Poesie e pensieri 

Lettere a Babbo Natale

ed ai bambini irakeni

 

 

Lettera a un bambino irakeno

Caro Amico irakeno, mi presento sono Ilaria. 
So tutto su quello che sta accadendo
nella tua terra.
Mi dispiace che sono morte molte persone, io penso che la cosa più brutta
che ci sia nel mondo è la guerra. 
Vorrei che i capi di stato facessero
pace l'uno con l'altro. Comunque ti dico che se anche non credi al nostro Dio, 
Lui aprirà il regno dei cieli alle persone che sono morte. 
Ti saluto con tanto amore, ciao! 
Abbi fortuna di salvarti, 
lo spero con tutto il mio cuore
Ciao con tanti saluti

Ilaria (Roma)
 

Caro Babbo Natale...

mi chiamo Paolo e ho 8 anni.
Ti scrivo anche a nome della mia sorellina Martina che ha soltanto 4 anni.
Non vediamo l'ora che venga Natale e non soltanto per i regali ma anche perchè finalmente possiamo stare qualche giorno con mamma e papà che lavorano tanto.
Martina quest'anno vuole tutte cose delle principesse Disney, io invece di Yo gi Oh
e soprattutto voglio sapere una cosa da te:
lo sai che molti miei compagni di classe mi prendono in giro perchè credo ancora a te?
A me non importa perchè sono convinto che tu esisti e lo so che non sei uno di quei signori che girano per le strade a Natale ma sei dentro il cuore dei bambini che veramente credono nel Natale.
Perciò anche questo natale lascerò sotto al camino acceso una tazza di cioccolato caldo per te e dei biscotti preparati dalla mamma, da me e da Martina.
Ti voglio tanto bene babbo natale !
 
Paolo

La Pace e la Speranza

C'era una volta, tanto tempo fa, un bambino che viveva in famiglia,

ma poi arrivò la Bufera e spazzò via i suoi genitori.
Il bambino pianse pianse e disse:
" Tanto non ho speranza, questa bufera spazzerà via anche me... povero me".
Mentre pensava, il bambino sentì una vocina che diceva:
"Aiuto, aiuto! Tiratemi fuori, fatemi uscire"
Il bambino andò a controllare, tirò fuori chi gridava e vide una donna vestita
con tantissimi brillanti: era la PACE.
La Pace disse:" Va dalla Speranza e chiedile una medicina per guarire questa bufera che si chiama Guerra."
Il bambino si avviò verso la casa dello scienziato Speranza.
Bussò alla porta: "Toc, toc, c'è il signor Speranza?"
Ed un vocione gli rispose: "Entra!"
Il bambino vide un signore che era impegnato in esperimenti difficili e gli chiese:
" Buonasera, ha detto la signora Pace
se poteva fare un esperimento per far andare via questa Guerra."
"No, no, no, non posso fare niente, ma devi credere in me.
Si deve avere sempre speranza: se tu tanta speranza avrai, tante magie tu farai"
disse il signor Speranza".
E così fu. Sparì la Guerra e tutti vissero felici e contenti.
 
Giulia, 8 anni (Roma)

 

La classe II A  dell’Istituto Comprensivo di Vado ha deciso di scrivere delle lettere rivolte ai bambini irakeni che stanno vivendo il trauma più grande della loro vita. Le lettere sono state scritte agli inizi di aprile, quando la guerra era ancora in atto. Abbiamo voluto essere vicini a questi bambini facendo loro sentire che ci sono persone che li pensano e partecipano alla loro sofferenza.

