ilgrandesonno


una, felicità









Vorrei una felicità
quando il mio fuoco di seconda mano
non avrà più fiamme nè decoro
ma scintille in lieve decadenza
consumate dai ritorni in cenere

Quando sarà inevitabile
chiamare nomi
nel buio della notte
allora io sarò là al mio naufragio
e con l'amore pazzo dei dementi
mi salverò la vita
galleggiando a corpo perso
con la mia gonfia nuvola

Quanti miraggi si faranno vivi
quanto comprenderò
attonito limpido
tra lune calanti stelle nascenti e l'imminenza
prima che sia troppo tardi
per quel che tengo in pugno
prima che si sbricioli ed affondi
vorrei dargli la forma e un po' d' essenza
d'un Eden senza pretese
un riccio nero ed un limone giallo
in un rivolo di schiuma
due labbra appena schiuse
in un sorriso di nascosto













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