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Creato da nnsmettodsognare il 17/03/2008

LA SFIDA

"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)

 

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C'ERAVAMO TANTO AMATI

Post n°38 pubblicato il 18 Maggio 2008 da nnsmettodsognare
 

Notizia di qualche giorno fa.

La tecnologia, sempre più a favore (?) dell'uomo, permette in Portogallo di divorziare dalla propria/o gentil consorte in non più di venti minuti.

Ci si collega al sito divorcionahora, si compilano i moduli on line e gratuitamente e molto semplicemente non si è più, da quel click in poi, marito e moglie.

Questo per ora è possibile per le coppie senza figli e quando non ci sono contenziosi di nessun genere in corso.

In appena un mese i divorzi realizzati in questo modo sono stati circa 7000.

I dati Istat riportano in Italia una diminuzione delle separazioni e un netto aumento dei divorzi, con percentuali differenti secondo le diverse regioni.

In aumento anche le unioni civili o di fatto rispetto al matrimonio cattolico.

Per i dati ed i rapporti statistici relativi ad Italia ed Europa, vi riporto qui e qui.

Le coppie scoppiano.

Una prima considerazione voglio farla sulle unioni civili o di fatto.

L'interpretazione ottimistica che voglio dare di questo trend è di una nuova consapevolezza che celebrare un matrimonio in chiesa non può essere soltanto ricercare una migliore scenografia per il giorno più felice della vita, ma decidere di assumersi un impegno ancora più gravoso di quello che è richiesto ad una coppia laica.

Il matrimonio per un cristiano è un sacramento, cioè un segno esterno e visibile di una grazia interna e spirituale.

Non è un rito, è (o dovrebbe essere) la manifestazione visibile al resto dei credenti dell'Amore di Dio per la chiesa, per il suo popolo.  

I coniugi attraverso il loro amore, santificato con il sacramento del matrimonio, mostrano concretamente come Dio ci ama.
Ecco perché il matrimonio cristiano ha come caratteristica quella dell'indissolubilità; se l'amore di Dio per gli uomini è eterno, così l'amore degli sposi, manifestazione di questo amore più grande, non può finire.

"Quello che dunque Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi." Mt.19,8

Certo ci si può domandare come si fa a distinguere ciò che Dio ha unito da ciò che è soltanto il risultato di un capriccio umano: probabilmente dai frutti e dalle opere, ma questo è un altro argomento che esula dalle mie riflessioni di oggi.

Per un cristiano rompere un sacramento significa rompere l'amicizia con Dio, non poter più avvicinarsi ad altri sacramenti vitali, come l'Eucarestia.

Per un cristiano è ancora più difficile prendere soltanto in considerazione la parola separazione, anche in presenza di indubbi problemi oggettivi che vanno ben oltre la semplice incompatibilità di carattere o le liti che avvengono in ogni normale coppia che si rispetti.

Se per un cristiano non è facile, ritengo non debba esserlo neanche per un laico.

Non penso che le quasi 7000 coppie portoghesi che si sono affidate a internet, numero destinato ben presto ad aumentare, fossero tutte ubriache al momento fatidico del si.

Cosa porta tanti di noi a scegliere di rifarsi una vita, cancellando con un colpo di spugna anni trascorsi insieme, battaglie affrontate, incomprensioni risolte?

Perché è tanto difficile raggiungere un equilibrio, andando oltre l'evidenza che la passione è destinata ad esaurirsi prima o poi in cenere, ma sotto quella cenere rimane un sentimento, spesso razionale più che emozionale, fatto di traguardi raggiunti insieme?

Perché è tanto difficile ascoltarsi e comprendersi, riuscire a capire che con gli anni si cambia, porsi l'obiettivo giornaliero di scoprire sé stessi e l'altro come un dono?

Non ho risposte.

Rimango tuttavia sconcertata davanti a frasi come "Mi sposo, tanto al massimo se va male divorzio" o a giudizi sbrigativi "Ma come fa a stare ancora con lui sapendo di essere stata tradita? Andasse da un avvocato subito."

Una separazione non può essere processo facile, né rapido, né indolore.

Forse la legge italiana va rivista, forse tre anni prima della sentenza definitiva sono troppi, forse bisognerebbe ripensare a tutto l'iter non sottovalutando gli aspetti economici, per impedire che coppie davvero problematiche continuino a  riversare i loro gravi problemi sui figli soltanto perché non hanno le possibilità  di ricorrere ad avvocati e mantenere famiglie divise.

