IL GARAGE

Finestra di pura tecnologia affacciata sul mondo informatico

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I padri dell’Informatica

fine

 

                                       ALAN TURING  (follia , genio e leggenda)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alan Mathison Turing (Londra, 23 giugno 1912 – Manchester, 7 giugno 1954) è stato un matematico e logico britannico.

 

Considerato uno dei padri dell'informatica, introdusse la macchina ideale ed il test che portano il suo nome.

Indice

 

    * 1 Biografia

    * 2 Aneddoti

   

Biografia

 

Compiuta la giusta età, cominciò a frequentare la scuola ma i risultati si rivelarono presto molto scarsi e così rimasero dal primo anno fino al diploma ottenuto a stento. Gli insegnanti lamentavano il suo disinteresse per il latino e le Sacre Scritture, non concependo come alla rigida educazione tradizionale egli potesse preferire le letture riguardanti la teoria della Relatività di Einstein, i calcoli astronomici, gli esperimenti di chimica che inventava e eseguiva, o il gioco degli scacchi.

 

Nel 1931 venne ammesso al King's College dell'Università di Cambridge dove studiò meccanica quantistica, logica e la teoria della probabilità (dimostrò separatamente il teorema del limite centrale, già dimostrato nel 1922 dal matematico Lindeberg).

 

Le riflessioni di Turing iniziavano a ruotare attorno al problema della mente umana e del modo in cui questa poteva incorporarsi nella materia e venirne separata al momento della morte. Nella fisica del Novecento e nella meccanica quantistica cercava una risposta al tradizionale problema filosofico del rapporto tra mente e corpo.

 

Nel 1934 si laureò con il massimo dei voti, l'anno seguente ottenne un phd e nel 1936 vinse il premio Smith. Proprio nel 1936 si trasferì alla Princeton University per conseguire il Ph.D., e pubblicò l'articolo "On computable Number, with an application to the Entscheidungsproblem" dove descriveva, per la prima volta, quella che verrà poi definita come la macchina di Turing e che lo consegnerà alla storia.

 

Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945) Turing mise le sue capacità matematiche al servizio del Department of Communications inglese per decifrare i codici usati nelle comunicazioni tedesche, un compito particolarmente difficile in quanto i tedeschi avevano sviluppato un tipo di macchina criptatrice chiamata Enigma (progettata da Arthur Scherbius) che era capace di generare un codice che mutava costantemente, così da rendere ogni volta insufficiente il tempo di decodifica a disposizione degli scienziati nemici. Con l'entrata in guerra dell'Inghilterra Turing e i suoi compagni lavorarono stabilmente alla decrittazione, sviluppando le ricerche già svolte dall'Ufficio Cifra polacco con la macchina Bomba, progettata da Marian Rejewski nel 1932 ed ultimata nel 1938. Basandosi su tali esperienze Turing realizzò nel 1942 una macchina chiamata Colossus (un ammasso di servomotori e metallo, ma comunque un primo passo verso un computer digitale) che decifrava in modo veloce ed efficiente i codici tedeschi creati con Enigma, sezionando ogni messaggio in porzioni di dimensioni tali che il loro significato poteva venire correttamente svelato.

 

Al termine della guerra Turing fu invitato al National Physical Laboratory (NPL, Laboratorio Nazionale di Fisica) a Londra per disegnare il modello di un computer. Il rapporto che proponeva l'Automatic Computer Engine (ACE, Motore per il Calcolo Automatico) fu presentato nel marzo 1946. Il modello di Turing era originale e particolareggiato come un prospetto per computer nel senso moderno, ma il prezzo preventivato era spropositato e vi furono dilazioni nell'approvazione del progetto. Per l'anno accademico 1947/48 tornò a Cambridge e spostò i suoi interessi verso la neurologia e la fisiologia. Fu in questo periodo che iniziò ad esplorare la relazione tra i computer e la natura.

 

Ebbe anche interessi al di fuori dell'ambito accademico: divenne membro del Walton Athletic Club e vinse alcune gare sulle 3 e 10 miglia.

 

Turing era dell'idea che si potessero creare macchine capaci di mimare tutti i processi del cervello umano. Nel 1950 scrisse un articolo dal titolo "Computing machinery and intelligence" in cui descriveva quello che oggi è noto come test di Turing. Su questo articolo si basa tutto lo studio moderno sull'intelligenza artificiale.

 

L'anno seguente fu eletto Membro della Royal Society di Londra, principalmente per il suo lavoro sulla macchina. Si trasferì all'Università di Manchester, dove lavorò alla realizzazione del Manchester Automatica Digital Machine (MADAM). Convinto che entro il 2000 sarebbero state create delle macchine in grado di replicare la mente umana (quanto a funzionamento!), lavorò alacremente creando algoritmi e programmi per il MADAM, partecipò alla stesura del manuale operativo e ne divenne uno dei principali fruitori.

