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Creato da nnsmettodsognare il 17/03/2008

LA SFIDA

"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)

 

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Post n°77 pubblicato il 27 Luglio 2008 da nnsmettodsognare
 

Non vado al cinema esattamente dalla primavera del 2007.

In quell'occasione mi è capitato di farlo con un'amica durante uno dei viaggi nella mia tenda ad ossigeno che è la Puglia.

E prima di allora ricordo di averlo fatto nel 2004.

Un periodo carino, di ricerca di una nuova complicità dopo la nascita del primo figlio e tutto lo stravolgimento che normalmente ne consegue in qualunque coppia che si rispetti.

Prendevamo un giorno di ferie una volta ogni due mesi, mio marito ed io.

Non dicevamo nulla ai nonni, facevamo finta di andare al lavoro come due ragazzini che decidono di bigiare la scuola.

E ci dedicavamo la giornata.

Passeggiata in centro, shopping, ristorante e film pomeridiano.

Il cinema mi piace tantissimo.

Non tanto i film in sé, ai quali normalmente preferisco i libri che permettono più esercizio di fantasia.

Mi piace l'atmosfera che si crea: il buio, il mega schermo, l'odore di pop corn, i ragazzini che si baciano e i ricordi di quando avevo la loro età.

Ieri ho comprato il dvd di Il diavolo veste Prada.

Non avevo voglia di film impegnati, una divertente commedia americana andava più che bene.

Al di là dell'apparente banalità e frivolezza della storia, passavano almeno due messaggi importanti.

Per arrivare a realizzare le tue aspirazioni lavorative devi faticare molto, accettando di cominciare da una gavetta dura e che di solito non ha nulla a che fare con i tuoi studi

Credo che questo concetto non sia molto chiaro oggi.

Sento ragazzi lamentarsi un po' di tutto e datori di lavoro che hanno difficoltà a trovare gente seria.

Il "valore"del tutto e subito ha fatto presa.

Il secondo aspetto che il film mette in luce è il prezzo che si sceglie di pagare pur di raggiungere il successo.

"Dimmi quando la tua vita privata sarà andata in pezzi, quello sarà il momento per la tua promozione."

Vale la pena sacrificare valori, amici, famiglia per il raggiungimento di un obiettivo professionale?

Me lo sono domandato spesso e devo dire che non è una domanda semplice.

Ho fatto la scelta anche della famiglia ed in questo senso rispondo facilmente: no, non ne vale la pena.

Le soddisfazioni lavorative tuttavia sono qualcosa di esaltante, se fossi rimasta single avrei dedicato anima e corpo al lavoro.
Lascio a voi la domanda e vado a chiamare i miei bambini che hanno mille novità da raccontare.

Buona domenica!

The devil wears Prada

Dopo il commento di WelcomeTtheJungle, vi segnalo questo altro piccolo spezzone del film, solo per dirvi NON SEGUITENE L'ESEMPIO.
A me non sembrava fosse passato questo messaggio.
E' vero la protagonista comincia ad adeguarsi al mondo attorno, dimagrisce, si veste in un certo modo.
Alla fine però rimane sempre sè stessa e va avanti soltanto per le sue capacità personali di intelligenza e serietà.
L'impressione che ho avuto io del film è che certi aspetti negativi del mondo della moda vengano non evidenziati di proposito, e di proposito presi in giro.
Qui trovate il
post del commento.
Ragazze, l'intelligenza ci distingue dagli animali, usatela!
Fatevi aiutare e mangiate, siete belle, bellissime così come siete.

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Commenti al Post:
WelcomeTtheJungle
WelcomeTtheJungle il 27/07/08 alle 10:18 via WEB
ciao, scusami se ti disturbo con questo commento che non c'entra nulla con il tuo ultimo post ma... sto facendo una specie di campagna contro l'anoressia, e credo che sia bene che anche tu e tutta la gente che possa leggere questo messaggio veniate a leggere il mio ultimo post e a dire la vostra, o almeno che parliate dell'anroessia anche sui vostri blog. Il problema è molto serio e se ti andasse di partecipare dicendo come la pensi sarebbe una bella cosa. ciao... scusa ancora il disturbo
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 27/07/08 alle 10:22 via WEB
Nessun disturbo. Questo post c'entra in realtà, visto che parla del mondo della moda. Il film in questione però fa passare il messaggio che sono le capacità personali più che la taglia a farti andare avanti. L'anoressia è una terribile malattia, non ne ho mai parlato perchè non ho esperienza diretta di persone con questi problemi. Passerò dal tuo blog.
 
