PARCO VILLA SORRA - CASTELFRANCO E.

NINFEE A VILLA SORRA

CENNI STORICI.

La villa Sorra si presenta a tutt’oggi come una delle più notevoli ville gentilizie del comprensorio modenese e conserva tutte le caratteristiche che ne fecero a suo tempo una apprezzata residenza estiva.
Essa prende il nome dalla nobile famiglia bolognese dei conti Sorra che la idearono come alternativa alla propria abitazione cittadina, che diveniva scomoda nei mesi più caldi.
Anche se un antico rogito testimonia che già prima del XVII secolo una costruzione di natura sconosciuta (forse di origine medievale) era presente sull’attuale territorio della villa, la tenuta come la conosciamo ora viene costituita alla metà del 1600 da FRANCESCO SORRA che, tramite permute, acquisti e locazioni, stabilisce una proprietà di 28 ettari di estensione.
All’epoca Castelfranco era bolognese e tale rimase, attraverso l’unità d’Italia, fino al 1929: logico quindi che una famiglia bolognese possedesse proprietà nelle campagne circostanti il paese.
Ai primi del 1700 ANTONIO SORRA, figlio di Francesco iniziò la costruzione della villa che fu completata nel 1739 dal nipote FRANCESCO MARIA.
A quell’epoca la tenuta già comprendeva un parco di stile italiano che fu rivoluzionato in un parco all’inglese (cosiddetto romantico) grazie all’opera della contessa IPPOLITA LIVIZZANI, vedova del conte CRISTOFORO MUNARINI SORRA, che promosse grandi lavori di ammodernamento a partire dal 1827.
Nel 1830, alla morte della Livizzani, la tenuta passa in eredità al ramo collaterale dei FROSINI che la detengono fino al 1860, allorchè villa e parco sono vendute alla famiglia modenese dei CAVAZZA, nella persona di Lodovico Cavazza.
Ercole, figlio di Lodovico e ultimo discendente della famiglia, muore nel 1930 e tutta la proprietà passa in amministrtazione alla OPERA PIA “CONIUGI CAVAZZA”: ne seguirà un periodo di grande degrado per l’intero complesso.
Il capitolo attuale nella storia della villa Sorra si apre quando, nel 1972, un consorzio dei comuni di Castelfranco, Nonantola, S. Cesario e Modena la acquista per trasformarla in parco pubblico e sede di iniziative culturali.


NOTE CARATTERISTICHE SULLA VILLA.

La villa Sorra è una tipica villa signorile bolognese del ‘700.
Presenta superficie esterna rivestita in cotto per tutta la sua estensione e perimetro di base rifinito a sagramatura (tipica tecnica consistente nell’intonacare le pareti con una miscela di malta cementizia e di mattoni di cotto sbriciolati che conferisce il tipico aspetto ‘bugnato’).
La costruzione si presenta con un corpo centrale e due avancorpi laterali che si proiettano verso l’osservatore e con un tipico andamento piramidale: il terzo volume è crollato nel 1952 ed era costituito da una torricina che prendeva il posto dell’attuale abbaino in vetro chiaramente visibile sopra l’altana.
Il complesso si fonda sul saloncino nobile a forma doppio ovata che presenta pregevoli pitture a tempera su juta, una delle quali rappresenta la vasca per pesci visibile entro il parco storico.
Autori della costruzione sono gli architetti bolognesi ANTONIO TORRI e FRANCESCO MARIA ANGELINI coadiuvati dal decoratore modenese FRANCO VELLANI.


IL PARCO STORICO.

Il parco storico, nel suo attuale assetto, nasce negli anni ’20 del secolo scorso in sostituzione di un analogo impianto già esistente in precedenza.
Esso viene concepito nello stile romantico inglese in voga in quegli anni ed è una risposta alle esigenze di svago degli abitanti della villa che usavano passarvi interi pomeriggi assieme ai propri ospiti.
Alla sinistra dell’ingresso fa bella mostra di sé la serra (la cosiddetta ARANCIERA) risalente al 1842 ed edificata in stile gotico tedesco; ha undici arcate a sesto acuto ed era utilizzata per riporvi i vasi di agrumi e di oleandri durante la stagione invernale.
Notevoli, nel complesso del parco, sono le ROVINE ROMANTICHE che comprendono il castello, l’idroscalo e il bagno termale: la loro funzione era per lo più paesaggistica ma svolgevano anche compiti ‘di rappresentanza’ poiché davano lustro e spessore storico alle proprietà dei Sorra.
In particolare, il bagno termale riprende la struttura delle terme della villa di Catullo che si trova a Sirmione e presenta una divisione in tre stanze tipica degli edifici termali romani: callidarium, tepidarium, frigidarium (rispettivamente stanze per l’acqua calda, tiepida e fredda).
Il complesso del parco storico è circondato da una serie di canali e laghetti artificiali riempiti di acqua che sgorga spontaneamente da polle sorgive; la terra di riporto degli scavi è stata utilizzata per le collinette all’interno del parco.

Gestore: Consorzio formato dai comuni di Castelfranco E., Modena, Nonantola e San Cesario s.P.
Sede: c/o Comune di Castelfranco E.(M0)
Tel: 059-959211
Fax: 059-920560
Superficie: 28 ha
Province: Modena
Istituzione: 1972

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