C

aro amico irakeno,

sappiamo che le parole che spenderemo in questa lettera non miglioreranno le tue condizioni di vita o distoglieranno da i tuoi occhi il terrore e la paura, ma vogliono solo confortarti e farti sapere che c'è qualcuno vicino a te.
Noi siamo due ragazzine di circa la tua stessa età, ci chiamiamo Giulia e Francesca e vogliamo starti vicino in questo difficile momento della tua vita.
Sicuramente ti chiederai come mai, proprio noi, dall'Italia, veniamo a scrivere proprio a te, che vivi in un paese dove ormai, come tutti sanno, c'è la guerra. Beh, la risposta è semplice: noi vorremmo diventare tue amiche, pur sapendo che non sarà facile per te, che vivi così lontano da noi e che forse non potrai neanche inviarci una tua risposta, 
ma noi sappiamo che nel tuo cuore penserai a noi e a ciò che ti scriveremo.
Noi non possiamo ben definire di chi sia la colpa dello scoppio di questa guerra, forse di Bush, o forse di Saddam: è colpa di tutti e di nessuno.
L'unica cosa che adesso possiamo sperare è che finisca presto e svanisca velocemente proprio come è iniziata.

Noi sappiamo di certo che la tua vita è stata sconvolta da questa guerra e che adesso tutto è cambiato per te: forse non vai più a scuola e non riceverai più alcun tipo di istruzione, forse non esci più tanto spesso con i tuoi amici, forse non sorridi più e forse dentro di te non hai altro che paura e terrore. Tantissime cose adesso ti sembrano un sogno, un sogno che prima che le bombe colpissero la cittadina dove vivi, erano realtà quotidiana.

Cerca però di cogliere dalla vita di tutti i giorni le cose più belle e che non cambieranno mai, con o senza la guerra: l'amore dei tuoi fratelli, delle tue sorelle, dei tuoi genitori, dei tuoi nonni, l'amicizia dei tuoi amici, che, anche se, non vedi da un po' penseranno sempre a te e ai momenti felici che avete passato insieme e che speriamo non finiscano mai.

Probabilmente in qualche momento pensi al tuo futuro, e pensi a qualcosa di atroce, di terrificante, noi però vorremmo che tu pensassi al tuo futuro come qualcosa di migliore, vedrai così che tutto ti sembrerà più facile.

Più di ogni altra cosa, però, ti auguriamo di riuscire a condurre un'esistenza normale e felice, come quella che si meritano tutti i bambini del Mondo
e che sicuramente ti meriti anche tu.
Saluti & baci

Giulia e Francesca 

C

aro amico irakeno,

vorrei con questa lettera condividere il dolore che la guerra, la cattiveria delle persone e l’ignoranza che governa i mondo ti hanno provocato.
Vorrei possedere dei poteri magici capaci di fare smettere questa guerra crudele e inutile, vorrei che non morisse più nessuno e che i conflitti finissero, vorrei che tutte le persone andassero d’accordo, ma, purtroppo, so che questi sono desideri irrealizzabili. 
Cerco di immaginare il dolore che provate voi iracheni, ma so che,se non si vive di persona,non si può sapere. 
Gli adulti, quando si confrontano con noi ragazzi, dicono di essere più intelligenti e saggi di noi, invece stanno dimostrando tutto il contrario. 
Tra i ragazzi si litiga per le ragazze o i ragazzi, per chi deve stare davanti in fila, per chi deve decidere a che gioco giocare, e il più delle volte si risolve tutto con le parole; invece gli adulti litigano e molte volte dalla voce arrivano subito alle mani, dalle mani ad un omicidio, da un omicidio a tanti omicidi e per finire alla guerra. 
Spero con il cuore che ci si renda conto che questa guerra non serve a nulla, se non a far morire gente innocente. 
Volevo dirti che non sei solo, perché come me, tante altre persone ti pensano e ti sono vicine. 
Non mollare!
Vedrai che tutto finirà presto.

Jessica

C

aro amico irakeno,

Come stai? Scusa, che domanda stupida, di certo non potrai stare bene con quello che sta succedendo nel tuo Paese. 
Con il pensiero che la tua casa possa essere bombardata da un momento all’altro, con l’angoscia che i tuoi genitori possano morire ed il rischio di rimanere solo al mondo. 
Scusami tanto. Invece di rassicurarti e infonderti un po’ di speranza, ti sto mettendo ancora più in ansia.
Sicuramente deve essere difficile per te, vivere una situazione così difficile, vorrei dire che ti capisco, ma io non sono lì a vivere ogni giorno le tue ansie e le preoccupazioni. 
Ti voglio dire di non abbandonare la speranza perché è l’unica cosa che tu ed io possiamo fare. 
Speriamo che finisca tutto al più presto, ciao un abbraccio.

