gli occhi dei marinai hanno perforato le nuvole e le stelle
per dipingere nuovi orizzonti e per abbandonarli in fondo al mare
ed esse
bucate ed inchiodate appese
ne raccontano le storie
di nascosto fingendosi pietra
perchè la marea non lo mordesse
le ha ascoltate un uomo dai modi offuscati
dal niente da perdere
e dagli occhi etruschi sulla faccia bagnata
la pioggia l'aveva fatto di coccio
dopo avergli spolverato il ventesimo secolo
sotto cui era sepolto
dentro sotto la cute superate le vene bluastre
era fatto di nebbie confuse in movimento
di nascosto fingendosi pietra
perchè la marea non lo mordesse
e nemmeno lo vorticasse nel suo mulinare vibrante
intorno ai piedi
attorno alla testa caduta stancamente
guardava il teatro liquido di onde tagliate
da una luce calma
poichè la luna s'affacciava
tra le nubi di pallore spinte dallo scirocco
e regalava silenzio e contemplava
quando il domani si sgancia dalla notte
ed una rondine di petto si stacca dal corpo
e sembra d'aver perso la parola chiave
per volare via e smettere di farfugliare
desiderare masticare perdere
gli scogli diventano murate di navi
e non bastano coperte di realtà
nè artigli sexi dai sensi caldi
a lato d'uno sguardo assurdamente vergine
da imperdibili sogni incoscienti ispirato