Il posto delle favole

E' il mondo incantato che vive dentro di noi,
e' il desiderio dei grandi di rimanere magicamente bambini,
e' il sogno che sa di fantasia e speranza, di fate e folletti,
di mondi incantati e pensieri buoni.

Le favole siamo noi.

Le favole sono di tutti, grandi e bambini.
Le favole nascono per volare lontano,
per toccare il cuore della gente.
Le favole si amano, si raccontano, si vivono, si sognano...

"Il posto delle favole" e' dedicato a chi vuole regalare
pensieri ed emozioni, a chi si sente meravigliosamente ancora bambino.
A chi ha voglia di raccontarsi e di sognare a colori.

Scrivi a:
gretablu@aquiloneblu.org


Gennaio 2004

BASTA UN SORRISO

Basta un sorriso, un tuo sorriso,
per riaprire portoni,
per spalancare finestre,
per viaggiare nel vento.
Le scarpe sono nuove, la voglia è tanta.
Scoprirti così diversa in un mondo sempre uguale
per poi accorgerti che lì vicino a te
c'è un altro sorriso simile al tuo

RINGO


Agosto 2002
E’ proprio vero, non si vede bene che con il cuore.
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D'altra parte anche la bendina sull'occhio al mattino per 4 o 5 ore fa il suo, specie per un bambino come me, di 3 anni e mezzo, che e’ gia’ stato operato di strabismo. 
Ora questa cosa andava fatta perche’ senno’ rischierei di perdere la vista da un occhio e anche la cura che devo seguire (bendina per mezza giornata più occhiali) mi aiutera’ in questo senso. 
Certo e’ una bella noia... 

Per consolarmi, quando mi sveglio all'alba (verso le sei in genere), la prima cosa che mi viene in mente e’ quella di andare a svegliare mio padre. 
Dog, gli dico, mi fai vedere i cartoni? 
"A quest'ora della notte?" ribatte debolmente lui "Non vedi che il tuo gemellino dorme della grossa?"... 

Ma io niente, non recedo di un millimetro... e lui scende dal letto, imprecando a bassa voce, mi infila qualcosa di caldo (in salone si gela, d'inverno) e, in mutande e felpa coordinata, mi riavvolge la mia cassetta preferita, che sia Braccio di Ferro o Tom & Jerry o Bugs Bunny ("ehm... che succede amico?") e poi se ne torna a letto. 
Ma io non demordo, torno a svegliarlo perche’ ho fame. "Accidenti" bofonchia lui, trascinandosi nell'ancor piu’ gelida cucina e uscendone con pane e marmellata, latte e starnuti. - Atchoo! - . 
Alla terza richiesta - in genere gli chiedo se alza/abbassa il volume o se aggiusta il quadro - lui (sempre segretamente imprecando) si alza un'ultima disperata volta, mi da’ assistenza e poi si mette a fare il caffe’. 

Dopo un'ora e mezza si alzano la mamma e mio fratello Alessandro. Felici e riposati. 
La mamma dice al papa’ "Ma che faccia hai… stai bene?" 
Poi papa’ Dog si porta stancamente nella doccia, riemerge dopo 15 minuti, si veste e viene a salutarci, con le occhiaie. 
Ed io lo copro di baci e me la rido... 
Lui e’ stanco ma si vede che e’ contento. Quel papa’... 
...e’ proprio vero, non si vede bene che con il cuore.

the dog


10 Luglio 2002
Oggi la mia piccola Greta compie un anno ,
queste sono le parole che Le ho dedicato quando e' nata.
A mia figlia Greta
Lea

Niente ha la tua bellezza 
neanche il mare piu' cristallino. 

Niente ha il tuo odore 
neanche il fiore piu' profumato. 

Niente mi riempie il cuore di serenita'
come vederti dormire accanto 
neanche il bosco piu' silenzioso.

La natura e' una cosa meravigliosa 
perche' ti ha messa al mondo.


