Colombe bianche e nere

 

 

 

 

 

 

                                                                                                

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Passo d'infilata

nei teatri di parole 

abbatto i monumenti di silenzio

i ritardi pigri appesi nudi al sole

i ricordi dissipati di nuvole graffiate

in movimento

mi diletto coi lenti giri della luna

col gioco alla moda

l'indifferenza 

su strade lisce di vena bizantina

niente m'infetta al mondo

anche nessuno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra uomini involucri di vuoto

fermi da troppo tempo

finti cristallizzati spenti

la verità rabbiosa rispondeva

colorando a calce azzurra i muri grigi

le colombe di marzo erano bianche

le colombe nere erano dentro

 

Guardo le mani e un viso

guardo gli occhi

di chi ha forato la montagna

del mio petto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Immaginavo una storia

tra vele refole ed isole

gialle di fiori ruvide e provvisorie

la brezza soffiare da ponente

scendere  sabbiosa dalle nubi rosse

ruotare impossibile sulle strade

che finivano sui moli