AbrahamVanElsing
AbrahamVanElsing il 27/07/08 alle 11:11 via WEB
che mondo triste...
:(
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 27/07/08 alle 11:18 via WEB
già...oggi sono triste pure io e non riesco a rispondere in maniera degna ai commenti
 
EvolutionMoka
EvolutionMoka il 27/07/08 alle 15:52 via WEB
Il successo personale fa parte del dna dell'uomo. Ci sono persone disposte a tutto per cinque minuti di celebrità, ci sono persone che sono pronte a sacrificare la propria vita privata per fare carriera. Il problema credo sia che un giorno ti "svegli" e ti accorgi che al tuo fianco non hai legami veri. Ti chiedi se ne è valsa la pena, ma oramai non si può tornare indietro. Bisogna scegliere una strada e seguirla fino in fondo senza rimpianti.
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 27/07/08 alle 16:19 via WEB
E' vero, ci sono persone portate al successo. Quello che penso io è che non si possano conciliare due strade; non ho nulla contro la carriera, è qualcosa che mi piace. Ritengo però che se vuoi lavoro e famiglia devi limitarti in qualcosa, necessariamente non puoi dare il massimo in entrambe. Il rischio è di ritrovarsi come dici tu, senza legami, quando però credevi di averli. A quel punto meglio una scelta ponderata a monte. Sono drastica oggi :)
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 27/07/08 alle 17:46 via WEB
Il film bob l'ho guardato, magari ora mi guardo lo spezzone; il fatto della carriera.. bè, se veramente vuoi fare carriera carriera, devi sacrificare moltissimo; per le donne è ancora più dura e per me sarebbe inconciliabile con l'idea che ho io della famiglia, piuttosto tradizionalista; comunque mi piacciono molto quelle famiglie anglosassoni dove il marito aiuta tanto in casa e magari prepara pure la cena, e lei rientra e si dedica ai bambini. Un altro mondo? Però è vero, oggi è necessario realizzarsi dal punto di vista lavorativo, direi più per un'idea di indipendenza che di successo. Poi se fai ciò che ti piace, è esaltante si... buona serata!
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 27/07/08 alle 17:47 via WEB
"bob" sarebbe non! chissà come mi è uscito!
 
   
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 27/07/08 alle 18:01 via WEB
Bob chi? :))
Facciamo che se vengo ti porto il dvd e ce lo rivediamo insieme! Ecco si, la famiglia anglosassone mi piace molto, ma qui siamo in Italy, anzi in Idalia. Come ho detto bisogna scegliere prima: scelta la famiglia, si deve rinunciare alla carriera sfrenata. E' giusto così.
 
mon1974
mon1974 il 27/07/08 alle 21:34 via WEB
L'ho visto anche io, dopo aver letto il libro, e si, evidenzia proprio quello che hai detto tu...famiglia e carriera non credo andranno mai d'accordo, per aver una bisogna rinunciare all'altra...:-)) Goditi questi giorni e dedicali a te, ciao ragazza-.
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 28/07/08 alle 06:42 via WEB
O comunque qualcuno deve rinunciare a qualcosa. Chissà perchè questo qualcuno di solito è la donna. Grazie cara, ci sto provando :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/07/08 alle 22:13 via WEB
Non sono affatto d'accordo. Dietro un uomo o una donna di successo c'è sempre una grande donna o un grande uomo che non pensa affatto di sacrificare la sua famiglia ma di farne il massimo bene. Sicuramente è durissimo ma non esiste risultato importante che non comporti maggiori sacrifici. E' solo questione di limiti di sopportabilità dopo i sacrifici sono ampiamenti ripagati.
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 28/07/08 alle 06:46 via WEB
Se per ripagati intendi che uno dei due, normalmente l'uomo, fa una carriera luminosa e ti ritrovi a cinquantanni con un bel conto in banca, una casa, e tutto il resto, allora si, sono sacrifici pagati. Intanto però l'altro ha rinunciato ai suoi sogni, ad avere un uomo accanto quando servirebbe, a sentirsi amato. Forse ci hanno rinunciato anche i figli. A quel punto mi domando, esiste davvero ancora una famiglia? In ogni caso è questione di scelte personali. Forse io non sono una donna abbastanza grande per pensarla come te. Ciao.
 