Giugno 2001
Il tuo sorriso
Gianni Piano

Un improvviso turbamento ha pervaso il mio animo, 
i segni evidenti delle tue sofferenze hanno gelato i miei pensieri. 

In pochi istanti tristi emozioni hanno vagato nella mia mente, emozioni mai conosciute, dal sapore amaro. 

Pochi istanti di tristezza, subito rimossi 
e sostituiti da altri meno cupi: 
Ho visto gli occhi della tua mamma 
illuminarsi al tuo sorriso. 

Un sorriso che Le ha dato piu' di una speranza, 
ma che dara' ancor di piu': 
la forza di lottare. 

Un sorriso che Le ha dato solo pochi attimi di gioia, 
ma che dara' ancor di piu': 
 il sostegno nei momenti di sconforto. 

Il valore del tuo sorriso e' un qualcosa di indefinibile, 
una dolcezza che arriva dritto al cuore, 
una tenerezza che non puo' non colpire. 

Un giorno, piccolo uomo, 
quel sorriso tornera' a riempire, per sempre, 
la tua vita, la vita dei tuoi cari, 
la vita di chi ti vuol bene. 

Un giorno, piccolo uomo, 
le tue sofferenze saranno solo un lontano ricordo, 
non le rivivrai perché il tempo le sfumera', 
le allontanera' dalla tua mente. 

Un giorno, piccolo uomo, 
il tuo cuore conoscera' l'amore, 
l'amore senza limiti di un genitore, 
quell'amore grande che tu hai conosciuto. 

Un giorno , non e' un sogno,  il sole risorgera'.. 
e sarai tu, con il tuo sorriso, ad accoglierlo. 

gpiano@virgilio.it
Ad un piccolo leucemico (Giugno 2001)


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31 Maggio 2002
Il mio piccolo fiore
Gianna

Sei sbocciato alla fine di un meraviglioso maggio,
pieno di sole, di profumi,
di stelle nel cielo,
di grilli nel prato.

Sei sbocciato dopo tanta attesa,
innaffiato con tutto l'amore che ho trovato nel mio cuore,
con tutta la voglia che avevo di farti crescere forte,
vigoroso, meravigliosamente bello e delicato.

Avrei voluto rubare, per donarli a te,
i colori delle farfalle, il loro volare libero e leggero,
la forza dei fiori che resistono al vento,
che si piegano a baciare la terra che li nutre
ma che si rialzano con dignita'
per farsi baciare dal sole.

Avrei voluto tante cose per te.
Un prato soffice dove farti crescere,
occhi estasiati dai tuoi colori,
mani delicate per accarezzare i tuoi petali,
senza spezzarli, senza sciupare la perfezione delle tue forme.

Tutto questo avrei voluto per te,
poi sei sbocciato e i miei sogni si sono avverati.

Il cielo ti ha donato il suo azzurro,
il sole la sua allegria,
le farfalle la loro grazia,
i fiori la loro bellezza.

E, ogni giorno, uno dopo l'altro,
diventi sempre piu' importante ed indispensabile.

Piccolo e unico fiore del mio giardino.

Piccolo e unico amore della mia vita.

Tu, piccola figlia mia.


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1 Giugno 2002
Mi piacerebbe regalare a mia figlia
una vita da favola
Paperosa

Mi chiamo Rosa Benedicta (senza virgola).
E, quando dissi il mio nome alla professoressa del liceo, mi rispose: "Molto cattolico, ma bello". 

Ricordo questa come moltissime altre cose della mia infanzia e della mia adolescenza: una specie di eta' dell'oro, dove - tuttavia - sono certa di aver anche sofferto un po'.
Ma la fantasia mi ha sempre aiutato a superare o  a fuggire gli ostacoli che mi si paravano davanti.

Oggi ho una bambina, la mia dolce Agnese, che pare abbia ereditato il fatto di stare sempre un po' con i piedi per aria.
Sembra fragile, ma e' anche forte e caparbia.

