Gli Ammazzastreghe

 

I personaggi che affollano questa galleria sono i protagonisti di molti degli eventi luttuosi che costellarono l'era dei roghi.


Poiché le confessioni erano il presupposto indispensabile delle esecuzioni, molti inquisitori affinarono le tecniche coercitive per estorcerle.
Loro furono gli inventori dei serrapollici, lo stivaletto spagnolo, immergevano le vittime in acqua bollente o ghiacciata, usavano il cavalletto per stirare le membra e slogare le articolazioni, loro facevano porre sotto l'inguine e le ascelle piume intinte nello zolfo a cui davano fuoco.
Loro, infine, facevano nutrire a forza le vittime con cibi salati per poi negargli da bere. Tutto ciò serviva a piegare la volontà degli accusati desiderosi di porre termine ai tormenti.
In molti casi le vittime venivano denudate e violentate, per piegarne la volontà e il morale, prima di essere sottoposte alle torture.
Sempre era presente un notaio, in qualità di "garante", pronto a trascrivere ogni parola delle loro confessioni.

Ecco alcuni dei più cruenti Inquisitori:

Corrado di Marburgo

Grazie a Federico II e Gregorio IX fu nominato capo inquisitore della Germania.
Le cronache ce lo descrivono come un uomo dalle labbra sottili, dai costumi austeri. le sue attenzioni furono rivolte ai gruppi di eretici della Renania e dell'Alsazia. Il proprio fanatismo lo portò a muovere accuse contro chiunque arrivando a corrompere e ad usare per primo la tortura per procurarsi le prove che cercava.
Un passo falso lo commise accusando il conte Enrico di Sayn: quest'uomo, grazie alle sue amicizie nel clero fece in modo che le accuse cadessero nel vuoto, ma Corrado fu trovato misteriosamente assassinato sulla strada che conduceva a Magonza.

Heinrich Kramer e Jakob Sprenger

Su incoraggiamento del papa Innocenzo VIII (di cui essi avevano sollecitato l'attenzione sul fenomeno della stregoneria) pubblicano nel 1486 il "Malleus Maleficarum".
Quest'opera spaziava dai tempi biblici fino al XV secolo e raccoglieva tutte le credenze e superstizioni popolari che spesso mischiava con la dottrina della Chiesa. Questo libro dava anche direttive su come svolgere i processi e le torture ed è indicativo dei pensieri morbosi, specialmente verso le donne, a quel tempo:
"...Che cosa e' la donna se non un nemico dell'amicizia, una inevitabile punizione, un male necessario, una tentazione naturale?"
Grande fu la fama di questo libro tanto che nel 1520 contava 13 edizioni e nel 1669 oltre sedici. Fu tradotto in francese, inglese tedesco e italiano e in tutti i paesi infiammava l'animo della comunità con il monito biblico del versetto 22,17 dell'Esodo: "Non lascerai vivere la maga".

Nicholas Remy


Procuratore generale in Lorena nel 1591 pubblicò nel 1595 un libro, "Daemonolatreia" , il cui frontespizio informava i "fedeli" di aver ucciso, in 15 anni di attività, circa 900 streghe. Lavorò" alacremente per altri vent'anni finchè morì nel 1612.

Henry Bouget

Giudice in Borgogna, fece giustiziare indifferentemente vecchi e bambini a cui impose, prima delle esecuzioni, le torture più turpi.

Pierre de Lancre

Pubblico ministero speciale nella regione basca della Francia nel 1609.
Decisamente pazzo, era convinto che fossero streghe tutti i trentamila abitanti del proprio distretto: in quattro mesi fece morire sul rogo 600 persone e tre preti.
Nel 1612 pubblica un delirante libro per gli addetti ai lavori su come condurre i processi.

Philipp Adolf di Ehremberg, principe vecovo di Wurzburg

e Johann Georg II Fuchs di Dornheim, di Bramberga

Il primo mandò al rogo novecento persone, il secondo seicento.
Il giudice di Wurzburg, in una cronaca dell'epoca riferisce: "Un terzo della città è sicuramente implicato. Gli esponenti più ricchi, elevati e illustri del clero sono già stati giustiziati. Una settimana fa una ragazza diciannovenne, considerata da tutti la più onesta della città, è' stata mandata al rogo... ci sono trecento bambini di tre o quattro anni accusati di avere rapporti con il diavolo.
Ho visto morire bambini di sette anni, e coraggiosi scolari decenni, dodicenni, quattordicenni".

Matthew Hopkins

Vero e proprio professionista ammazzastreghe per cui si faceva corrispondere un compenso. Benchè la sua attività ebbe la durata solamente di un anno, dal 1645 al 1646, fu responsabile dell'impiccagione di parecchie streghe.
Per obbligare alla confessione le sue vittime le privava del sonno e del cibo o usava l'ordalia dell'acqua per smascherare chi intrattenesse rapporti col Maligno. Il sospettato veniva legato strettamente e immerso in un fiume, se galleggiava l'acqua rifiutava gli amici del diavolo, se andava a fondo era innocente: in ogni caso, comunque, la vittima rischiava la morte.