Una vita però non può distruggersi con un semplice mouse.

La fine di un amore -  L. Barbarossa

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Commenti al Post:
mon1974
mon1974 il 19/05/08 alle 08:58 via WEB
Beh, è inevitabile dire qualcosa. Parlo da separata, no, non è facile separarsi, ancora meno se ci sono dei figli, ma è altrettanto difficile stare accanto ad una persona che al solo parlare ti irrita. Ovviamente non per tutti è così. Vorrei aggiungere che se ci separa con troppa leggerezza, con altrettanta leggerezza oggi i ragazzi si sposano. Per quanto riguarda i figli, non so se è giusto portare avanti il matrimonio ad oltranza, se ci sono liti e discussioni continue i bambini sono spugne e non sempre assorbono solo il meglio dei genitori. Ovviamente sono scelte induviduali, l'importante è ponderare bene le proprie scelte e una volta prese portarle avanti. Sia restare insieme che separarsi, nonostante tutto, sono selte coraggiose. Ciao, buona giornata, ragazza.
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 19/05/08 alle 10:01 via WEB
Il fatto è che succede, succede a tutti, anche a quelli che hanno fatto la scelta di sposarsi consapevoli della persona che sceglievano e delle difficoltà oggettive di portare avanti una vita a due e crescere dei figli, di ritrovarsi accanto una persona che ti irrita al solo parlare. Ecco non capisco come si fa ad arrivare a tanto. Perchè non si riescono a risolvere prima certe tensioni. Per i figli proprio non so risponderti; in effetti ero convinta che dare loro l'idea di una famiglia fosse più importante e più utile che farli vivere con due genitori separati. Ma hai ragione tu, i figli assorbono tutto come delle spugne, sentono cose che tu non hai detto, percepiscono stati d'animo che vorresti nascondere e soffrono incredibilmente quando i due genitori litigano. E si generano delle paure insanabili. Ci vuole coraggio a vivere e coraggio ad amare. Buona giornata a te Mon.
 
Tesi89
Tesi89 il 19/05/08 alle 10:08 via WEB
Indubbiamente oggi ci si sposa con maggior leggerezza,forse spinti dagli esempi ricorrenti nel modo dello spettacolo...Quando ci si stanca,basta cambiare,no?...In effetti un matrimonio religioso dovrebbe avere delle basi più profonde,che vanno al di là dell'apparenza e dell'esteriorità,in grado di superare in nome della fede difficoltà e problemi ben più gravi...però credo che ognuno sia un caso a sè,e che la fine di un'unione ,se frutto di una riflessione seria e motivata,comporti nella maggioranza dei casi molto dolore e sofferenza ...Un abbraccio!
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 19/05/08 alle 10:16 via WEB
Credo sia vera questa cosa della leggerezza, per quello dicevo "interpretazione ottimistica" riguardo non tanto alle unioni civili, quanto a quelle di fatto. Lasciando stare i casi di persone separate in attesa di divorzio, che convivono perchè non possono fare altrimenti, ho paura che la scelta di non firmare contratti di nessun genere sia l'alibi per non assumersi responsabilità eccessive nel rapporto. Sul matrimonio religioso, c'è da porsi davvero il dubbio su cosa Dio ha unito. Ad esempio se i coniugi non sono entrambi cattolici, è davvero una scelta che si può portare avanti per fede? Sono sicura, che se c'è riflessione, c'è sofferenza, per tutti, purtroppo. Un abbraccio anche a te!
 