 

Nello 1952 sviluppò un approccio matematico all'embriologia.

Il 31 marzo dello stesso anno fu arrestato per omosessualità e condotto in giudizio, dove a sua difesa disse semplicemente che non scorgeva niente di male nelle sue azioni. I servizi segreti temevano che il suo "vizio" lo potesse esporre a un tradimento e per questo fu sottoposto alla castrazione chimica, che lo rese impotente e che gli fece sviluppare il seno, alcuni dei motivi per i quali probabilmente decise di suicidarsi.

Nel 1954, infatti, morì mangiando una mela avvelenata con cianuro di potassio. La madre sostenne che il figlio, con le dita sporche per qualche esperimento chimico, avesse ingerito per errore la dose fatale di veleno; ma il verdetto ufficiale parlò senza incertezze di suicidio. Nel referto medico venne infatti scritto "Causa del decesso: cianuro di potassio autosomministrato in un momento di squilibrio mentale". Certamente Turing non era uno squilibrato mentale ed anzi la sua azione fu un gesto di ribellione al sistema e di rivendicazione umana e fu eseguita in un momento di piena coscienza. Infatti già molti anni prima pare che Turing avesse mostrato interesse per la storia di Biancaneve e i sette nani (nella favola, Biancaneve viene avvelenata da una mela) e quindi, come in una favola, decise di concludere platealmente la sua giovane vita alla soglia dei 42 anni, solo che, a differenza di Biancaneve, egli purtroppo non si risveglio più.

 

Speculazioni avanzate nel libro Zeroes and Ones di Sadie Plant, vogliono che il logo della Apple Inc. sia un omaggio ad Alan Turing, tuttavia, il management Apple non ha mai smentito o confermato questa, come nessun'altra delle molte leggende riguardanti il proprio logo. Inconsistente, invece, l'ipotesi che i colori dell'arcobaleno fossero un esplicito riferimento all'omosessualità del matematico; Gilbert Baker disegnò la rainbow pride flag, uno degli emblemi del gay pride, solo due anni più tardi.

 

Aneddoti

 

Per molti aspetti la vita di Turing risulta estremamente complessa e la sua stravaganza ha creato attorno alla figura del matematico una sorta di alone mitico.

 

Turing ebbe una passione per esperimenti ed invenzioni fin dall'infanzia (che prefiguravano un interesse per aspetti applicativi della scienza), e per la bicicletta e la corsa dall'adolescenza fino alla morte (che mostrano un interesse per l'attività fisica oltre che intellettuale, contrario alla cesura fra "atleti" ed "esteti" allora d'obbligo nella vita universitaria e che sarà all'origine di incomprensioni e problemi più avanti nella sua vita).

Il suo aspetto era trasandato, con la barba sempre lunga e le unghie sporche. Aveva aspetti infantili (ad esempio, si fece regalare un orsacchiotto di pezza per Natale sebbene avesse ventidue anni) e antiaccademici (ciò fu una delle cause alle ripetute difficoltà nell'ottenere un lavoro universitario: era ancora assistente a trentasei anni). Canticchiava per giorni l'incantesimo della strega malvagia di Biancaneve (sulla mela velenosa), quindici anni prima di scegliere di suicidarsi.

Seppellì lingotti d'argento durante la guerra in modo così sicuro da non riuscire a ritrovarli anni dopo.

Non sopportava gli sciocchi e abbandonava le conversazioni vuote e le compagnie idiote repentinamente, senza una parola di commiato. Imparò a fare la maglia da una ragazza che aveva deciso di sposare, nonostante la propria omosessualità.

Andava in bicicletta con la maschera antigas durante il periodo dell'impollinazione, per evitare la febbre da fieno, o avvolto in tela cerata gialla durante la stagione delle piogge. Legava la tazza da tè al termosifone con un lucchetto, per evitare che gli fosse rubata.

Portava la giacca del pigiama al posto della camicia e pretendeva di poter lavorare quando ne aveva voglia (in particolare, di notte e fuori dell'orario di ufficio) anche sotto regime militare. Faceva calcoli, anche durante le conferenze pubbliche, con numeri in base 32 scritti all'indietro (come si dovevano inserire nel computer).

Gettava nel cestino le lettere della madre senza leggerle, dicendo che ella stava certamente benissimo.

 

Giocava a tennis nudo sotto un impermeabile, e non disdegnò di discutere con un bambino se Dio avrebbe preso il raffreddore se si fosse seduto sulla nuda terra.

 

Alan Turing raggiunse ottimi livelli nella maratona, correndo con un personale di 2 ore 46 minuti e 11 secondi (il vincitore della XIV Olimpiade nel 1948 vinse con un tempo inferiore di soli 11 minuti.