Dalila

C

aro amico irakeno,

Sono davanti a questo foglio bianco alla ricerca delle parole giuste. 
Mi presento, mi chiamo Nadia, sono anch’io di origine musulmana, 
ma vivo da molti anni in Italia, ho 14 anni e frequento la seconda media. 
Quello che voglio è farti estraniare un attimo dal tuo mondo, per far nascere un sorriso sulle labbra e farti un po’ di compagnia visto che nella tua città gli unici tuoi compagni sono il terrore e la paura. 
Posso solo immaginare quello che tu stai  passando guardando i filmati  trasmessi dalla TV,
è orribile pensare che tu stai vivendo tutte quelle atrocità. 
Questa tragedia ha sconvolto tutto il mondo; abbiamo cercato di farci sentire, appendendo
le bandiere della Pace, manifestando, ma probabilmente non ci hanno voluto ascoltare.
Io e tutti gli altri non ci arrenderemo tanto facilmente. 
Non possiamo fare molto, ma nessuno può impedirci di starvi vicino e di pensarvi.
Ricordati che la speranza è l’ultima a morire, quindi non smettere mai di sperare. 
Voglio darti un consiglio, cerca di non far pesare tutto questo sulla tua vita,
sorridi anche se intorno a te tutto è morte e distruzione. 
La vita è fatta di tanti ostacoli, è un brutto momento per te,
ma noi siamo qui per aiutarti a risollevarti e regalarti un po’ di felicità. 
Nel tuo cielo non brillano solo le luci delle bombe,
per ogni stella che vedi esprimi il tuo desiderio
e vedrai che in qualche modo si realizzerà. 
Qualsiasi cosa succeda, ricordati sempre che non molto lontano da te, 
c’è una persona che ti sta vicino e ti vuole bene.
Un abbraccio.

Nadia 

C

aro amico irakeno,

siamo dispiaciuti per tutto quello che ti sta succedendo intorno, noi siamo tutti con te, stiamo lottando per la pace, perché vogliamo che la pace siai n ognuno di noi.
Molti pensano che le manifestazioni pacifiste non servano a nulla, invece noi la pensiamo diversamente, crediamo che le manifestazione per la pace siano un modo per dire al mondo che non vogliamo la guerra, ma solo la pace.
La guerra porta solo distruzione, odio, dolore e morte. 
La pace deve restare sempre nel cuore del mondo.
Non ti preoccupare, noi combatteremo fino all’impossibile, per difendere la pace e allontanare per sempre la guerra. 
Ti vogliamo bene, cerca di avere cura di te. 
Ti auguriamo buona vita e un futuro felice, 
per combattere la guerra bisogna coltivare il seme dell’amore e annientare quello dell’odio. 
Dal seme dell’amore, un giorno non troppo lontano, nascerà un fiore, 
noi lo coglieremo e te lo doneremo, 
perché quel fiore è il fiore della pace eterna.

Eleonora,  Francesco, Camilla

C

aro amico irakeno,

siamo due ragazzi italiani Simone e Manuel e abbiamo più o meno la tua età. Molto probabilmente questa lettera non servirà a far smettere tutta la sofferenza e la paura che tu e il tuo popolo state provando in questi terribili giorni di guerra,
ma il nostro è un modo per starti più vicino e per confortarti un po’. 
Il conflitto che è in atto da ormai un paio di settimane è destinato a lasciare un segno indelebile nella storia dell’umanità e in quella di un popolo che da sempre è dilaniato da guerre. 
La parte più dura di questa guerra non saranno i bombardamenti, gli stermini di massa,
ma sarà duro anche il dopoguerra ricostruire un paese distrutto da così tanti conflitti.
Questa guerra, come tutte le altre, non avrà né vincitori, né vinti: 
gli unici a vincere saranno la morte, il terrore e la sofferenza negli occhi dei bambini. 
Sarà difficile ricostruire e sopravvivere, soprattutto per le famiglie 
che in questa guerra hanno perduto grand parte dei loro cari. 
Quello che ci dà più fastidio è che tra noi, ragazzi italiani, 
la preoccupazione più grande è quella di avere vestiti griffati e alla moda, 
mentre al mondo c’è gente che non sa se sopravvivrà fino al giorno dopo.
Caro amico,non ti preoccupare, perché quando tutto finirà, 
i vincitori sarete voi, 
coloro che saranno sopravvissuti alla più crudele e insensata invenzione dell’uomo: 
la guerra.