akhenaton49
akhenaton49 il 19/05/08 alle 15:31 via WEB
Nemmeno io condivido la "leggerezza del mouse". Mi ricorda un po', in un altro campo più drammatico, quello di battaglia, il pulsante rosso con cui vengono sganciate tonnellate di bombe su innocenti. In entrambi i casi (il mouse e il pulsante) si elimina l'interazione dell'uno con l'altro (i coniugi, nel primo caso oppure il carnefice e le vittime, nel secondo), rendendo tutto più semplice e rimovibile dalle coscienze. Dall’altro lato però sono anche disgustato dall’apparente e ipocrita complessità degli annullamenti della Sacra Rota, sempre a disposizione di ricchi e potenti.
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 19/05/08 alle 16:47 via WEB
Come è auspicabile una lunga interazione e seria riflessione tra due persone che intendono sposarsi, così è auspicabile che avvenga quando decidono di prendere l'importante decisione di dividersi. Per quanto riguarda la complessità degli annullamenti della Sacra Rota, ciò è richiesto perchè l'annullamento è possibile solo a patto che si verifichino alcune determinate condizioni, alcune delle quali è difficile appurare. Per il costo, la Sacra Rota smentisce fermamente nella sua home page
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 19/05/08 alle 16:19 via WEB
Non credo, o forse spero, che si divorzi per dei motivi banali, non credo. Posso parlare per la mia personalissima esperienza. Mi sono separata dopo tantissimi anni di matrimonio (civile), è stata una decisione sofferta, non c'era tradimento, solo una consapevolezza che assieme non si andava più da nessuna parte perché non c'era più una condivisione del futuro. Dopo tre anni di separazione, si chiede il divorzio e per ottenerlo si deve ancora aspettare per un totale di 5 anni (se la burocrazia non inciampa e si è fortunati). Non credo che sia giusto aspettare 5 anni per poter rifarsi una vita, soprattutto se si ha il desiderio di fondare una nuova famiglia.
Mi sono separata e non avevo (e non ho) figli, non avevamo proprietà in comune, il nostro era, in fondo, una procedura molto semplice.
Non voglio difendere il divorzio, ma vivere male in due è quanto di peggio ci possa essere. Certo, ripeto, nel mio caso non c'erano figli. Non so cosa avrei fatto in presenza di bambini. Ti posso assicurare che non è stata una scelta facile quella di separarmi e nemmeno presa in una serata: ci sono voluti mesi e mesi, ricerche di ricucire il rapporto e questo da entrambe le parti. Poi... Non rimpiango di essermi sposata, non rimpiango nemmeno di essermi separata (e in seguito divorziata).
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 19/05/08 alle 16:52 via WEB
Era proprio quello che volevo dire Quoti. Io sono credente, quindi per me è difficile concepire il divorzio. Difficile ma non impossibile, perchè ci sono delle difficoltà oggettive che impediscono davvero ad alcune coppie di andare avanti. L'esperienza personale che hai descritto tu è quella che auspicavo io; se proprio si arriva a questa decisione ci si arriva in due, dopo averci riprovato diverse volte e in presenza di figli, dopo essersi assicurati di fare in qualche modo solo il meglio per loro. E come ho scritto, anzi come erroneamente ho scritto, tre anni di separazione più due per ottenere il divorzio sono in effetti un tempo eccessivamente lungo. E' una scelta difficilissima.
 
MARA_MAO
MARA_MAO il 19/05/08 alle 19:14 via WEB
Io posso parlare come figlia di genitori divorziati, una volta farlo era una vergogna ed io ho pagato per questo in prima persona. Poi c'è stato il contendersi la mia persona, solo così per fare, non per amore, perchè mi hanno fatto un gran male, fisico e psicologico. Oggi è una cosa "normale",a volte anzi se cerchi a tutti costi di fare funzionare un rapporto sei quasi considerata stupida oppure una debole. Io invece, se ovviamente non ci sono violenze, sono per lottare sempre per qualcosa in cui ho creduto. Ho molti anni di matrimonio alle spalle e certo non sono stati tutti belli, tanti sacrifici quando mancava anche il necessario per vivere, però abbiamo tenuto duro. Purtroppo a volte sono le difficoltà economiche che ti inaspriscono, la notte non dormi perchè non sempre sai come dare da mangiare a tua figlia e poi tante altre cose.Io penso che non ci sia scelta facile, ma solo una scelta..un sorriso e un saluto da *MARAMAO*
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 20/05/08 alle 06:53 via WEB
Ecco hai centrato il punto della crisi dei valori. "Una volta farlo era una vergogna, oggi è una cosa normale." E' questo che trovo strano, per me non dico che è da considerare una vergogna, in certi casi forse è una necessità, però bisogna arrivarci insieme dopo serie e continue riflessioni. L'uso dei figli come strumento è la cosa peggiore che si possa fare; a volte succede inconsapevolmente però, tu mi dai la prova, è quanto di più terribile puoi fare ad un bambino. Mi dispiace. Ecco perchè la scelta deve essere condivisa, ci si deve porre innanzitutto il problema dei figli, di come si intende modificare il rapporto tra gli adulti in modo che i bambini non ne risentano troppo. Ti sono grata della testimonianza che dai, che anche i grossi problemi si possono risolvere; il fatto è che bisogna essere in due a volerlo fare. Un abbraccio.
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 19/05/08 alle 23:19 via WEB
Ti pare che ora che è a casa, mio marito rompre perchè vuole il pc???? :) Ripasso, spero non quando ri-parte... un bacione!
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 20/05/08 alle 06:54 via WEB
Non ti vorrai separare per un pc ora? :)
Ti aspetto, bacione anche a te.
 
