LA SFIDA

BIANCANEVE L'IGUANA

I bambini li hanno inventati per salvarti dalle crisi di creatività.

All'uscita dall'asilo, dopo i consueti baci, abbracci, amore, tesoro, che bel disegno che hai fatto, mio figlio contento mi dice: "Mamma oggi ho una sorpresa per te."

"Che bello fammi vedere!"

Tutto orgoglioso infila le mani nella tasca del pantalone e tira fuori un cadavere di lucertola esclamando: "Ecco mamma, guarda che bella. E' un'iguana, me l'ha regalata un bambino."

Sorriso enorme.

Non sono riuscita a contenere l'emozione in effetti e ho a mia volta ribattuto: "Ma che schifo amore!"

Stava per mettersi a piangere poverino: "Mamma ma non fa schifo, è bellissima, guarda ha un occhio aperto."

"Si ma è morta, è sporca e poi non è un'iguana, è una lucertola."

Lui ha continuato a tessere le lodi della sua meravigliosa IGUANA, l'ha mostrata alla sorella.

La piccola, appassionata di parole e libri illustrati, ha detto subito: "No guana, cetola." E poi ha domandato: "E' morta?"

Qui potrei anche aprire una parentesi sulla testardaggine e permalosità degli uomini, sulla loro scarsa memoria e poi, per equità, disquisire sulla capacità delle donne di essere pedanti e precisare sempre tutto, ma per questa volta soprassiedo!

Mi soffermo invece sul fatto che è proprio un peccato crescere.

E perdere la magia delle emozioni e la naturalezza delle sensazioni.

A ben pensarci anch'io ho conservato un teschio di gabbiano e una tartarughina d'acqua dolce morta sul comodino della mia cameretta.

Ho corretto il tiro: "Facciamo così, a casa ho una scatola trasparente che non mi serve, assomiglia alla bara di cristallo di Biancaneve, ci mettiamo dentro la tua iguana e tu la guardi quanto vuoi."

Ora il bambino è ancora sul pavimento a contemplare la sua scatola magica.

E io mi sto domandando se non sarebbe stato meglio accettare la proposta della nonna di regalargli un acquario.