Aperiodico collettivo di controinformazione cinematografica e cultura varia
E' stata proprio una bella giornata di
musica, fra sole e pioggia, gente normale e personaggi strani pittati in
modo allucinante e spesso impegnati nell'arte del rollo della canna, fra
uno stand gastronomico, un campetto da basket, uno da pallavolo, uno da
calcetto, una postazione di Radio Deejay, una della PlayStation e altri
divertimenti vari.
DA TENERE: L'emozione di
camminare sul circuito del GP di S. Marino studiando la griglia di partenza
e i box. Il fatto che migliaia di giovani riuniti in uno stesso luogo non
hanno dato vita ad alcuna rissa. I parcheggi gratis. L'organizzazione in
generale.
DA BUTTARE: La sporcizia
dei cessi chimici. Il freddo della sera.
Ma andiamo nel dettaglio...
TIN STAR ***
Sorpresa positiva per questo complesso
londinese sconosciuto a tutti (o quasi). Quaranta minuti apprezzabili di
british pop/rock (da non confondere con Bob Rock del gruppo TNT) che hanno
rotto il ghiaccio del H.J.Festival '99.
DA TENERE: Le buste d'acqua
fredda potabile, gentilmente offerte dallo sponsor della manifestazione,
necessarie per sopravvivere al caldo torrido.
DA BUTTARE: I volumi troppo
alti.
SUBSONICA ***1/2
Piacevole aggiunta dell'ultimo minuto
(la loro presenza non era neanche prevista sui biglietti d'ingresso). Grazie
ai loro pezzi ska, il coinvolgimento saltadanzante del pubblico è
stato pressochè immediato, perlomeno finchè il tempo ha tenuto.
Quarantacinque minuti circa di esibizione chiusi con la bellissima "Per
un'ora d'amore", la domanda è sorta spontanea: quanti dei presenti
sapevano che è una vecchia canzone dei Matia Bazar?
DA TENERE: Gli utili spolverini
che ci hanno permesso di non bagnare nè noi nè i nostri zaini.
DA BUTTARE: Il repentino
cambio di condizioni atmosferiche che ha portato alla pioggia. (P.S.: la
musica questa volta si sentiva bene)
MAX GAZZE' *****
E' veramente un grande, l'avevamo visto
due settimane fa e confermiamo il giudizio. Per di più si è
segnalato per simpatici intermezzi umoristici fra una canzone e l'altra.
Nella sua ora di esibizione, ha alternato i sui pezzi più famosi
con altri nuovi e pezzi del vecchio album.
Si consiglia l'acquisto o la masterizzazione
dei suoi dischi.
DA TENERE: L'intervento
di uno scatenato Mao nel ruolo di se stesso in "Colloquium Vitae".
DA BUTTARE:
A- Qualche disguido musicale tra il batterista
e il resto del complesso (secondo noi non si sentivano).
B- Le gufate sul tempo, che era tornato
bello, fatte più volte da Max.
CARMEN CONSOLI ****
Non l'avevamo mai vista dal vivo, ma dobbiamo
proprio dire che è andata ben oltre le nostre aspettative. Bravissima
musicista e cantante, ha tenuto il palco per un'ora e un quarto (cambiando
chitarra ad ogni canzone), alternando "Mediamente isterica" con i suoi
pezzi più conosciuti.
DA BUTTARE: Quarantacinque
minuti di attesa causa diluvio universale iniziato mentre stavano scemando
le ultime note di Max Gazzè, e che ha costretto un bizzeffaio di
persone a comprimersi sotto gli stands Heineken dopo il nuovo record di
corsa sui 100 metri piani.
DA TENERE: La definitiva
sistemazione del tempo dopo la suddetta pioggia.
ELIO E LE STORIE TESE
****
Come al solito, con l'avvento degli Elio,
il palcoscenico musicale si è trasformato in un piccolo cabaret,
dove Elio, Faso, Tanica, Cesareo, Meyer, il nuovo arrivato Giandomen e
l'architetto Mangoni si sono mossi con la consueta dimestichezza fra le
nuove "Discomusic", "Il rock and roll", "Bis", "Farmacista" e "Nudo e senza
cacchio" e le vecchie "Supergiovane", "John Holmes", "Born to be Abramo"
e "Tapparella".
