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             Orione

 

 

ilgrandesonno

          

 

 

 

 

Da sempre, la notte, quando l'immensa volta era sgombra da nubi e non c'era la luna, usciva a guardar le stelle.
Aveva diviso il cielo a quadranti facendo il punto su quelle pił brillanti: negli anni aveva imparato a riconoscerle. Non conosceva che pochi nomi delle migliaia di astri luccicanti nell'immensa volta, ma gli erano noti per la loro posizione.
Delle stelle si era invaghito quando ancora non sapeva leggere, nella Notte della Cometa.
Sua madre l'aveva portato in cima alla collina ad ammirare quello strano splendore a nordovest, quasi appoggiato sul Monte del Vento. Quella notte  aveva scoperto le Stelle e la Via Lattea, lo sciame avvolgente di brillanti nel cielo nero. Non gl'interessavano i nomi, i gradi, se fossero doppie, rosse o nane, se fossero pianeti: erano Stelle e basta. Da quella notte, quando il suo sguardo si alzava nella direzione dell'Infinito, le piccole e le grandi stille di dolore gli si asciugavano quasi all'istante e restava sempre e solo la meraviglia.
Nei periodi di maltempo, quando le nubi incombevano sulla collina, ne sentiva la mancanza, quasi indispettito dalla loro assenza: allora non aveva ancora fatto amicizia con le nuvole.
Nelle notti di luna piena invece, contava quelle che reggevano il confronto con la luce opalescente: con la luna aveva gią fatto un patto segreto, uno di quelli che si fanno da ragazzi e che restano eterni.
Gli anni erano passati, non sapeva bene come, ma erano volati da qualche parte nel tempo e cominciava ad esser vecchio, ormai. Qualcuna delle stelle meno luminose gli era gią sparita alla vista come le pagine slabbrate del suo passato. Al suolo, le esagerate illuminazioni urbane delle cittą vicine creavano immensi aloni che nascondevano la tenue luminositą degli astri dall’albedo pił vicino alla superficie: anche la Grande Galassia Centrale, la Via Lattea, era quasi scomparsa.
Cosģ le Stelle si spegnevano ad una ad una, notte dopo notte, anno dopo anno, come certi visi e certi nomi che non erano pił.
Ma la Cintura d'Orione, lą nel mezzo, e la sua Spada, brillavano sempre forte.
Ormai, guardava solo lą. Nel suo frattempo gli bastava.