comunque far risalire al problema di quelle poche famiglie che, con le multinazional e le banche, regolano l'economia mondiale. Riguardo al resto, hai praticamente messo sotto la voce "mancato diritto alla vita", tutti i mali di questo mondo, dei quali la maggior parte li abbiamo già identificati nella famosa lista. Ed ovviamente li discuteremo, quando arriverà il momento. Dire che tutto ciò è mancato diritto alla vita lo ritengo forzato. Dire che è degrado in generale, sono d'accordo. Tutto ciò che và storto è assimilabile a degrado, da questo punto di vista. Ma non riguarda questa voce. Quì si deve discutere in particolare del "degrado dei valori dello Stato e della democrazia". Ma non ti preoccupare, stò lavorando ad una analisi approfondita del tema. Solo che è un pò lunghetta e ci metterò del tempo. Se intanto vuoi correggere la mira e provare a suggerire qualcosa di più attinente, ovvero qualcosa che dimostri che si è persa l'attenzione ai valori fondanti dello Stato e della democrazia, come per esempio quando si propongono delle leggi anticostituzionali... ;-) (Rispondi) afrodite.58 il 17/02/11 alle 14:47 via WEB Lo stato siamo noi... e si è perso il significato di democrazia. Il diritto alla vita è quanto ho espresso prima e la qualità della stessa non è da minimizzare nè scavalcare, senza libertà e salute psicofisica (in primis la salute dell'Anima) non c'è qualità nè dignità di vita; rileggi, pensa e fai i dovuti collegamenti con la realtà quotidiana. Mi sembra, dalla tua risposta, che stai sottovalutando proprio la qualità e la dignità della vita che invece sono insite nel mio esposto e tutto è legato e collegato. Se vogliamo ascolto dalle persone e provare a risolvere i problemi di noi cittadini penso che sia il caso di "uscire dalle righe" rinnovandosi nel modo più autentico del significato. Un articolo della Costituzione recita: "l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro"... non è così, l'Italia è una repubblica(?) fondata sulla corruzione, sui debiti, sull'arroganza e la prepotenza. Per quanto riguarda discutere sulle leggi anticostituzionali occorre il contributo di persone ferrate in giurisprudenza: io non lo sono. Posso solo evidenziare delle cose, sottolinearne altre, forse proporre qualcosa (tutto a tempo debito) senza polemiche, non le amo. Tu già sai che il mio Pensiero viaggia fuori dai binari conosciuti in quanto la mia visione della vita e del Mondo è diversa dal sistema in cui siamo e a cui siamo stati abituati nonchè da quella della gente. Non voglio creare confusioni per cui, all'occasione, saprò tacere, non per disinteresse, ma perchè il rifiuto, da parte delle persone, di entrare a conoscenza di nuove concezioni e visioni della vita è e sarà molto forte (l'ho già sperimentato). Per me non sarà una sconfitta, sarà una condanna per chi rifiuterà. Per sapere qualcosa in più riguardo il signoraggio se vuoi puoi visionare alcuni video in internet, cerca il nome David Icke (è apparso anche in tv qualche giorno fa) o digita direttamente "signoraggio". Ciao Silvio, un abbraccio al tuo cuore. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 17/02/11 alle 22:25 via WEB Uff... Rileggi tu! :-) L'ho scritto che è un tutt'uno, ma ti ho anche scritto che è più corretto scrivere "diritto alla realizzazione come essere", non più soo "diritto alla vita". E non ho minimizzato, ma ho solo ricollocato le varie voci negli scomparti che abbiamo creato apposta per poterle discutere una per una! Ecco, la tua osservazione sul primo articolo della Costituzione comincia ad essere pertinente con questa singola discussione. Ora dovresti fare almeno qualche esempio sui sintomi che hai citato: corruzione, debiti, arroganza, e prepotenza. Il contributo di persone ferrate in giurisprudenza è benvenuto, ma siamo noi che dobbiamo arrivare a comprendere bene il tutto. Non c'è scampo, se vogliamo essere liberi, perchè delegare qualcosa a chi "è competente", vuol dire mettere in mano a lui la nostra libertà. Se non siamo ferrati (neanche io), lo diverremo! Cosa vuol dire che all'occasione saprai tacere? Tu devi parlare, quando e come più ti aggrada, se ritieni ci sia qualcosa da dire. Io sto cercando solo di distribuire i concetti nelle "caselle" che abbiamo creato, strutturare le nostre idee, in modo da incanalarle nel progetto che sfocierà in un programma. Altrimenti resteranno un mucchio di parole perse nell'etere! Ho già visto alcuni video di Icke, sarebbe comunque da approfondire, i miei dubbi di cui sopra restano. Approfondiremo quando parleremo di banche. Un abbraccio a te Stella. (Rispondi) InsiemeSullaTerra il 11/06/11 alle 21:26 via WEB E dopo altri svariati altri mesi, riprendo da dove eravamo rimasti. Certo che se non lo sprono io questo gruppo da solo non prende quota. Peccato, perchè ritengo sia un buon progetto di lavoro che ha le potenzialità, per come l'ho impostato, per arrivare a ottimi risultati. Ma non dispero. In effetti riconosco che non è facile comprendere a fondo l'ispirazione di fondo di questo gruppo. Oltretutto richiede un notevole impegno intellettuale, rispetto a quanto si è abituati a concedere normalmente. Ma se si vuole realmente interessarsi di politica, non è possibile fare altrimenti che porsi nell'ottica di chi deve realmente gestire la società. Altrimenti è sin troppo facile lamentarsi a destra e a sinistra senza sapere di cosa si parla. Per farla breve, riassumo ora tutti gli interventi sull'argomento, riportando però unicamente i sintomi evidenziati, perchè ricordo che il primo obiettivo della discussione è quello di individuare i sintomi del degrado