 

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Konrad Zuse (Berlino 22 giugno 1910 - Hünfeld 18 dicembre 1995) è stato un pioniere dell'informatica e viene considerato come l'inventore del computer moderno. Nei difficili anni della Repubblica di Weimar si mantenne agli studi vendendo propri quadri in stile futurista secondo la tendenza dell'epoca; coltivò poi la pittura come hobby per tutta la vita. Divenuto giovane ingegnere aeronautico, avrebbe voluto affermarsi come progettista, approfittando del grande sviluppo dell'aviazione militare tedesca legato all'ascesa del nazismo. Iniziò ad interessarsi all'informatica per poter eseguire in fretta e senza fatica i molti e complessi calcoli necessari per la progettazione dei velivoli. Fu così che Zuse intraprese nel 1936 la progettazione e la costruzione di una macchina in grado di eseguire calcoli velocemente, ma dotata di una certa versatilità d'uso.

 

Il prototipo dello Z1 venne costruito in casa dei genitori, che lo aiutarono economicamente, ma non videro di buon occhio questa sua nuova iniziativa. La prima macchina di Konrad Zuse presentava una struttura già molto simile a quella dei moderni computer: era programmabile, dotata di unità di memoria e di un'autonoma unità di calcolo in virgola mobile basata sul sistema binario. Inoltre lo "Z1" funzionava ad una velocità di clock generata da un motore elettrico, e regolabile manualmente con un potenziometro da un minimo di circa 0,3 cicli al secondo fino al massimo di 1 hertz, cioè un ciclo di calcolo al secondo.

 

Le istruzioni venivano immesse tramite un nastro di celluloide perforato simile ad una pellicola cinematografica, sul quale venivano poi scritte anche le risposte del calcolatore. La macchina di Zuse utilizzava la tecnologia elettromeccanica disponibile negli anni '30, ed era basata su un originale sistema di memorie meccaniche a levette ed incastri azionate da un motore elettrico, che la rendevano simile nell'aspetto e nel suono prodotto ad una specie di grosso centralino telefonico poggiato su tavolo, anziché in verticale. Zuse la denominò inizialmente "V1", dove "V" è l'iniziale in tedesco di "Modello Sperimentale". Successivamente per non creare confusione con i più tristemente noti razzi di Von Braun, Zuse denominò la macchina "Z1", dall'iniziale del proprio nome. Soltanto durante la seconda guerra mondiale Zuse iniziò ad utilizzare i relè, dapprima solo per le unità di calcolo della macchina Z2 (1938-1939), e successivamente per tutti i componenti della macchina Z3 (1939-1941).

 

Il calcolatore "Z1", completato da Zuse nel 1938, deve essere considerato in assoluto come il primo computer moderno, avendo anticipato di alcuni anni il Colossus, realizzato nel 1944 dal geniale matematico inglese Alan Turing per la decifrazione dei messaggi prodotti dalla macchina Enigma (progettata da Arthur Scherbius), usata dalle forze armate tedesche per le comunicazioni militari durante la seconda guerra mondiale), nonché i primi enormi calcolatori programmabili a valvole prodotti in Inghilterra e negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni '40. A Konrad Zuse si deve anche l'invenzione del primo linguaggio di programmazione della storia, ideato per fornire le istruzioni allo "Z1": il Plankalkül.

 

Negli anni seguenti e soprattutto nel secondo dopoguerra Zuse proseguì i suoi studi realizzando macchine sempre più avanzate e perfezionate, e fondando una propria impresa di produzione di computers, la "Zuse KG", che ebbe un grande successo commerciale fino agli anni '70.

 

Konrad Zuse venne insignito di molti prestigiosi premi scientifici internazionali, e gli vennero conferite molte lauree honoris causa dalle più importanti università del mondo. In Germania gli sono state intitolate molte strade, e persino una scuola porta il suo nome. Oggi molte delle sue macchine, originali o ricostruite da Zuse stesso negli anni '80 come la Z1, sono conservate nel Museo della Tecnica di Berlino.

 

Konrad Zuse scomparve nel 1995, ed il figlio maggiore Hörst, insigne professore di informatica, ne onora ancora oggi la memoria avendo dedicato alla vita ed al lavoro del padre un'interessante sito internet, nel quale è possibile ammirare in fotografia alcune delle opere artistiche di Zuse, che vennero anche esposte in diverse mostre. Il convegno internazionale di Informatica del 1998 riconobbe a Konrad Zuse con il suo "Z1" il ruolo di inventore del primo computer programmabile funzionante della storia.

 

 

Fine articolo

                                            Rag. Maurizio Sorrentino

                                            13 Aprile 2007 ore 2:57

 

Indiscutibile vero Padre delle scienze informatiche.

Fu anche un’ottimo atleta raggiungendo livelli e tempi olimpionici nella maratona.

Leggete la sua storia...è incredibile !

Zuse , l’inventore del primo computer della storia  programmabile lo Z1 e del primo linguaggio di programmazione il Plankalkul.

 

Una mente da brividi !