LA SFIDA

ANSIA DA PRESTAZIONE

Lunedì si ricomincia.

Sono passati quasi due anni dalle mie dimissioni volontarie e sofferte.

Amavo il mio lavoro e l'azienda in cui lavoravo.

Occuparsi di qualità significa entrare in contatto con l'intero mondo azienda, dalla direzione alla portineria, conoscere i fornitori così come i clienti.

Significa capire come girano le cose.

Significa imparare un po' da tutti.

Non si diventa forse dei grandi tecnici ma è una soddisfazione enorme capire dove le cose si intoppano e sbloccarle, trovare il problema e risolverlo, ritrovare lo stesso problema e pensare a un nuovo modo per risolverlo.

E alla fine, se lavori bene, ottieni un cliente contento, che è quanto di più gratificante ci possa essere.

Questo lavoro ti crea una forma di ottimismo permanente, anche dei momenti di depressione profonda e di sconforto, ma l'idea che tutto in qualche modo si controlla, se si inceppa si risolve e addirittura si migliora, ti esalta.

Tanto che alla fine quei principi quasi senza accorgertene li applichi nella vita di tutti i giorni.

Rientro in un'azienda di cui non conosco i processi.

Il prodotto è completamente diverso da quello di cui mi sono occupata fino a due anni fa.

La gente è diversa, perfino la mentalità.

Non conosco i clienti, e sono grandi clienti; non conosco i fornitori e so solo sommariamente che genere di merci possono procurare.

L'azienda è certificata per la qualità e per la responsabilità sociale e di questo secondo argomento non so nulla.

Ne so invece di certificazione ambientale e mi hanno già chiesto di cominciare a guardarmi attorno e capire quanto possa essere gravosa per loro questa certificazione e cosa c'è da fare.

Sono felice di ricominciare.

Felice e terribilmente in ansia.