Recensione ONLAIN

Aperiodico kollettivo di quisquilie cinematografiche, vacanziera, cultura varia e soprattutto sano kazzeggio...

 

Numero 112
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L'ESTATE DI KIKUJIRO
****1/2
spoiler alert: level 3

Questo film mi ha sorpreso. Devo colpevolmente ammettere che non ho finora visto nessun'altro film di Takeshi Kitano, ma tra pizzichi di anteprime e smozzichi di recensioni, pensavo di trovarmi un film lento, con un bambino e con poco da ridere.
Per completezza devo inoltre aggiungere che i bambini nei film, normalmente mi generano parecchio fastidio.
Già parte con un faccione da antologia di "Beat" Kitano (non indago sul perchè nei titoli di testa, tutti in giapponese sottotitolato, al posto di Takeshi appaia il nick "Beat") nella prima scena in cui appare, ma nella prima parte il film si snoda con un po' di lentezza. Però è letteralmente cosparso di trovate così semplici e così geniali che ogni volta c'è lo scoppio di risa in agguato. Probabilmente per l'accelerazione verso il surreale che prende fin da subito il film. Spero di non dire un'eresia, ma in alcuni tratti Kitano qui sembra quasi rimandare a un Buster Keaton (che qualche volta però sorride).
Nel finale del film si capisce invece perchè, quando è venuto a Venezia per presentare Hana-Bi (che ha vinto il Leone d'oro, se non ricordo male) in un intervista aveva detto che era contento quanto andava a portare i suoi film all'estero perchè così poteva passare per un cineasta rispettabile, non per il coglione che faceva le puttanate alla TV giapponese (vi ricordate Mashiro Tamigi in "Mai dire banzai"?). Infatti inanella una serie di gag assolutamente irresistibili con degli altrettanto degni compagni di avventura.
Probabilmente il film tocca ancke dei punti di vera poesia, ma io che come ricordo sempre, sono fondamentalmente un grezzone, non riesco proprio a distinguerli bene.

DA TENERE: Il motociclista ciccione che si fa prendere a bastonate in testa con un cocomero come casco. Mi sembrava veramente di vedere "Mai dire banzai".
DA BUTTARE: Delle due l'una: o L'Arena sbaglia sempre gli orari del Ciak, oppure al Ciak ogni tanto sbagliano a calcolare la lunghezza dei film, visto che la proiezione iniziava alle 22.20 contro le 22.00 dichiarate.
NOTA DI MERITO: Il bambino, perchè fa il bambino senza stracciare le palle. Evviva! Allora non odio i bambini al cinema e basta. Odio i bambini odiosi nei film al cinema. Fuori dal film invece, li odio tutti, al cinema, perchè fanno sempre kasino.
NOTA CURIOSA: Il Ciak stà diventando sempre più strano... come giustamente sottolineava lo Spettatore della Strada, diventa sempre più simile al cinema parrocchiale di quando eravamo alle elementari... La cassa con le ciunghe, le mm's, le patatine, i distributori di lattine (manca solo la spuma da 100).... Adesso è anche una galleria d'arte, con una discreta (numericamente) sequenza di quadri astratti, che perlomeno cromaticamente si fanno apprezzare... Cosa sarà la prossima mossa?
 

L' autore che vi saluta è il Gioda!
 

LEGENDA:

    * lasciare perdere
   ** cosi' e cosi'
  *** da vedere
 **** grande
***** capolavoro

spoiler alert level: livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella recensione;
level 0 = livello minimo, vai tranqui.
level 5 = livello massimo, l'archetipo del gossip.