oggetto di questa stessa discussione, e a partire da questi tentare di scoprirne le cause, per poi cercarne le soluzioni. Riassunto degli interventi: --------------------------- Marcello Marani: - Violazioni all'art. 54 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge." - Leghisti che avendo giurato fedeltà alla Repubblica, cantano: "Abbiamo un sogno nel cuore, bruciamo il Tricolore!", ma nessuno li denuncia, nè per vilipendio al tricolore, nè tantomeno per spergiuro. - Attacchi continui alla magistratura persecutrice di innocenti, criminale, politicizzata e comunista che vorrebbe sovvertire giudiziariamenteil consenso popolare. - Un Presidente del Consiglio spudorato, piduista, eversore, spergiuro, evsore fiscale e contributivo, corruttore di giudici e di testimoni, colluso coi mafiosi, attorniato dal suo scherano Dell'Utri e dallo stalliere Mangano, ed inoltre utilizzatore di prostitute e probabile corruttore e lenone, definitore della COstituzione come "bolscevica". - violazioni all'art. 53 della COstituzione: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività." - Un Presidente del Consiglio spudorato, piduista, eversore, spergiuro, evsore fiscale e contributivo, corruttore di giudici e di testimoni, colluso coi mafiosi, attorniato dal suo scherano Dell'Utri e dallo stalliere Mangano, ed inoltre utilizzatore di prostitute e probabile corruttore e lenone, definitore della COstituzione come "bolscevica". - Violazioni all'art. 1: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione." - le classi dominanti sono le prime a dare esempio di anarchia e sovversivismo, non rispettando COstituzione e leggi, che pur avevano giurato di rispettare. - si vuole far passare il concetto che chi è votato dal popolo è assolto da crimini e delitti, passati e futuri. - la costituzione è stata tenuta imbalsamata sin dall'inizio, e c'è chi vuole modificare o eliminare articoli ancora non compiutamente applicati, mentre deve essere ancora compresa, realizzata, e difesa. - l'informazione, esperti, opinionisti, prelati come Mons. Fisichella che assolve il Presidente del COnsiglio dai suoi peccati. - gli organi che dovrebbero vigilare sul rispetto della COstituzione sono tutti indifferenti. Tra questi in particolare il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale. - egoismo egocentrico di ognuno di noi che pretende dagli altri comportamenti che noi stessi non abbiamo. - diffusa mancanza di intransigenza nel denunciare comportamenti non etici. - possibilità di assegnazione di doppi incarichi, di eletti nelle istituzioni e contemporaneamente di dirigenti politici, che degrada la capacità di controllo degli organismi di direzione politica dei partiti. Angelo Incompreso: - rappresentanti che infondono violenza; - società basata sull'avere e non sull'essere. Silvio Perroni: - violenza ed aggressività verbale. - presunzione di avere la verità in tasca, così da poter ritenersi legittimati ad aggredire chi si ritiene sia contrario, perdendo la possibilità di comunicare realmente. Silvana Catalano: - accettazione da parte del popolo del modello "vincente" proposto dal sistema dominante a scapito della giustizia e del bene comune. - mancanza di onestà, intelligenza, moralità nei nostri rappresentanti. - manager che affossando le aziende e creando disoccupazione non pagano di persona. - parlamentari o assessori che riscaldano le sedie senza fare nulla, e senza poi pagare di persona. - partiti che promettono le stelle dando poi la colpa all'opposizione se non mantengono le promesse. - alte retribuzioni per manager e politici senza che poi vengano puniti se sbagliano. - mancanza di regole etiche precise e di sanzioni nei regolamenti dei partiti. Afrodite.58: - sistema governato dal denaro, come strumento del desiderio di potere sull'altro. - mancanza di diritto alla vita. Riassumendo, afrodite elenca i principali degradi nei vari livelli sociali, che già comunque sono stati accennati nella raccolta generale dei problemi, al fine però di evidenziare il livello del degrado generale. - abbiamo perso il significato di "democrazia". ladymarianna0: - l'essere umano tende a seguire gli esempi. I nostri governanti e i media ora danno esempi negativi: egoismo, disonestà, avidità, mancanza di scrupoli, ricorso al proprio ruolo e alle risorse pubbliche per fini personali. - le giovani generazioni non hanno esempi positivi nè nel sociale, nè a scuola, nè in famiglia. - aumento della criminalità minorile, dall’abuso di droghe e alcool, dalla violenza in ambito familiare che si riscontra in molti paesi dell'Occidente. - indifferenza. - coscienze sopite. Mia sintesi sui sintomi del degrado ----------------------------------- In base all'elenco su ricavato, che ritengo difficilmente confutabile, credo di poter concludere che: Il degrado dei valori morali, etici, fondanti del benessere che dovrebbe derivare dal vivere in società, e fondamentalmente rappresentati nella notra COsdtituzione, è diffuso in tutti i livelli e settori sociali. - Dalle più alte cariche istituzionali ai più piccoli assessori, in campo politico. - Nelle dirigenze dei grandi gruppi economici. - Nei sistemi di informazione, a partire dai direttori, fino ai giornalisti. - Nel singolo cittadino, sempre pronto a criticare gli altri, ma spesso molto tollerante con se stesso, mai disposto a mettersi in discussione, e poco sensibilizzato sui concetti e logiche della democrazia. - Nei giovani, che non hanno esempi positivi da seguire, neanche in famiglia. Per la "fase 2", ovvero la ricerca delle cause del degrado, farò una apposita nuova discussione. (Rispondi)