Recensione ONLAIN

Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziere, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...

Numero 174
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KITANO NIGHT (ovvero 2 film al prezzo di 1)
Serata speciale: "Sonatine" e "Brother" di Takeshi Kitano.
 

SONATINE
*****
spoiler alert: level 3

Davvero gran cosa quella di far ritornare nelle sale questo film del '93 di Kitano, dopo i successi di "Hana-Bi" e de "L'estate di Kikujiro" e nelle vicinanaze di "Brother", il nuovo film.
Gran cosa perchè Sonatine è un vero gioiello. Il mondo di Kitano, bene o male gira sempre attorno agli stessi temi, anzi forse più che altro attorno allo stesso personaggio, che di film in film viene preso da diverse angolazioni, ma con sempre la stessa espressione. Sia visuale che interiore.
Lo yakuza un po' fuori dagli schemi ma sempre legato ad una sua etica, è il filo che lega tutta la produzione di Kitano, che però riempie splendidamente questo film con accelerazioni e frenate tanto improvvise quanto efficaci: traquilli paesaggi marini che saltano in sparatorie fulminanti, sparatorie che si placano in silenzi impenetrabili, preparativi di battaglie che sfociano in giochi da bambini. Insieme a Kitano ci sono poi sempre i soliti attori che si possono ritrovare in molti altri film (se non mi sono ingannnato c'era pure Mashiro Tamigi, di Gialappiana memoria...) che diventano delle maschere tanto tipiche quanto assolutamente improbabili ed è questo alternarsi di tipicità ed soprese che rendono Kitano veramente incredibile.

DA TENERE: Scena 1: su un ring di cartone si affrotano due lottatori di sumo di cartone che vangono fatti spostare picchiettando vicino al ring. Scena 2: in riva al mare in un ring per il sumo disegnato sulla sabbia, due degli yakuza in attesa dell'azione in città vengono messi uno di fronte all'altro per combattere. E vengono fatti muovere dagli altri battendo sulla sabbia vicino al ring. A vedere la scena (e non a sentirla raccontare in modo pessimo) ci si rende conto di che genio è Kitano. Una delle cose più divertenti che abbia mai visto.
NOTA DI MERITO: In più, rispetto ad altri film di Kitano, una gnocca japa veramente notevole.
NOTA DI MERITO: Le musiche sono veramente ok. Nient'altro da dire.
NOTA: A qualcuno potrebbe venire in mente di definire (alla lontana) "Sonatine" un "Pulp Fiction" giapponese. Se proprio vogliamo trovare delle affinità tra i due film (e ce ne sono) varrebe la pena ricordare che sarebbe più esatto dire che "Pulp Fiction" è un "Sonatine" americano.
 
 
 

BROTHER
***
spoiler alert: level 2

La storia è poco differente da quella di "Sonatine": uno yakuza che viene incastrato dai suoi capi, ma resta fedele a se stesso fino alla fine.
L'ambientazione cambia tutto, invece. Lo sbarco negli States del buon Beat Kitano dà una svolta sanguinolenta al film, che non è
negativa a priori, ma toglie spazio alle svisate surreali che riempiono altri film di Kitano.
Resta sempre un buon film, ma lascia il fianco scoperto a qualche critica.
Comunque se vi mettono davanti al dilemma: andiamo a vedere "Quello che le ragazze non dicono" dei Vanzina (o di Vanzina? Non ricordo) o "Brother", andate pure tranquilli a vedere Brother (e mandate a cagare la vostra metà che dice che è troppo violento).

NOTE: Non lo so. Non mi viene in mente niente. Forse è questa la pecca maggiore del film: buono, ma poi resta poco in bocca.
Bisogna tener sempre presente però che l'ho sorseggiato dopo un 5 stelle come "Sonatine".
 

L'autore che vi saluta è il Gioda.
 

LEGENDA:

    @ 'na bella merda
    * lasciare perdere
   ** cosi' e cosi'
  *** da vedere
 **** grande
***** capolavoro

spoiler alert level: livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella recensione;
level 0 = livello minimo, vai tranqui.
level 5 = livello massimo, l'archetipo del gossip.