svitol5
svitol5 il 20/05/08 alle 14:14 via WEB
Condivido pienamente quello che dici. Da cattolico ti posso anche dire che c'è anche il continuo aumento dei matrimoni annullati dalla Sacra Rota, in cui le coppie possono poi risposarsi in Chiesa. Una separazione è una sconfitta per tutti e non c'è mai il vile traditore o l'agnello sacrificale. Ognuno si dovrebbe interrogare sulle responsabilità e le conseguenze del suo operato. Ciao Vito
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 20/05/08 alle 14:26 via WEB
Una grande sconfitta, io lo vivrei personalmente come il fallimento peggiore della mia vita. Prima di arrivarci occorre pensarci centinaia di volte. E le responsabilità in generale sono sempre condivise, salvo fatti gravi o violenze. Ciao.
 
MARA_MAO
MARA_MAO il 20/05/08 alle 21:41 via WEB
Ciao, grazie per avermi messa tra i tuoi amici, mi fa tanto piacere. Ti auguro una dolce notte, un bacio ai tuoi bambini che hanno la fortuna di avere una mamma amorevole...un sorriso *MARAMAO*
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 21/05/08 alle 07:06 via WEB
Grazie, buona giornata a te. Un abbraccio.
 
ilmondodiAle
ilmondodiAle il 21/05/08 alle 00:18 via WEB
Condivido il tuo pensiero circa la sacralità del matrimonio per un cristiano. Però ritengo che la Chiesa debba almeno tentare di rivedere certe posizioni veramente rigide, spesso in contraddizione con altre decisioni quali l'annullamento del matrimonio concesso dalla Sacra Rota. Conosco molto da vicino coppie che lo hanno ottenuto pagando una discreta cifra...L'amore è un sentimento troppo importante e perciò va curato proprio come si fa con le piantine per non farle appassire. Sono tante le coppie che si impegnano in questa direzione, ma a volte non funziona e, con grande sofferenza si decide per la separazione. La legge non aiuta e questo potrebbe essere un motivo per cui oggi ci si sposa di meno e si convive di più...però, non posso che essere daccordo con te...Il mouse dovrebbe essere utilizzato solo per i fini per cui è stato inventato. Fuori la tecnologia dalle questioni di vita! Ciao cara, un bacio, Ale:-))
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 21/05/08 alle 07:09 via WEB
Forse si dovrebbero accertare meglio le intenzioni dei fidanzati e il loro percorso di vita prima di un matrimonio religioso. Curare e far crescere un amore è la cosa più difficile che ci è richiesta, almeno bisogna provarci al massimo delle proprie forze. Grazie. Un bacio.
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 21/05/08 alle 12:54 via WEB
Finalmente! Credo che questa cosa del portogallo sia assolutamente deleteria; anche perchè chi di noi non ha mai avuto il desiderio non solo di divorziare, ma anche di uccidere il proprio compagno più e più volte? :) Naturalmente esagero, però era per dire che rendere la cosa così immediata nuoce alla gravità e alla serietà del passo che si va a compiere.
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 21/05/08 alle 13:17 via WEB
In effetti, se fosse così facile :)
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 21/05/08 alle 13:00 via WEB
Per il resto credo, e vedo, che se il matrimonio finisce, finisce tanto che sia religioso tanto che sia "solo" civile; la maggiore o minore valenza all'importanza di questa forma di unione fondamentale, la famiglia, dipende dai singoli che formano la coppia, dalla loro volontà, dal loro senso della famiglia, appunto. Purtroppo, la realtà è questa.
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 21/05/08 alle 13:18 via WEB
Certamente Marion, non volevo dire che i cristiani danno più importanza alla famiglia o soffrono di più. Loro, quelli che ci credono veramente, danno un altro significato alla divisione. La famiglia e il dolore e la coscienza sono valori universali, non cristiani. Ti abbraccio.
 
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