Recensione ONLAIN

Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziere, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...


Numero 125
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50° FESTIVAL DI SANREMO - seconda giornata
***
spoiler alert: level -
 

Cari compagni sanremisti e sanremesi, rieccoci all'alba del secondo 'deiafter' festivaloso a commentare i passaggi televisivi dei primi otto giovani in gara.
Beh, crediateci o no, forse una volta tanto il buon vecchio slogan "largo ai giovani" ha davvero senso. Fermilà, con questo non ho alcuna intenzione di darvi a bere storielle improbabili di cantanti sopraffini, voci interessanti e canzoni intelligenti.
No!
Anzi è proprio tutt'altro. Il fatto è che lo scrivente è assoltamente convinto del fatto che il festivalone italiano sia cominciato a scadere nell'esatto momento in cui son cominciati a sbarcarvi cantanti sopraffini (tipo la Ruggiero), voci interessanti (tipo Masini) e canzoni intelligenti (tipo "la terra dei cachi").
Niente di tutto questo. I giovani sono stati bravi. E quasi corretta la giuria che ha messo ai primi due posti due canzoni che realmente valevano la pena di essere premiate:

Andrea Mirò, quando sentivo il suo pezzo invernale passare per radio pensavo: ma pensa te sto Mirò che timbrica strana che ha. Poi l'ho visto e, sbigottito, constato che la sua timbrica femminea non è strana. Andrea è una donna! (Chissà che infanzia difficile). Il suo non può essere un nome d'arte. Nessuno si sceglierebbe un nickname così brutto, ma forse l'Andrea voleva solo essere consona al suo aspetto. La signorina non è esattamente una gran gnocca.
Vabbè, ritorniamo a " La canzone del perdono ", il suo pezzo. Suoni acustici, senza complicazioni. Una tipica canzonetta à la Battisti da cantare tutti assieme sulla panchina 'davanti ala ciesa'. La sentiremo.

Preparatevi al boom Davide "troppobella" DeMarinis. Ha fatto una canzoncina ("Chiedi quello che vuoi") talmente pedante e insistente da far dimenticare il tormentone estiv-autunnale della sua 'Troppo Bella'. Un tipico backtempo all'italiana, con tanto di coretti e ritornelli pedanti. E' incredibile: fa già venire voglia di stare sulla spiaggia spalmati di Piz Buin. Certo: è robetta da ragazzine. Ma chi, se non loro, comprano i dischi oggi? Io no di certo!..

Stenderei un velo pietoso su Tiromancino.  Accompagnati da Riccardo Senigallia, già Re Mida del mondo underground  e autore di pop hits come 'Quelli che benpensano' di FRANKIE HI NRG o dell'opera omnia di Niccolo' Fabi (e i suoi capelli).
Una canzone ("Strade") che forse è bella. Ma che là in mezzo ci stava come i cavoli a merenda. Un testo ed un'interpretazione deprimente, cantanti stonati (persino il bravo Senigallia, ohibò!). Eppure lui è uno che canta davvero: Lo dovrebbe ben sapere che a stare seduti il diaframma si comprime e non si può cantare bene.
Fosse una scelta?
Ah, beh! Allora 'fanculo.
No. Tiromancino a Sanremo, NO! E poi lo scratching ha fatto il suo tempo. Basta con sti DIGGEI sul palco che rovinano del sacrosanto vinile. Fine, lo scratching è roba di ieri, era FORTE, interessante. Mo' basta. Aspettiamo vent'anni e poi, forse, verrà il momento del suo rilancio. Ora smettetela.

La palma della merda (l'editore/redattore scriverebbe 'DA BUTTARE', io sono un po' più drastico) va a Luna. La nuova pupilla di Claudio Mattone. Non ho parole per descriverla (lei e il suo pezzo di cui ho volutamente dimenticato tutto, titolo compreso).

Il premio per il coraggio invece va a ERREDIEFFE, già sulla scena da un annetto.. ma nessuno s'era mai accorto di loro. Eppure sono vaginadotate. Di solito è una caratteristica che funziona. Mah.. che sia che le poverine son proprio negate per la canzone???

Non l'ho seguito troppo (era arrivata la pizza!), ma ho idea che ci tocchi tenere d'occhio Andrea Mazzacavallo.  La sua "Nordest" mi sembrava caruccia. E la produzione è di Marco Conforti, noto anche come Otar Bolivecic.

Nient'altro. Irene Grandi è sempre bona, La Ines Sastre ha sempre le più belle tette mai passate per la Rai, Pavarotti vaffanculo, Teocoli e Fazio fanno rimpiangere Pippo Baudo, Avion Travel cacacazzi... sì, insomma, solite cose.

Son cattivo? Oh, ragazzi: Sanremo è Sanremo!
 

L'autore che vi saluta è Joyello.
 

Aggiunta a piè di pagina dell'editore.
DA TENERE: Non ho visto pratikamente niente della seconda giornata del festival, tranne le Erredieffe. Sulla canzone non mi pronuncio, ancke perchè, siamo onesti, chi kazzo cagava la canzone, quando si stà già fantasticando su "1000 e uno modi di tromabarti le due tipe che cantano (?) al centro, sul palco del festival di Sanremo.....".
Le vedo bene come co-protagoniste di un  film sul Festival.
Protagonista: Rocco Siffredi.

Bye dal Gioda.
 

LEGENDA:

    * lasciare perdere
   ** cosi' e cosi'
  *** da vedere
 **** grande
***** capolavoro

spoiler alert level: livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella recensione;
level 0 = livello minimo, vai tranqui.
level 5 = livello massimo, l'archetipo del gossip.