Camera con vista
Con vista sul mare o sulla città, perchè
no? Magari su un giardino alberato. Al secondo o terzo
piano, come preferite. Non al pianoterra, meglio sotto il tetto. Le
pareti sono bianche, ci pensino le ombre ed i
riflessi a colorarle. Pochi ornamenti, nessun mobile è stato
ancora acquistato. Però ci sono le tende per
smorzare la luce, poi ci sarà il disordine, il bouquet di fiori dentro un
vaso lungo e sottile, l'illuminazione discreta e la temperatura che cambia
secondo le stagioni. Ci saranno delle sedie, anche se non si deve
necessariamente sedere sulla parola «sedia» che non mi piace particolarmente.
Mi piace di più sedermi su «tronco abbattuto», «sasso»,«finestra»,
«riva», « molo» davanti all'«orizzonte». Perchè la camera è
aperta a tutto, basta poter guardare lontano, ma lontano quanto? non si può essere precisi e comunque, perchè darsi dei
limiti? Succede che spesso sia anche
vuota di tutto, proprio come la testa ed il silenzio, che quando è vuoto è
anche molto più rumoroso. Succede quando non si ha
più un bel niente da dire, nemmeno da tacere, nessuna parola sulla quale
fermarsi a riposare, nemmeno un letto dove dormire, nemmeno un bicchier
d'acqua da bere sul comodino accanto a quel letto che non c'è e forse è
meglio così, perchè a volte il cuscino è una morsa che serra sogni finiti a
male ed allora non resta che guardarsi dentro, se solo si riuscisse a fare
luce nel buio. Dunque si presume che ci
possa essere un corpo in quella camera. Non ha importanza di che sesso sia quando guardiamo dentro il buio, uomo o donna non c'è
molta differenza, ma mi piace pensare
che sia un corpo medio, non grasso ma nemmeno troppo magro, di media
statura, ben proporzionato ma piuttosto slanciato. Un corpo attraente, con le
sue giunture, i suoi appetiti, i suoi improvvisi rossori e la possibilità
d'impallidire - una
cosa questa non molto ben comprensibile quanto i rossori - i suoi colpi di
caldo o di freddo, delle risa, delle lacrime, del sangue, un bel po' di
organi e sostanze nascoste dalla pelle, così siamo gia usciti all'aperto ed è
nello specchio che il corpo si guarda, il dentro ed il fuori a volte sono affascinati
dalle immagini riflesse. La stanza adesso è
abitata quindi si potrebbero anche udire delle voci. Si dovrebbero
udire delle voci. Senza voci, senza parole non si abita una stanza, qualcuno
dovrebbe cominciare a dirle queste cose. Non si può lasciare che una stanza
sia silenziosa, a meno che non si dorma. Se non si
dorme e la camera è silenziosa è chiaro che siamo in
presenza di qualcosa di morto, che puzza di morto. Non ci vuole granchè
forza per parlare. Il silenzio costa molto di più ed a volte se dura troppo a
lungo è difficile interromperlo. Basterebbe anche un tocco leggero come
una carezza sul viso, appena un'intenzione di carezza fatta con le punta delle dita, se qualche volta t'avvicini fino
quasi a mischiare il soffio dei respiri. Ma subito sfuggente t'allontani
troppo in fretta per
rimandare ad altro tempo, ad altra data, ad altro, insomma.
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