Dei sette artisti esibitisi venerdì,
sono stati sicuramente quelli che hanno ottenuto la maggiore partecipazione
da parte del pubblico, che alla domanda di Elio: "Siete qui per noi o per
Robbie Williams?" ha risposto quasi in modo unanime a favore della band
dei cachi.
DA TENERE: A livello folkloristico
le tante apparizioni del cubista Supergiovane Mangoni; a livello umano,
la comparsa durante la fine dell'ultima canzone di un gigantesco poster
dell'indimenticato Feiez.
DA BUTTARE: I soli quarantacinque
minuti di concerto di Elio a causa dei ritardi dovuti ai disguidi tecnici
nel ripristinare il mega video elettronico (semi fulminato dalla pioggia)
che sarebbe poi servito a Zucchero. Poichè non si poteva sforare
nell'orario di inizio delle due superstar della serata (Robbie Williams
e Zucchero), Elio è stato costretto a saltare delle canzoni da lui
stesso definite bellissime.
ROBBIE WILLIAMS
*****
E' veramente fortissimo, un animale da
palcoscenico: canta bene, ha una grande band e sicuramente si fa, perchè
non è umanamente possibile sostenere quei ritmi per un'ora. Nel
suo repertorio i suoi pezzi più famosi come "Let me entertain you"
con cui ha iniziato il concerto e "Millenium" con cui l'ha chiuso, vecchi
successi internazionali come "Are you gonna go my way" e "Should I stay
or should I go" e un brano dei Take That (che ha mandato letteralmente
a FANCULO in italiano) "Back for good" rivisitato in chiave punk.
Per rendere l'idea di quanto è
un personaggio:
1) Non sapeva dire "mille grazie" (diceva
"milli grazi") ma diceva benissimo "vaffanculo".
2) Un sonoro rutto nel microfono.
3) La battaglia a bottigliette d'acqua
con i suoi denigratori.
4) L'acqua che si autosputava in testa
da solo.
5) Lo sputo sul pubblico.
6) Diti medi e altri gesti annessi verso
chi lo insultava.
7) L'interruzione di una canzone per minacciare
uno del pubblico.
DA BUTTARE: La gente che
hainiziato ad insultarlo e a lanciargli roba fin da prima che iniziasse,
invece di andare a bersi una birra o a giocare a basket.
DA TENERE: Robbie è
riuscito a conquistarsi il pubblico: dov'erano i suoi denigratori dalla
quarta canzone in poi? Forse a cercare Gary Barlow o Mark Owen? Chi non
lo conosceva come solista probabilmente si aspettava un palloso e smelenso
cantante per teenagers, cosa che gli è molto distante.
ZUCCHERO *
Una stella, come quella che ha montato
sul palco assieme ad un'altra decina di addobbi inutili (che però
hanno costretto il pubblico ad un'attesa di un'ora al freddo). Dopo mezz'ora
di canzoni copiate non ce l'abbiamo più fatta e abbiamo percorso
il rettilineo dei box dirigendoci al parcheggio, pertanto la nostra recensione
non è completa.
DA TENERE: Il fatto che
l'hanno tenuto per ultimo cosicchè si è potuti andare via
in anticipo ed evitare il traffico di fine concerto.
DA BUTTARE: Arrivati alla
macchina uscivano dall'autodromo alcune note delle canzoni di Zucchero:
"Hey Man", "Dune mosse", quel cane ha fatto quelle belle quando eravamo
già in strada...
Gli autori che vi salutano sono Muge e
Ro'!
LEGENDA:
* lasciare perdere
** cosi'
e cosi'
*** da vedere
**** grande
***** capolavoro
spoiler alert level:
livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella
recensione;
level 0 = livello
minimo, vai tranqui.
level 5 = livello
massimo, l'archetipo del gossip.