Una placca estensibile

schiumascagliata

mi vive in superficie

nuance insensibile

di neutro screziata

per non squarciare

il morbido piumaggio di falena

mai visto da nessuno

qui nella stiva densa di fumo nero

che gira e stringe ogni respiro

in una morsa

acquattato e barricato

sotto indecisioni

agganciate a riflessioni

come mani al corrimani

d'una ripida scaletta

solo una questione di fatica) 

scorticata di poesia

e prendo il fiato

per la prossima brancicata rampa

per quel che vedo 

per quel che sento

schianto tuonato frantumato

d'un breve millennio al mondo

deciderò più tardi

, a volte mai 

quando niente è innocente

nemmeno per sentito dire

(nella stiva c'è chi giura d'averne visto uno)

la scelta è inconcludente

come

l'onda sceglie la spiaggia di sera

il faro decide ch'è  notte

la rondine ch'è primavera

il roseto mette i bocci

allora ho spento i fari

e sono sceso giù dalla collina

sotto la luce d'un tre quarti

di luna biancoperla

                                                              Vivere sottocoperta