nella zona di remora





nell'enigma d'un tramonto
sfinito dalle onde
scelsi la prima rada come ormeggio
detti fondo all'ancora
m'addormentai
quando aprii gli occhi
un muro di vento aveva chiuso il mare
la mia paura ed io
fummo soli tutta la notte

Nulla accadde tra di noi
Che doveva accadere?
Nell'oscurità ventosa e sballottante
resa appena più tenue
da una fiammella tremolante
temevo che mi ascoltasse o mi parlasse lei

Pensavo al chiaro d'una luce ferma
d'una superfice erbosamente solida
agli alberi frondosi
ad una panchina statica
ai mormorii audibili dei noiosi giardinetti
a tutto quanto in noi diventa fermo
quando recriminare è solo un verbo
coniugato inutilmente
ché l'uomo solo davanti alla paura diventa
silenzio e rammaricata rassegnazione
vita sospesa che non sa salire
tra le braccia inchiodate dal futuro