Recensione ONLAIN

Aperiodico collettivo di controinformazione cinematografica e cultura varia


Numero 46
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HEINEKEN MUSIC FESTIVAL - VENERDI' 18/6/99
 

E' stata proprio una bella giornata di musica, fra sole e pioggia, gente normale e personaggi strani pittati in modo allucinante e spesso impegnati nell'arte del rollo della canna, fra uno stand gastronomico, un campetto da basket, uno da pallavolo, uno da calcetto, una postazione di Radio Deejay, una della PlayStation e altri divertimenti vari.
DA TENERE: L'emozione di camminare sul circuito del GP di S. Marino studiando la griglia di partenza e i box. Il fatto che migliaia di giovani riuniti in uno stesso luogo non hanno dato vita ad alcuna rissa. I parcheggi gratis. L'organizzazione in generale.
DA BUTTARE: La sporcizia dei cessi chimici. Il freddo della sera.

Ma andiamo nel dettaglio...

TIN STAR  ***
Sorpresa positiva per questo complesso londinese sconosciuto a tutti (o quasi). Quaranta minuti apprezzabili di british pop/rock (da non confondere con Bob Rock del gruppo TNT) che hanno rotto il ghiaccio del H.J.Festival '99.
DA TENERE: Le buste d'acqua fredda potabile, gentilmente offerte dallo sponsor della manifestazione, necessarie per sopravvivere al caldo torrido.
DA BUTTARE: I volumi troppo alti.
 

SUBSONICA  ***1/2
Piacevole aggiunta dell'ultimo minuto (la loro presenza non era neanche prevista sui biglietti d'ingresso). Grazie ai loro pezzi ska, il coinvolgimento saltadanzante del pubblico è stato pressochè immediato, perlomeno finchè il tempo ha tenuto. Quarantacinque minuti circa di esibizione chiusi con la bellissima "Per un'ora d'amore", la domanda è sorta spontanea: quanti dei presenti sapevano che è una vecchia canzone dei Matia Bazar?
DA TENERE: Gli utili spolverini che ci hanno permesso di non bagnare nè noi nè i nostri zaini.
DA BUTTARE: Il repentino cambio di condizioni atmosferiche che ha portato alla pioggia. (P.S.: la musica questa volta si sentiva bene)
 

MAX GAZZE'  *****
E' veramente un grande, l'avevamo visto due settimane fa e confermiamo il giudizio. Per di più si è segnalato per simpatici intermezzi umoristici fra una canzone e l'altra. Nella sua ora di esibizione, ha alternato i sui pezzi più famosi con altri nuovi e pezzi del vecchio album.
Si consiglia l'acquisto o la masterizzazione dei suoi dischi.
DA TENERE: L'intervento di uno scatenato Mao nel ruolo di se stesso in "Colloquium Vitae".
DA BUTTARE:
A- Qualche disguido musicale tra il batterista e il resto del complesso (secondo noi non si sentivano).
B- Le gufate sul tempo, che era tornato bello, fatte più volte da Max.
 

CARMEN CONSOLI  ****
Non l'avevamo mai vista dal vivo, ma dobbiamo proprio dire che è andata ben oltre le nostre aspettative. Bravissima musicista e cantante, ha tenuto il palco per un'ora e un quarto (cambiando chitarra ad ogni canzone), alternando "Mediamente isterica" con i suoi pezzi più conosciuti.
DA BUTTARE: Quarantacinque minuti di attesa causa diluvio universale iniziato mentre stavano scemando le ultime note di Max Gazzè, e che ha costretto un bizzeffaio di persone a comprimersi sotto gli stands Heineken dopo il nuovo record di corsa sui 100 metri piani.
DA TENERE: La definitiva sistemazione del tempo dopo la suddetta pioggia.
 