Simone  e  Manuel  

C

aro amico irakeno,

so molte cose su di te, dalle immagini che ogni giorno vedo in TV riesco a capire come sia difficile la tua vita. 
Penso a te che lotti ogni giorno per la mancanza di cibo e di acqua, e non hai nemmeno un gioco che possa alleviare le tue sofferenze.
Se potessi ti darei cibo, giochi, coperte, ma non so nemmeno come si fa a mandare queste cose così tanto lontano. 
E’ triste vedere te e i tuoi compagni tenere in mano fucili invece che giocattoli, mi vergogno al solo pensiero di avere tutto quello che ho. 
Io vorrei fare qualcosa, ci provo con le parole, spero che la tua sofferenza finisca, che tu possa vivere in pace con la tua famiglia, spero che tu presto abbia una vita felice, serena come tutti i bambini del mondo hanno diritto d’avere. 
Un abbraccio.

Elena

C

aro amico irakeno,

so che le mie parole non potranno né tranquillizzare le tue paure, nè fermare la guerra, io, però ci provo ugualmente perché una parola può sempre servire. Voglio dirti che devi lottare per la tua vita e per quella dei tuoi famigliari, spera fino all’ultimo, vedrai la guerra finirà presto. Io penso che non sia giusto, che ci siano tanti ragazzi e bambini che debbano aver tutto dalla vita e invece altri che non hanno nemmeno un goccio d’acqua
e del cibo e lottano ogni giorno per sopravvivere.
Ti sono vicina e non smetterò mai di urlare la parola PACE.

Tonia

Poesie degli alunni della Scuola Elementare di Ginestra Fiorentina

 

La stella cometa  è giunta alla meta
 alla capanna di  Gesù bambino,
 ha portato gioia e amore
 e doni di ogni colore.
 Ho addobbato un abete colossale
 in attesa di Babbo Natale
 classe terza

 

 Gesù che  dono speciale
 Il Natale è un giorno speciale,
 per i  bimbi più  che  ideale.Il   dono  più  regale ,
 è  Gesù  nato per amare.
 Tutti insieme  festeggiamo
 e il pandoro  mangiamo.
 Il presepe e  l'albero  addobbiamo
 e per  Gesù  cantiamo.
 Naomi

 

Buon Natale alla mia città
 che tanti doni riceverà.
 Buon   Natale alla neve  per via
 buon Natale alla sorella mia.
 Buon  Natale agli amici
 e tutti quanti  sono felici.
 Naomi - Erika

 

BABBO NATALE 
TU ARRIVI LA NOTTE DI NATALE CON TANTI DONI
DA PORTARE A TUTTI I BAMBINI DEL MONDO,
GIRANDO PER LE CITTA' FREDDE E QUELLE CALDE,
LA MATTINA DI NATALE I BAMBINI SONO CONTENTISSIMI
DI QUELLO CHE HAI PORTATO LORO.
POI STANCO STANCO RITORNI AL POLO NORD
A CASA TUA E RIPOSI TANTO.
PERO' SEI CONTENTO PERCHE' TUTTI I BAMBINI URLANO:
VIVA BABBO NATALE!!
SOFIA

 

Caro babbo natale vorrei  la pace nel mondo e  una bacchetta magica
per aiutare tutta la gente del mondo,
quella che soffre per le strade.
voglio anche una amicizia lunga e vorrei un bianco natale
e per regalo di natale vorrei
la bratz boye la bratz grande.
Vorrei pure un felice Natale insieme alla mia famiglia.
Irene

 

Caro bambino
 è  per te il Natale
 sono per te i doni
 è per te il mondo
 e nella notte di Natale
 dormi nel lettino contento,
contento
 aspettando l'arrivo di
 Babbo Natale
 Eleonora