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l'amore è una malattia







I luoghi parlano, anche se a volte non dicono niente d'interessante.
Quelli che non dicono un bel niente li si deve evocare con precisione, per ricordarseli bene: la disposizione delle pareti, delle finestre, delle porte, il modo come sono disposti i mobili ed i quadri. Di luoghi che hanno storie da raccontarci è pieno il mondo, e non c'è bisogno di allontanarsi nemmeno più di tanto, basta affacciarsi alla finestra e non dev'essere necessariamente una finestra sul cortile o sulla strada e nemmeno affacciarsi a dare uno sguardo dal ponte, tantomeno buttarcisi di sotto, se non si ha una buona Mojo della Consolidated Rigging, e ve lo dice uno che da un paio di ponti s'è buttato, ma questa è un'altra storia, come al solito.
Nella mia camera d'albergo, c' è un quadro appeso sopra la testiera del letto, e non è una Madonna con Bambino. Si vede ch' è fatto da un discreto pittore ma la cornice - d' un dorato steso male - si è scollata negli angoli. La donna è seduta su una bianca sedia di quelle da esterni, in ferro e tutta a riccioli saldati. Sembra che si trovi sotto un gazebo o in una serra fiorita, i verdi predominano, macchiati di riflessi di luce intensa d'un pomeriggio caldo ed assolato: un dopopranzo. Ha un bel paio di tette ma un'espressione strana sul volto per una donna in un quadro d'una stanza d'albergo. In un albergo come questo, intendo. Ha la faccia davvero scontenta. Forse chi l'ha dipinta non era in grado di darle un'espressione diversa o la modella era veramente scontenta. Forse ce l'aveva con chi la dipingeva. Forse era stata dipinta a memoria ed era il pittore ch'era scontento. Ripensandoci potrebbe essere anche un conto pagato, quel quadro.
«Non ho soldi.»
«Ed allora come si fa?»
«Gli potrei dipingere un quadro.»
«Un quadro? E cosa me ne faccio? e poi qui sull'isola di tele non se ne trovano.»
«Ma delle belle tovaglie bianche sì. Ci penso io.»
Con chiodi e tavolette il pittore si costruisce i telai, tesa le tovaglie sui telai e ve l' inchioda. Passa una spennellata di gesso aggrumato sulle tovaglie e le tele sono pronte, hanno anche dei bei rilievi strani ed ispirosi. Basta non pretendere troppo.
Tre quadri. Un quadro al giorno per tre giorni di vacanza. Mangiare e bere e sbornia ispiratrice assicurata.
La donna del quadro è la moglie dell'albergatore. Ci credo ch'è scontenta. Conoscete qualche albergatore che non sappia d'unto anche se non va mai in cucina? E' un unto particolare, uno scivolare sulle persone senza mai vederle come occhi capelli, quantitativi di bene o male, cacca di pipistrello o pesci morti, quel che conta è il conto - scusa il bisticcio - carta di credito alla mano, tutto il resto è la faccia scura della luna e scusate se uno se ne frega.
Però il pittore sarebbe proprio un bel ragazzo. Fuori di testa come dev'essere un pittor giovane, prima che prenda il sale, prima che sparisca nel nulla o diventi un frequentatore notturno della stazione, o che rimedi coca per gli amici, o spolpi qualche anzianotta danarosa, se è nato con la camicia trovi un lavoro alla De Agostini e se lo faccia durare fino alla pensione. Se solo si tagliasse quei lunghi capelli neri e quella barba lasciata crescere selvaggia, ma gli occhi, hai visto i suoi occhi? Sembra che abbiano la febbre. Bruciano.
Sconti speciali in quell'albergo, per sorelle maggiori, sorellastre, matrigne e cani e gatti, siamo fuori stagione, no? E' quindi facile mettersi nei guai se ti metti a baciare rospi che potrebbero essere principi sotto incantesimo, ma ti chiedi come hai fatto ad incontrare un principe e se l'altro che hai sposato è proprio lui o è cambiato.Come fai a sapere che non ti ama più, ma cosa mai avrà questo principe, oltre quella camicia bianca schizzata di mille colori, oltre quelle dita sporche di vernice, oltre quell'odore di diluente, oltre quegli occhi che sembrano impenetrabili come il suo castello in mezzo ai rovi.
E va bene, forse sono stata una scema, ma ero veramente innamorata di te.
Ero brava a letto o ero come le altre che hai avuto?
Dopo che te ne sei andato l'ho fatto apposta di non annaffiare più le piante ed i fiori. E' tutto morto. Il cuore mi fa male ed è tutta colpa tua.
Lei è saggia, lo è sempre stata, ma per tre giorni la febbre l'ha sorpresa e per cento giorni poi è stata ammalata anche se nessuno sapeva di cosa. Era ammalata di sogni, sogni che venivano a rendere omaggio a lei ed al suo principe, sogni odorosi di sesso, ma d'altra parte c'è chi scambia il sesso con l'amore e viceversa, quindi c'è poco da spiegare ed i sogni degli altri non sono mai tanto interessanti, specialmente quelli di chi non se li ricorda più.







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