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nove brevi capitoli







L'isola
In verità nessuno sa come sia iniziata. Sicuramente il giorno in cui è arrivato sull'isola per non ripartirne più.

Il mare
Lui vuole il mare, le onde, la schiuma ed il vento di maestrale. Lui vuole il capo del mondo, la libertà, la dismisura ed il Re Blu. Vuole il regno delle onde, l'imperio delle correnti e l'imparzialità del mostro degli abissi. Tutto questo lo vuole per lei e per lei ha scelto tutto questo. Per lui l'amore é impazienza dopo la prima occhiata, poi divenire un'assenza, soffrire la mancanza. Quello é per lui l'amore: l'incantesimo della solitudine.

L'amore
Lui se l'immagina grande, immenso, eterno, e lo immagina così anche per lei. Se l' immagina brillante, esaltante, misterioso incanto, turbinìo nel petto, nutrimento, sete smodata d'acque cristalline dove tuffarsi a capofitto per poi tornare all'asciutto per soffrirne il desiderio.

L'amarezza
Ma un giorno il mondo gli si rovescia addosso, il cielo s'avvelena di collera e gli cade addosso lacerandolo. Dall'azzurro al nero notte, dalla sera alla mattina, dal tutto al niente e dal semplice al doppiamente doppio, il mare gli torce lo stomaco fino a farlo gridare di dolore. Così parte alla ricerca di quel luogo preciso dove il mondo evapora all'orizzonte lasciando dietro di lui la luce ad abbagliargli il ricordo nella retina.

L'orizzonte
Davanti a lui vede la linea che si distacca dal mondo, così sottile da essere indescrivibile, un taglio preciso che separa il cielo dal mare, il mondo di sopra da quello di sotto. Ma non si può vivere impunemente così vicini alle nuvole, non si vive impunemente di quella febbre e non c'è tempo di fare pratica.

La burrasca
Il mare urla contro la scogliera e niente lo può fermare quando è aggrondato ed iroso. Sul bordo dell'infinito, là dove il mondo non ha più un limite, la tempesta trascina e strappa, fa e disfa quel che vuole. Non è il mare che carezza gli occhi, è il mare che ha la forza di miliardi di uomini, di tutti gli uomini vissuti e di quelli ancora da nascere.

La follia
Diecimila gocce di sudore imperlano la sua fronte. Forse è per la voluttà delle onde che si fracassano contro le rocce: un istante e migliaia di migliaia di movimenti, di brillìi luminosi che s'incanalano e si separano, nascono e muoiono, una follia che prende ed affascina. Lui corre nelle onde e grida. Vuole vedere la tempesta, vederla dentro, sentirsene il peso addosso, il terrore nella testa, la paura nelle mani tremanti; il rumore del mare dilania l'anima, il mare prende, il mare abbatte, il mare distrugge ed il mare uccide.

Il silenzio
Il mare è calmo, ora, cosmicamente in pace con il mondo.
Lui avrebbe voluto vivere proprio per quella felicità impercettibile, quell'attimo in cui intravedere un raggio di sole, una scheggia di luce sopra i flutti scatenati. In fondo é tutta una questione di proporzioni e di equilibrio, pare, e la sua vita avrebbe potuto riassumersi in quella ricerca impossibile. Avrebbe dovuto votare la sua vita a studiare le onde per scacciare ogni dolore. Il suo spirito, la sua vita, il suo sangue ai bordi delle acque, ingordo e schiavo del mare e della sua luce, dei suoi colori. Avrebbe vissuto per catturare ogni istante, ogni movimento, ogni bolla di schiuma ed avrebbe trovato sé stesso e soddisfatto la sua sete per i colori che gli camminavano a fianco e che a volte lungo la riva lo precedevano, si saturavano e scomparivano. Come sognare qualcosa di più bello? Qualcosa che nasce e muore nel tempo d'un battito di ciglia. Sono momenti in cui un cuore vibra come d'amore, in una continua non coscienza, in quel battere le ciglia, in quel viaggio incerto, in quel ritmo libero d' una vera passione amorosa, non inanimata.

Romantica fine
D'accordo, anche se il nero ed il bianco non esistono più, ne parlano ancora. Qualcuno ancora se lo ricorda, in quel suo andare su e giù lungo la scogliera, ai bordi dell'acqua. C'è anche chi si ricorda le sue nuances ed il vento che se le portava via.
Sono istanti evaporati.









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