Applicazioni dei MIPs

Metodi di pre-concentrazione e applicazioni
in campo ambientale

Composti organici di origine xenobiotica sono inquinanti sia per i corpi idrici sia per le falde acquifere, ma la loro caratterizzazione chimica è resa difficile dall’elevato numero di composti in commercio e dalle basse concentrazione in cui spesso si trovano nell’ambiente.
E’ necessario raggiungere livelli di sensibilità delle analisi tali da minimizzare le interferenze della matrice acquosa, per questo esistono diverse tecniche di estrazione e concentrazione. La più antica si basa sull’uso di solventi non miscibili in acqua (come esano, diclorometano, etilacetato) per l’estrazione e la separazione degli inquinanti, ma è stata abbandonata sia per la tossicità dei solventi sia perché non permette di lavorare con grosse quantità di campione (10-100 litri).
Il metodo più usto oggi è quello del recupero tramite adsorbimento su substrato solido (Estrazione in fase solida, SPE). Le sostanze organiche aderiscono alla fase adsorbente mentre la matrice acquosa viene allontanata. L’adsorbimento dipende dalla struttura superficiale della fase solida, dalla sua composizione chimica e dalla presenza di siti attivi. Le sostanze trattenute devono quindi essere desorbite mediante l’uso di un opportuno solvente (o miscela di solventi) in modo da estrarre i composti in funzione della loro affinità per il solvente di eluizione. L’estratto ottenuto può così essere usato per l’analisi chimica.

Colonnine preconfezionate per estrazioni SPE:
- Contenitore in polipropilene (o in teflon se è richiesto un rilascio di composti organici pari a zero), a forma di cartuccia o tubo; con setti (in polietilene) per contenere il materiale adsorbente;
- Materiale adsorbente di varia natura e quantità, di solito 50-100-200- 500 mg o 1 g.

Procedura di estrazione:
- Lavaggio delle colonnine con il solvente di eluizione
- Attivazione con solvente appropriato a seconda del tipo di adsorbente (Metanolo o Acqua)
- Risciacquo con Acqua MilliQ per eliminare eventuali tracce del solvente
- Passaggio del campione d’acqua per spinta o sotto vuoto
- Essiccazione della cartuccia mediante passaggio d’aria o gas inerte (azoto)
- Eluizione delle colonnine col solvente adatto per i composti che si intende raccogliere
- Concentrazione dell’estratto
- Essiccazione o scambio dell’estratto con un solvente adatto all’analisi tossicologica.


Alcuni Adsorbenti utilizzati nelle operazioni di concentrazione di campioni ambientali:

- C18 o C8, fasi apolari (catene di idrocarburi legate a gel di silice), trattengono composti organici apolari o poco polari;
- Carbopack B o Carbograph, carbone grafitizzato che trattiene sia composti organici polari che apolari, tramite “eluizione frazionata” si può separare composti acidi da quelli basico-neutri;
- Stirene-Divinilbenzene, fasi apolari (tra cui le cartucce LiChrolut EN e le XAD-2), resine macromolecolari composte da copolimeri di stirene e divinilbenzene, in grado di adsorbire un ampio spettro di composti organici polari;
- Fasi polari con gruppi Fenolici LC Phe, adsorbono composti organici polari in matrice acquosa;
- Fasi polari con gruppi NH2, adsorbono composti organici con gruppi funzionali acidi e basici;
- Fasi polari con gruppi CN, adsorbono composti organici polari in condizioni particolari;
- Fasi Ioniche con gruppi Sulfonilpropilici PRS per scambi cationici e gruppi Trietil-amminopropilici per scambi anionici, rispettivamente per composti basici e acidi.
- Membrane SPE, per campioni di acqua di grandi dimensioni (superiori a 10 L) si possono usare membrane la cui fase adsorbente è costituita da politetrafluoroetilene (PTFE) legato con silice e altre resine in un filtro di 0,5 mm di spessore.

 


 

Fonti
- Preconcentrazione di campioni di acqua superficiale per i saggi ecotossicologici
di L.Guzzella e S.Galassi