LA SFIDA
"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)
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Le mie giornate del primo di maggio trascorrevano fino a qualche anno fa con i bambini dei quartieri popolari della mia città ed i piccoli rom dei campi nomadi. Gli stessi per i quali durante tutto l'anno organizzavamo le scuole popolari. Festa dei lavoratori e costruttori della pace. Faccine sporche, frasi sconnesse, metà dialetto, metà italiano, visi luminosi, canti, merende, giochi e preghiera. Per una giornata lontana dal loro mondo di violenza, emarginazione, ignoranza, povertà, solitudine. Mi fermo a ripensare oggi a quei bambini ormai adulti. Spero abbiano un lavoro onesto, sicuro, regolarmente pagato, che abbia dato loro l'opportunità di cambiare vita. E rifletto sul primo articolo della nostra Costituzione "L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro."
Buon primo maggio a tutti. Per chi vuole approfondire la mia esperienza |
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Ma se tu hai bisogno Up, basta chiedere, non che io possa insegnarti qualcosa ma magari chiacchierando ti semplifico i pensieri :)). Un abbraccio prof!
E questo è un grosso impedimento all'integrazione. Come si possono giustificare certi atti? E non parlo dell'accattonaggio, a me personalmente non fa specie, nel senso che non penso ci sia nulla di male o di indecoroso. Anche se ci manderei ogni tanto quei mariti che costringono le loro consorti quattordicenni con piccolo al seguito.
I furti però generano paura, e la paura razzismo, inevitabilmente. Me l'hanno rubato una volta un portafoglio delle ragazzine, non posso mica dire di essere stata contenta. Una volta un italiano ci ha rubato pure una macchina, però è intervenuto un fratello maggiore a dire che quelli della scuola popolare non si toccavano e ce l'hanno restituita :)
Difficilmente i Rom potranno integrarsi, nel senso che potranno avere una vita uguale alla nostra, loro sono nomadi. L'ideale sarebbe che riuscissero a lavorare per il tempo che rimangono in un posto, ad andare a scuola, ma questo è davvero difficile ed utopico. L'unica cosa che si può fare è garantire condizioni igieniche sufficienti, vigilare per la sicurezza, fare scuola ed informazione da loro. Perchè è chiaro che non è ammissibile che al giorno d'oggi ci siano bambini pieni di pidocchi, che vivono a tu per tu con i topi, che stanno ore ed ore sotto al sole o alla pioggia fin da neonati e tante altre cose.
Quel poco che si riesce a fare è importante.
Nei quartieri popolari italiani ad esempio, cercavamo di far capire che un metodo anticoncezionale come la pillola non era una cosa di cui vergognarsi, una cosa da prostitute, ma l'unica valida alternativa ai tanti aborti. E' difficile, devi entrare in certi mondi per capire un po' di più.