banchi di sabbia





sono giorni invisibili di tempo
proscritto ai confini
d'un deserto d'anime vado
a caccia di squarci azzurri di
gabbiani di fiato di sirene
via dai viali ordinati del cemento

m'invento parole sul momento
in quella luce appena sufficiente
nell'infinitamente grigio dei dubbi
annuvolati sulla mia stagione
che vorrei fermare
per aspettare un altro vento

gli occhi fissi della polena
d'un legno immobile arenato
nella secca
sono stanchi di forare l'orizzonte
dove tutte le fantasie
si son smarrite e nessuna torna

le sabbie asciutte vorticano leggere
si posano sulla bagnata duna
nata nelle notti dei mesi di tempesta
l'ombra gira attorno dall'alba al tramonto
non ci abbandona
la passione uguale al mormorìo del mare