LA SFIDA
"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)
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Oggi a Bari è giorno di festa. A dirla tutta, è periodo di festa; si comincia il 7 di maggio con il corteo storico e si finisce il 9 con la messa. Oggi però sono tutti sul lungomare ad ammirare le barche che portano la statua del santo. Perchè la festa di cui vi parlo è quella del santo patrono, San Nicola di Myra. Lo sapete già. Non amo molto le processioni e le statue dei santi. Però mi piacciono le tradizioni popolari, gli scintillii delle luminarie, la fragranza dolce che si respira affondando il naso nello zucchero filato, l'odore di polenta fritta, il dialetto, il profumo del mare già invitante in queste giornate di primavera inoltrata. Vi racconto un po' della storia di questo santo internazionale. Perchè questa storia, queste tradizioni, queste leggende, sono anche parte di me. Pare che Nicola nacque nella città di Patara, nella regione occidentale dell’antica Grecia, oggi al sud della Turchia, intorno agli anni 260-280 d. C. La leggenda narra che ereditò una grossa fortuna dai genitori e che la sua bontà lo indusse a distribuirla ai poveri del suo paese. Divenuto vescovo di Myra nel 300, in un periodo in cui tutti i cristiani erano perseguitati, fu imprigionato ed esiliato da Diocleziano. Con Costantino, che nel 313 permise il culto del cristianesimo, Nicola fu liberato e riassunse la carica di Vescovo di Myra. Dopo la sua morte, che pare sia avvenuta il 6 dicembre di un anno compreso tra il 340 e il 352, il suo corpo su seppellito a Myra ed in seguito traslato a Bari. A Bari sono venerate così le spoglie del santo, ma non tutti sanno che anche a Venezia si sono venerate per secoli le medesime spoglie. Quando Myra cadde in mano musulmana, Bari e Venezia, al tempo dirette rivali nell’Adriatico, entrarono in competizione per il trafugamento in Occidente delle spoglie. I baresi ebbero la meglio anticipando i veneziani: il 9 maggio 1087 una spedizione di tre navi, di proprietà degli armatori Dottula con 62 marinai di cui 2 sacerdoti, Lupo e Grimoldo, partì dalla città di Bari. Sbarcò ad Andriaco e si diresse a Myra dove si impadronì delle spoglie di Nicola. Una volta tornati in città, là dove i buoi che trainavano il carico dalla barca si fermarono, fu posta la prima pietra della Basilica. Nel 1089 le spoglie vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica, alla presenza di Papa Urbano II. I veneziani tuttavia non si rassegnarono e nel 1099-1100 si recarono ugualmente a Myra, dove fu loro indicato il sepolcro vuoto dal quale i baresi avevano trafugato le ossa. Tuttavia qualcuno rammentò di aver visto celebrare le cerimonie più importanti, non sull’altare maggiore, ma in un ambiente secondario. Fu in tale ambiente che i veneziani si misero a scavare, rinvenendo delle ulteriori reliquie del corpo di Nicola, che furono prese e traslate nell’abbazia di San Niccolò del Lido. San Niccolò venne quindi proclamato protettore della flotta della Serenissima. Le ricognizioni effettuate sulle reliquie custodite a Bari e a Venezia, hanno appurato che i resti ossei appartengono allo stesso scheletro, che risulta pertanto diviso fra le due città. Anche in base a quanto riportato dai documenti storici, si è dedotto che i baresi, nella fretta di trafugare i resti, frantumarono lo scheletro, limitandosi a portare via i frammenti di maggior dimensione. I veneziani pertanto, reperirono i frammenti più minuti, che erano stati opportunamente nascosti. E' un'incredibile coincidenza questa che vede legate la mia città natale e la mia provincia adottiva! San Nicola divenne uno dei santi più venerati, non solo dai cristiani occidentali, ma anche dagli Ortodossi dell’Impero Bizantino: oggi è patrono della Russia e della Grecia. Nella cripta della Basilica di Bari si celebra il rito ortodosso. Durante i secoli successivi, il culto di San Nicola fu portato dai coloni olandesi anche nel Nuovo Mondo, a New York, allora New Amsterdam. Possiamo vantare insomma un santo patrono internazionale, alla cui figura è legato anche il mito di Santa Claus, il Babbo Natale che porta i doni ai bambini. Sul personaggio di San Nicola esiste tutta una serie di leggende che furono alla base della sua venerazione. La sua fama di generosità deriva dalla leggenda che lo vuole benefattore di tre ragazze, le quali rischiavano di finire come prostitute, non essendo il loro padre in grado di pagare i debiti da cui era gravato. Quando San Nicola lo venne a sapere, per tre notti consecutive, gettò nella finestra della stanza da letto delle figlie borsellini di monete salvandole da un destino infausto. Il padre pagò i debiti e gli rimasero i soldi anche per le doti delle tre figlie. Per questo motivo le ragazze nubili che hanno il desiderio di sposarsi pregano il santo recandosi in Basilica all'alba del 6 dicembre. Durante la sua permanenza a Bari, secondo la leggenda, salvò la vita ad alcuni marinai, per cui viene venerato come patrono dei marinai e dei commercianti. A Bari si festeggia in due occasioni, il 6 dicembre, giorno della sua morte e in questi giorni di maggio.
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Posso venire a cena? ;)
Volentieri, preferisci la teglia oppure orecchiette con le cime di rapa? :)
Se posso, preferisco le cozze e le patate ;)
Come procedono i festeggiamenti?
Comunque sono proseguiti con la processione dell'8 mattina e terminati con lo spettacolo di fuochi ieri sera
I fuochi li fanno pure a Bari. Si vede eh! Non le hai mai mangiate le sgagliozze? Non lo so mica perchè a Bari usano la polenta, ma è l'unico modo in cui si mangia. Per il resto pesce fritto, melanzane fritte, lampascioni fritti...cozze fritte, no quelle non le ho mai mangiate :))
pittule e pucce grazie!!