ELIO E LE STORIE TESE  ****
Come al solito, con l'avvento degli Elio, il palcoscenico musicale si è trasformato in un piccolo cabaret, dove Elio, Faso, Tanica, Cesareo, Meyer, il nuovo arrivato Giandomen e l'architetto Mangoni si sono mossi con la consueta dimestichezza fra le nuove "Discomusic", "Il rock and roll", "Bis", "Farmacista" e "Nudo e senza cacchio" e le vecchie "Supergiovane", "John Holmes", "Born to be Abramo" e "Tapparella".
Dei sette artisti esibitisi venerdì, sono stati sicuramente quelli che hanno ottenuto la maggiore partecipazione da parte del pubblico, che alla domanda di Elio: "Siete qui per noi o per Robbie Williams?" ha risposto quasi in modo unanime a favore della band dei cachi.
DA TENERE: A livello folkloristico le tante apparizioni del cubista Supergiovane Mangoni; a livello umano, la comparsa durante la fine dell'ultima canzone di un gigantesco poster dell'indimenticato Feiez.
DA BUTTARE: I soli quarantacinque minuti di concerto di Elio a causa dei ritardi dovuti ai disguidi tecnici nel ripristinare il mega video elettronico (semi fulminato dalla pioggia) che sarebbe poi servito a Zucchero. Poichè non si poteva sforare nell'orario di inizio delle due superstar della serata (Robbie Williams e Zucchero), Elio è stato costretto a saltare delle canzoni da lui stesso definite bellissime.
 

ROBBIE WILLIAMS  *****
E' veramente fortissimo, un animale da palcoscenico: canta bene, ha una grande band e sicuramente si fa, perchè non è umanamente possibile sostenere quei ritmi per un'ora. Nel suo repertorio i suoi pezzi più famosi come "Let me entertain you" con cui ha iniziato il concerto e "Millenium" con cui l'ha chiuso, vecchi successi internazionali come "Are you gonna go my way" e "Should I stay or should I go" e un brano dei Take That (che ha mandato letteralmente a FANCULO in italiano) "Back for good" rivisitato in chiave punk.
Per rendere l'idea di quanto è un personaggio:
1) Non sapeva dire "mille grazie" (diceva "milli grazi") ma diceva benissimo "vaffanculo".
2) Un sonoro rutto nel microfono.
3) La battaglia a bottigliette d'acqua con i suoi denigratori.
4) L'acqua che si autosputava in testa da solo.
5) Lo sputo sul pubblico.
6) Diti medi e altri gesti annessi verso chi lo insultava.
7) L'interruzione di una canzone per minacciare uno del pubblico.
DA BUTTARE: La gente che hainiziato ad insultarlo e a lanciargli roba fin da prima che iniziasse, invece di andare a bersi una birra o a giocare a basket.
DA TENERE: Robbie è riuscito a conquistarsi il pubblico: dov'erano i suoi denigratori dalla quarta canzone in poi? Forse a cercare Gary Barlow o Mark Owen? Chi non lo conosceva come solista probabilmente si aspettava un palloso e smelenso cantante per teenagers, cosa che gli è molto distante.
 

ZUCCHERO  *
Una stella, come quella che ha montato sul palco assieme ad un'altra decina di addobbi inutili (che però hanno costretto il pubblico ad un'attesa di un'ora al freddo). Dopo mezz'ora di canzoni copiate non ce l'abbiamo più fatta e abbiamo percorso  il rettilineo dei box dirigendoci al parcheggio, pertanto la nostra recensione non è completa.
DA TENERE: Il fatto che l'hanno tenuto per ultimo cosicchè si è potuti andare via in anticipo ed evitare il traffico di fine concerto.
DA BUTTARE: Arrivati alla macchina uscivano dall'autodromo alcune note delle canzoni di Zucchero: "Hey Man", "Dune mosse", quel cane ha fatto quelle belle quando eravamo già in strada...
 
 

Gli autori che vi salutano sono Muge e Ro'!
 
 

LEGENDA:

    * lasciare perdere
   ** cosi' e cosi'
  *** da vedere
 **** grande
***** capolavoro

spoiler alert level: livello di attenzione per eventuali particolari della trama presenti nella recensione;
level 0 = livello minimo, vai tranqui.
level 5 = livello massimo, l'archetipo del gossip.