E' un tesoro testardo e spiritoso, scontroso e affettuosissimo... 
Mi piacerebbe che tutti conoscessero il meglio di lei; e che lei imparasse, magari con l'aiuto delle favole, a crescere fiera dei suoi sogni. Del suo cuore.

Ho scritto di getto, non so perche'. 
O, forse, si': lo so. 
Perche' il sito di Greta Blu e' un sito che mi piacerebbe di aver inventato io.


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Il microcosmo
Greta Blu

Il microcosmo e' il mondo in cui risiede la mia anima. 
L'anima di colei che e' amica dei bambini e di coloro che ancora si sentono tali. 
E' uno mondo in miniatura, fantastico ed incredibile.
Lo puoi raggiungere soltanto con la fantasia. 
La realta', li', non esiste, nessuno sa cosa sia e cosa rappresenti.
Il popolo del microcosmo e' leale e combattivo. 
Si batte per una buona causa: la sopravvivenza del bambino che risiede in ogni essere umano. 
E per fare cio', utilizza ogni strumento possibile, purche' lecito. 
Non e' raro leggere di battaglie sostenute con velieri fatti di carta o pallottole di mollica di pane. 
Anzi: e' la regola. 
A volte, infatti, qualcuno pretende asilo pur portando cattiveria nel cuore.
Il microcosmo e' abitato da elfi e fate, libellule e formiche. 
Personaggi inventati, personaggi esistenti. 
Piccoli principi e guerrieri della luce. 
Li', non tramonta mai il sole, il buio non e' di casa.
Se ti e' permesso entrare, potrai vedere con i tuoi occhi la luce dell'amore.
E' una fiamma sempre accesa. 
Piccola, ferma, presente. 
Tutti lavorano al chiarore della luce dell'amore. 
La trovi tra le foglie di giunco, la', accanto a quel rivolo d'acqua, con le delicate ninfee che fanno da sentinelle.
E' il simbolo di chi crede nella fantasia e nelle favole, di chi arde di passioni proprie, di chi crea, inventa, e' solare ed umile. 
Di chi non se la sente di crescere.
Se ti siedi nel prato e appoggi le mani a terra, subito la Rugiada ti saluta: poche gocce per darti il benvenuto. 
Ti sembrera' di sognare, ma e' il vero. 
Puoi distenderti e guardare le nuvole, che controllano, da lassu', che tutto sia in ordine, che tutti stiano bene.
Il microcosmo e' il mondo della mia anima. 
Un'anima bambina che crede ancora alle fate. 
A volte la Fantasia sembra smarrita: visita altri paesi, altri mondi. 
Ma poi ritorna, dentro di me, al posto suo. 
Come deve essere.
Vieni anche tu: vedrai cose che ti cambieranno la vita, ascolterai storie che mai ti sono state narrate. 
Rivivra'  il tuo essere bambino. 
E mai ti sarai sentito cosi' vivo.
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La Magia del Cuore
Angela

Tutto e' iniziato per scherzo e non potevo mai immaginare che soltanto il credere alla propria natura servisse per vedersi quale veramente si e' !
E si... per scherzo credere alla MAGIA e poi finire nello scoprirsi veramente "streghetta del cuore" e sperimentare che le magie e i desideri si avverano.

Tutti abbiamo letto la favola di "ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE" oppure la straordinaria avventura di "DOROTY nel mondo di OZ" ma forse mai nessuno ci ha mai creduto, io ero una tra gli increduli, eppure  oggi credo che quelle favole non erano del tutto fantasie.
Mondi incantati, fatine, gnomi, draghi, angeli e demoni,  magie e miracoli non appartengono solo al mondo della fantasia; oltre la realta' visibile c'e' ne una che e' reale ma che e' visibile solo a chi ha occhi per vederla e cuore per sentirla, bisogna affinare in modo profondo i propri sensi.

