IO
La notte chiede chi sono
sono la sua insonne intimità,
profonda e oscura,
sono la sua voce ribelle.
Velo la mia realtà con il silenzio
e avvolgo il mio cuore nel dubbio.
E triste fisso lo sguardo
mentre i secoli mi chiedono
chi sono.
Nazik al-Mala'ika
Parto da questa poesia di una donna irachena che mi ha colpito per la sua semplice e diretta tristezza.
E dalla notizia che tra i tagli alle spese approvati dal governo sono stati inseriti anche i venti milioni di euro previsti nella finanziaria dello scorso anno per la creazione di un fondo a sostegno delle donne vittime di violenza.
Violenza diffusa e generalizzata, sottile e maligna.
Un cancro difficile da estirpare.
Non parlo degli stupri, quelli rappresentano solo la punta dell'iceberg, è ciò che vediamo in immagini e sembra assurdo che possa accadere.
Non voglio neanche approfondire il capitolo delle imposizioni barbare a donne di altre culture e paesi: infibulazione, burka, pratiche enormemente scandalose e di evidente crudeltà.
Parlo delle violenze più sotterranee.
Quelle che non riusciamo ad immaginare, quelle che avvengono in casa della vicina che il giorno dopo parla con te sorridendo.
Le violenze psicologiche e fisiche che tanti uomini cosiddetti perbene riescono ad infliggere alle loro mogli per una sorta di diritto acquisito: sei mia moglie e faccio di te quello che mi pare, altrimenti perchè ci saremmo sposati?
Sono un uomo, ho delle esigenze imprescindibili.
Sei mia moglie e ti dico quello che mi pare, posso arrivare alle offese, dopotutto è solo una lite.
Anche senza arrivare a crepare una donna di botte, credo che queste cose possano fare molto male.
E le violenze nel mondo del lavoro.
Gli sguardi insistenti che sembrano spogliarti, le pacche "benevole" dove non si dovrebbe, i ricatti, le clausole firmate in segreto e custodite gelosamente nel cassetto del datore di lavoro sulle dimissioni "volontarie" in caso di maternità.
Non credo che un fondo governativo possa servire a risolvere questo.
Di sicuro poteva contribuire a sostenere associazioni che da anni sono centro di ascolto e difesa delle donne, come Telefono Rosa.
Il punto focale del problema è di tipo culturale.
Mi domando dove abbiamo sbagliato, dove continuiamo a sbagliare come mamme se siamo capaci di crescere bambini dagli occhi dolci e ritrovarli uomini egoisti e senza capacità di rispetto.
Mi domando cosa è possibile fare per sradicare la convinzione forse inconscia ma profonda in tanti uomini dell'inferiorità della donna e della possibilità di usarla come oggetto.
Mi domando: perché?
L'amore rubato - L. Barbarossa
Sì da qualche parte si è sbagliato e di strada da fare ce n'è tanta, purtroppo.
Se il marito tradisce non sarà colpa nostra al 100% ma una qualche responsabilità ce l'avremo pure noi, quando le cose non funzionano è sempre "merito" di entrambi. Se non altro puoi avere la colpa di non avere capito con che persona avevi a che fare. E, almeno fino ad oggi, l'educazione la danno le mamme, i padri non è che siano così presenti....e forse è quella la loro colpa, il fatto di non dare esempi costruttivi. Oggi dico cavolate, lascia perdere. Un abbraccio.
Grazie del saluto, buon ritorno, buone vacanze, a presto!