ilgrandesonno

                    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

noiosità



Sorrido con la bocca
con le dita
spiego le grinze sotto gli occhi

Fuori strisce vermiglie
subito coperte
di nuvole grigio cobalto
Il cielo già s’infeccia torbido e ventoso

poichè l’aria è infinita
senza conforto
senza data

Il mare batte la spiaggia per noia
per abitudine fatale
Per abitudine normale
mi dovrei rassegnare alla notte sgomenta

Nel modo consueto devasto e concateno
parole
m’infango in cerca d’un riscatto
un’emozione

magari una reazione

per il mattino che non viene

per un alba in ritardo

Finta vecchia la sveglia cinese ticchetta
come la corona d' un’arrugginita bicicletta
Ci si abitua alla lentezza 
ci si aspettino ritardi
finchè gli occhi s'affossano
e la carne va a male. 

Chi è là?

Solo l'aria.