Pensavate forse che PETER PAN mentisse quando un pensiero felice gli permise di volare di nuovo e che L'ISOLA CHE NON C'E' una sciocca invenzione per intrattenere i bambini e aumentare la loro immaginazione?
E no,  vi dico che i bambini sono privilegiati perche' non hanno perso la voglia di sognare e di CREDERE ai loro desideri e alla loro magia, di credere che ogni cosa parla il suo linguaggio e tutto cio' che sembra inanimato ha al suo interno un flusso di energia e di vita che e' possibile avvertire .

Anch'io avevo dimenticato cosa significava sognare, avevo dimenticato che ogni marciapiede puo' portare a un sentiero incantato, avevo dimenticato che accanto a me c'e' sempre un Angelo a  farmi compagnia e avevo dimenticato il suono della sua voce, avevo dimenticato che ogni fontana puo' accogliere desideri con una monetina e che i desideri che brillano in cielo se caldamente attesi, prima o poi, cadono dolcemente sulla terra come polvere di stelle .

Vi parlo di magie, di incantesimi, di cose che si avverrano solo se sono accompagnate da una forte certezza che tutto cio' che si desidera, se veramente puro, puo' diventare realta' ed illuminare il mondo.
Il segreto e' credere in modo profondo che possa concretizzarsi ciò che potenzialmente e' gia' accaduto!

Le favole non sono  parole fantastiche dettate dalle illusioni di  persone che vogliono "colorare" le loro giornate inventando storie magiche, ma che tutto e' calato nel reale, nel mondo in cui viviamo, il mondo che a volte non vediamo e non sentiamo....diamogli ascolto e vedremo che le stelle non sono solo in cielo, che gli Angeli  sono una realta' e che la Magia del Cuore e' una straordinaria Verita' !!
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Il profumo del fieno
Greta Blu

In quei pomeriggi d'estate, come il ripetersi incessante di un rito, la mamma ci obbligava a salire in camera e a riposare.
"Un'oretta di sonno e dopo potete giocare e fare merenda", era solita dirci, dando un'occhiata veloce in giro come per controllare che tutto fosse in ordine.
Dalla finestra filtravano caldi i raggi del sole ed arrivavano, da fuori,  i rumori dell'estate, e con loro il profumo del fieno. 
Non dimentichero' mai quel profumo che entrava nelle narici ed inebriava i pensieri. 
Era tutto cosi' bello, cosi' semplice.

In quel letto tanto grande per noi bimbe, i sogni prendevano forma e colore e divenivano corse in bicicletta, capriole nei prati, una fetta di pane e marmellata tra le mani e il vociare lontano dei contadini. 
E si parlottava sotto voce, fitto fitto, per non farci sentire, ma la gioia era incontenibile e si levava dai nostri cuori puliti per raggiungere la solarita' di quel cielo d'agosto, disegnando immaginari fumetti tutto intorno.

Giocavamo a seguire con lo sguardo, nella penombra di quella camera che sapeva d'antico, le lancette dell'orologio della nonna ben riposto sul como', come a scandire il tempo che sembrava essersi fermato e che noi, invece, impazienti, volevamo passasse in un attimo.

Poi era l'ora. 
Di corsa a perdifiato, tutte accaldate, incontro al sole.
Era la vita, la nostra vita. 
Ed eravamo cosi' contente, con nulla tra le mani. 
Solo quella fetta di pane che, per noi, era la merenda piu' squisita che esistesse al mondo.

Poi il profumo del fieno, secco, rugoso, forte. 
Sapeva di lavoro e di sudore, di mani stanche, di schiene curve. Sapeva di amore. 
All'ombra del vecchio ciliegio, riprendevamo fiato per qualche minuto, contando le formiche laboriose che, senza sosta, percorrevano il tronco, dal basso verso l'alto.

Ci piaceva salutare il sole, tentare di osservarne la rotondita' senza chiudere gli occhi o immaginare le forme delle nuvole, coricate nel prato dietro casa. 
Sentivamo la brezza tra i capelli, che ci regalava pagliuzze e fiori raccolti qua e la'. 
Era bello.

Le nostre risate, e il profumo del fieno. 
Il nostro essere bambine, fatto di nulla, pieno d'amore.
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