Le sorelline fate


Il sole filtrava tra i rami della vecchia quercia 
ed annunciava l'arrivo del nuovo giorno. 

Le sorelline fate ancora dormivano nel guscio di ghianda che faceva loro da lettino. 
Erano alte poco piu' di un centimetro ciascuna ma cosi' carine che erano amate da tutti gli abitanti del bosco.

Si chiamavano Sogno, Sorriso e Desiderio: inutile dire che erano fate buone, che possedevano una bacchetta magica che sembrava un ago in miniatura tanto erano piccole.

Desiderio possedeva il dono di esaudire tutti i desideri 
e teneva lontani gli spiritelli dispettosi che, 
soprattutto di sera, si divertivano a fare scherzi innocenti.
Sogno, invece, aveva la capacita' di sognare cose che poi 
si sarebbero avverate di li' a poco e di risolvere situazioni spiacevoli 
e Sorriso portava allegria e buonumore ovunque.
"Ho sognato che smarrivo la mia bacchetta magica
disse Sogno stiracchiandosi e saltellando da un punto all'altro della casa.

Scese di corsa alla fonte per lavarsi il viso. 
Si tuffo' in una goccia gelida d'acqua: 
"Brrrrrrr più fredda di quanto pensassi". 

Era solita fare mille capriole e le sue risate giungevano spesso al limitare del bosco, rompendo il silenzio mattutino. 

"La tua bacchetta, eccola: quando imparerai ad essere piu' ordinata?"
urlò dalla finestra Desiderio che, cercando le sue scarpine, l'aveva trovata sotto il letto. 

"Si.. si.. uffa.. non ho tempo ora di ascoltare i tuoi rimproveri.. "
rispose frettolosa la sorellina mentre si preparava per il solito giro di perlustrazione nel bosco. 

Doveva ancora regolare un conto in sospeso con Jack il folletto burlone che nella notte si era divertito schiamazzando per ore impedendole di dormire tranquilla.
Desiderio era sempre la prima ad alzarsi la mattina: era la piu' grande delle sorelle e faceva loro da mamma. 

Era anche la piu' vanitosa, sempre a specchiarsi e a sistemarsi il vestito,
ad arricchire la gia' folta chioma di capelli con fiori e ghirlande.
Il bosco stava poco a poco risvegliandosi: il gufo gia' discuteva animatamente con la civetta per una questione di spazio,
borbottando come al solito da primo della classe. 


"Non sei il padrone del mondo, mio caro
lo rimprovero' la civetta 
"La convivenza prevede un po' per ciascuno, compresa la colazione del mattino, e' chiaro?". 

"Uhm.. sempre a discutere, voi due?
si intromise la piccola Sogno 
"Siete peggio delle mie sorelline .. ih .. ih.."
e con una capriola fu tra i due contendenti i quali non poterono far altro che sorriderle. 

"Si e' gia' visto Jack questa mattina?
Devo trovare il modo di fargliela pagare, stanotte ha veramente esagerato!
Non so se giocava con le lucciole...o le ha scambiate per lanterne..
"Sono qui, mia dolce, bellissima fata". 

Da una fogliolina di ninfea galleggiante nello stagno fece capolino il folletto. 
"Mi cercavi?" La piccola chiuse gli occhi, agito' la bacchetta e... 
Jack si trovo' immerso nell'acqua gelida dello stagno, tra le risate generali. 

"Ehi, ma che modi.. per un po' di trambusto notturno!"
"Ora muoviti, vieni con me: andiamo verso il fiume a vedere se i piccoli cerbiatti stanotte sono nati",
disse la piccola trascinando con se' il folletto ancora tutto inzuppato d'acqua. 

Raggiunsero velocemente il rifugio di mamma cervo: la scena davanti ai loro occhi era a dir poco commovente. 
Un piccolo cerbiatto stava cercando di tenersi ben saldo sulle proprie zampe,
mentre la madre amorevolmente lo stava riscaldando col fiato.

"Ohhh ... e' nato ! E' bellissimo, come si chiama?".

 "E' una femmina, si chiama Joy".

...

Non fecero in tempo a dire un'altra parola che si udirono vicini degli spari. 

"I CACCIATORI ! " disse spaventato il folletto

"Presto, metti al sicuro la piccola, noi andiamo a vedere". 
Un fuggi fuggi generale avverti' la presenza di quattro cacciatori, dei loro fucili 
e di due cani da caccia che stavano fiutando il terreno.
"Mamma cervo e Joy sono in pericolo. Qui ci vuole Desiderio.

E così dicendo la piccola strinse gli occhi, sbatte' le ciglia
e penso' intensamente alla sorella la quale,
avvertendo la richiesta d'aiuto ed essendo una fata 
molto attenta e precisa, arrivo' subito sul posto.
" Per tutti i fulmini, chi osa portare scompiglio nel bosco ?" 

" Cacciatori? Fucili? Ma e' cosi' che si divertono gli uomini?
E sono pure grandi e grossi, quei quattro ! "

"Uhm... vediamo... noi siamo praticamente invisibili ma abbiamo un grande cervello: Sogno, ascolta la mia idea". 

E cosi' dicendo le due sorelle si misero a parlottare tra di loro. 
Appena sentirono avvicinarsi i cani, volarono in cima all'albero piu' alto e, 
agitando le bacchette magiche, iniziarono:

"Un, due e tre.. 
Terra! Danza cosi' forte che nessuno riesca a rimanere in piedi...

Vento!  Soffia e sbuffa con tale potenza da far rimbalzare lontano questi cattivoni...
Alberi! Muovete le vostre fronde ed i vostri rami, intrecciatevi ed abbracciatevi tanto da formare una selva impenetrabile...
E voi, amici, tutti al riparo nelle vostre tane, la festa ha inizio... Un, due e tre!"

Quello che si scateno' di li' a poco fu piu' che il finimondo: Sogno e Desiderio, divertite e soddisfatte, agitavano a destra e a sinistra le loro bacchette magiche, osservando i cani darsela a zampe levate e i cacciatori fuggire gridando

"Aiutoooo!!! I fantasmi ! Questo e' un bosco maledetto ! Aiutoooo!

Scappando, dimenticarono a terra i loro fucili:
Sogno chiuse gli occhi, sbatte' le ciglia e.... magia ...
le armi vennero inghiottite dalla terra e spuntarono tanti fiori profumati.

Mamma cervo e la piccola Joy erano salve.

"Dici che quei quattro stanno ancora correndo, sorellina mia?
domando' Desiderio specchiandosi nel fiume .
"Mi auguro abbiano imparato la lezione e raccontino a tutti 
che in questo bosco non si scherza."

"Qui regna la pace, ricordi la promessa ?" .

E cosi', canticchiando, mano nella mano, le due sorelline si alzarono in volo salutando gli amici. 

"Torniamo a casa, Sorriso sara' in pensiero, e' ormai  ora di pranzo. 
Oggi tocca a te, Sogno, e non c'e' magia che tenga questa volta, intesi?".

Greta Blu

 

 

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