sottoilsette
sottoilsette il 28/07/08 alle 10:26 via WEB
Credo che dipenda tutto da quel che si intende per "successo", cioè quella personale scala di valori che ognuno di noi ha. Se al primo posto c'è l'essere primo (ed eventualmente solo chissenefrega), la scelta sarà indubbiamente per il "lavoro"; se in cima alla mia personale scala ci sarà la famiglia, o comunque la condivisione di ciò che sono o faccio, difficilmente mi butterò verso l'essere "primo", o per lo meno non mi importerà più di tanto. Detto questo, perchè in talune nazioni civili (l'europa meno noi, per esempio), famiglia e lavoro si possono conciliare?
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 28/07/08 alle 15:52 via WEB
La penso come te. Però ci sono persone che, pur avendo una famiglia, continuano a vivere come se non l'avessero, meravigliandosi poi un giorno di scoprire che non ce l'hanno più davvero. O che magari dedicano anima e corpo al lavoro, convinti di farlo per il futuro della famiglia senza rendersi conto che non sono i soldi che fanno la felicità. Detto questo, forse perchè sono nazioni civili? Quando lavoravo giù, dopo la nascita del bambino, avevo chiesto il part time per sei mesi (come previsto dalla legge) e mi hanno risposto:"Ma credi di essere una segretaria? Sei una responsabile e non sei svedese, quindi rassegnati". C'è una mentalità ancora molto maschilista in Italia e troppe poche strutture a sostegno della famiglia.
 
   
sottoilsette
sottoilsette il 29/07/08 alle 14:21 via WEB
Se è per questo, ho saputo per fonte certa che molte donne mobbizzano altre donne che hanno o vogliono avere figli... credo che sia persino peggio.... :-(((((((
 
     
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 29/07/08 alle 15:36 via WEB
è vero, hai proprio ragione
quando ho fatto il colloquio per l'azienda in cui lavoro ora, la più str...di tutte è stata una donna: un continuo di domande solo sui figli, come pensi di organizzarti, ma guarda che le baby sitter costano, ma le mamme che lavorano sono prese dai sensi di colpa....l'avrei strozzata giuro :))
ma poi quando ho cominciato a lavorarci, ho scoperto che era la mitica bionda di altri miei post, una ragazza in gamba :))
per fortuna dove lavoro ora hanno attenzione agli aspetti familiari, non soltanto per le donne ma per tutti
 
ilmondodiAle
ilmondodiAle il 28/07/08 alle 21:24 via WEB
Le soddisfazioni lavorative gratificano molto,su questo non c'è dubbio e diventano anche uno stimolo ad impegnarsi sempre più...io da single dedico moltissimo tempo al mio lavoro, il mio D.S. ormai lo ha capito e mi 'spolpa' fino all'osso...A me non dispiace proprio perchè non ho un marito e nemmeno figli ad attendermi a casa. Ma nella mia scala di valori il primo posto spetta agli affetti perciò non esiterei a compiere scelte significative per il benessere psicologico dei miei cari...Ciao Sogno, un bacio, Ale:-)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 28/07/08 alle 21:37 via WEB
a chi lo dici :))
io ero una responsabile, settimo livello, lavoravo in quell'azienda da sei anni, si prospettava una brillante carriera e tutto sommato potevo permettermelo visto che i nonni stavano molto accanto ai bambini
ma ho lasciato tutto e rischiato di fare la casalinga a vita per riunire la famiglia
per fortuna ora però ho di nuovo un lavoro, non gli dedicherò il massimo tempo, nè penserò ad una nuova carriera, perchè sono l'unico sostegno per i miei bambini
ma mi piace lavorare, sarei una madre frustrata e depressa diversamente
la carriera la lascio a mio marito :) Bacione cara :)
 
Tesi89
Tesi89 il 28/07/08 alle 23:58 via WEB
Ciao Sogno!Ho passato due giorni al mare e vedo che sono rimasta indietro di ben tre post...Il film "Il diavolo veste Prada" l'ho visto anch'io,e l'ho trovato fatto piuttosto bene...e interpretato benissimo dalle protagoniste.Io non lavoro più fuori casa da tanto tempo,lo sai,ma penso che sia fondamentale per una donna uscire dalle quattro mura di casa e rendersi indipendente...l'ho detto tante volte...però non credo che sarei capace di mandare per aria la mia famiglia per pensare solo alla carriera.Penso sia inevitabile,per chi aspira al massimo nel proprio lavoro (aspirazione più che legittima) fare una scelta ed evitare di formare una famiglia,o perlomeno di avere dei figli:le due cose,fatte seriamente,credo siano inconciliabili,anche avendo tutti gli aiuti possibili e immaginabili.Un abbraccio! :)))
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 29/07/08 alle 06:40 via WEB
Non sono i tuoi due giorni al mare, sono i miei due giorni senza marito e figli :))
La penso come te, credo che la mia vita lo dimostri. E spero tu possa trovare lo stesso qualcosa di motivante da fare, oltre che prenderti cura della tua meravigliosa famiglia. Un abbraccio!
 
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