C'era un paese, neanche tanto piccino
Dove ogni tanto spariva il mattino
Uno strano incantesimo avvolgeva il villaggio
Altre volte mancava tutto il pomeriggio
.
I bambini assonnati si alzavan dal letto
Lavati e vestiti scendevan di sotto
E dopo le chiacchiere e la colazione
Andavano a scuola per la lezione
.
Al suono metallico della campanella
I libri toglievano dalla cartella
Ma invece dei compiti e del professore
Trovavano il primo, il secondo e da bere
.
"Ma com'è possibile, abbiam da poco mangiato...
Vogliamo imparare, vogliamo il dettato!"
"Miei cari bambini, dobbiamo adattarci
Han rubato il mattino... che vogliamo farci?!"
.
I grandi, in fondo, eran tutti contenti
Fingevano rabbia, si dicevan sgomenti
Ma avevano meno da lavorare
Invece di otto facevan tre ore
.
E allora a che pro cercare la causa?
Perchè poi il colpevole andava trovato?
"Prendiamoci tutti una specie di pausa
Magari più avanti scopriamo chi è stato"
.
Quando poi il pomeriggio veniva a mancare
I bambini di nuovo non eran felici
Non potevan giocare con i videogiochi,
                 Non facevan merenda, né andavano in bici
.
Ma i grandi di nuovo sapevan trovare
Una scusa, un dettaglio per non indagare...
.
I lavori di casa, i conti e la spesa
Potevano attendere, non c'era premura
E adducevano scuse in loro difesa
"Son le ore che mancano!" e arrivava la sera...
.
Arrivava il momento di divertirsi
Al cinema i grandi potevano andare
Tiravano tardi tra cose da dirsi
Al pub, a teatro oppure a ballare
.
I bambini scocciati andavano a nanna
Ma stanchi e delusi non potevan dormire
Trovaron così una vecchia capanna
Dove riunirsi per deliberare
.
"Bambini, ascoltate, in questo villaggio
Ci trattano male, non siamo graditi
Scappiamo di qua, mettiamoci in viaggio
Chissà se si accorgon che siamo spariti?!
.
Andiam a vedere se in un mondo lontano
Al confine del bosco, dove nasce la luna
Il giorno è completo, più corto o più strano
Magari riusciamo, se abbiamo fortuna"
.
Ma dopo un lungo e tortuoso cammino
Tra mille avventure e luoghi mai visti
Arrivarono stanchi al villaggio vicino
E videro, ahimè, cose brutte e assai tristi
.
La guerra rubava ogni giorno e ogni notte
Non c'èra più cibo, né scuole né giochi
La gente era chiusa in case ormai rotte
Spariti i sorrisi, i sogni eran pochi
.
Allora i bambini capirono in fretta
 Il tempo laggiù era proprio svanito
Ne spettava ad ognuno una parte, una fetta
A chi non ne aveva andava restituito
.
Tornarono a casa, nel suo dolce tepore
Parlarono ai grandi con tanta saggezza
Si misero tutti una mano sul cuore
Quel che prima era dubbio ora era certezza
.
Il colpevole ormai era stato trovato
Una brutta signora, l'indifferenza
Con mano distratta aveva saccheggiato
Di qua qualche ora, di là l'esistenza
.
Ognuno era preso dai propri problemi
Da quelli più grandi a quelli più scemi
Ma ogni piccolo mondo, ogni grande villaggio
Aveva bisogno di un giorno più saggio

Perché il tempo è prezioso dovunque tu vada
Sulla cima di un monte o in mezzo a una strada
Da spendere, svendere, a volte buttare
Mettendo nel conto di doversi aiutare
  

Amelia

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