Musica dalla radio... Ascolto disattentamente mentre la lezione di storia oggi proprio non vuole entrare in testa.

“Baglioni!”, mi sembra sua questa voce.

Continuo a leggere: “...Effetto immediato e tangibile del rinnovamento culturale della politica aragonese è costituito...”

La canzone richiama di nuovo la mia attenzione, una frase in particolare mi attrae: “ la vita è adesso... ”.

Chiudo il libro di storia e penso.

La vita… “ prima sfida per l'uomo ”… Sembra che ormai l'atto più umano e naturale… vivere… abbia superato ogni prevedibilità. La vita, l'unico orizzonte comune di pensabilità del nostro essere reale affidato alla nostra responsabilità, è arrivata ormai a rivolgersi contro sé stessa. La morte fa parte della vita, dobbiamo accettarlo, ma dare la morte volontariamente è un atto d'accusa estremo, contro la comunità umana che non ha saputo dare risposte e non ha saputo instillare i giusti valori per troppo egoismo ed egocentrismo. La libertà che la “modernità” predica della persona non l'arricchisce né la potenzia, ma la depaupera, la rimpicciolisce. La libertà scientifica viene proclamata anche a danno della difesa della vita, andando contro ciò che è lo scopo stesso della ricerca: conoscere meglio la natura per difendere meglio la vita. L'aborto, l'eutanasia… sono invece insulti per chi la vita la vuole e non può tenersela stretta, la propria, o di chi si ama. Vita che è innanzitutto dono di Dio. Di un Dio che ama e che per amore ha dato la vita, che non dobbiamo possedere, ma custodire e rispettare. Rispettare sin dal suo concepimento, sin da quando non è “un semplice grumo di cellule”, ma è già una vita umana, o ne è per lo meno il suo germoglio, da innestare e innaffiare con cura per farlo arrivare ad essere un bell'alberello, che quando arriverà la primavera caccerà fuori i suoi fiori e poi i frutti. Recidendo quel germoglio si reciderebbe una vita. E nessuno può decidere di una vita, soprattutto se debole e indifesa, se non può ancora nemmeno parlare. Mi viene in mente Giovanni Paolo II... quante volte in difesa della vita ha dato voce ai suoi pensieri, ai pensieri di Dio. Di una vita che noi giovani, le “sentinelle del mattino”, siamo chiamati a difendere incessantemente. Dobbiamo lottare con passione, con fermezza, con convinzione e determinazione, contro le minacce del nostro secolo. Non possiamo permettere che il progresso porti a un regresso, alla morte delle coscienze umane. E' nella coscienza che Dio si lascia incontrare, è nella coscienza che Lui ci dà i suoi comandamenti, ci indica la strada da seguire. Quella strada che porta a migliorare noi stessi e la società, che soddisfa le nostre aspettative, che porta all'umanità e alla fraternità. Una strada tortuosa e dissestata, difficile da percorrere, piena di ostacoli e barriere, fatta di bivi e deviazioni… una strada aperta agli ardui… ai coraggiosi. A chi non ha dentro il brivido di rischiare, di non sapere cosa sarà domani, di non poter spiegare il suo essere o trovare un senso ai suoi dolori… A chi non si sento in bilico… bambino o uomo, fragile o forte, triste o felice, timido o combattivo… A chi sa stare dentro la vita, assaporandone tutti i gusti… salato, aspro, dolce, amaro… A chi sa che “superare la soglia” non è più difficile che imparare a camminare o a scrivere... A chi sa di voler vivere…

E non lasciare un giorno per ritrovar te stesso figlio di un cielo così bello perché la vita è adesso... è adesso...

La canzone finisce. Già, la vita è adesso!!!!

 

Ilaria Quarta