LA SFIDA
"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)
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Li tenevo tutti in fila sulle mensole della mia stanza da ragazza. Qualcuno sul comodino, quello appena comprato e quello da rileggere. E' stata mia madre a trasmettermi questo amore. Mi leggeva favole, ne inventava lei stessa ogni giorno una nuova per me che non mi accontentavo mai: "mamma raccontami la favola di quella poltrona grigia lì." E poi, da adolescente, mi regalava libri romantici, tutte quelle storielline d'amore di Delly e Liala. Ci sono libri ai quali sono particolarmente affezionata e mi piace di tanto in tanto riprendere. Cent'anni di solitudine, quel suo mondo surreale di zingari, a metà tra realtà e mito, tra possibile e fantastico. Quelle intricate storie familiari dei tanti Aureliano e Remedios, una dinastia che sopravvive tra guerre e calamità naturali. Quei suoi amori passionali, carne e anima che si fondono. E tutti gli autori sudamericani in genere, Coehlo, Sepulveda, Allende. I classici, i vari francesi e italiani e russi. I saggi sugli animali e quelli sulle antiche civiltà, ancora sudamericane. Qualche libro di storia, filosofia e scienza. Le poesie di Lorca, Neruda e Baudelaire. O gli autori emergenti, sconosciuti; mi fermo in negozio tra le pile di libri, attratta da un titolo prendo in mano il volume, leggo la breve descrizione sulla copertina, sfoglio qualche pagina, respiro l'odore della carta e dell'inchiostro e poi decido di portarlo via con me. E poi tutti i libri d'arte, dove mi perdo nell'emozione di una pennellata che dà vita a una mano, a un raggio di sole che sembra vero e caldo, a un volto angelico. "Un giorno i tuoi libri saranno insieme ai miei sugli stessi ripiani", questa era per me una grande dichiarazione d'amore. I miei libri non li presto mai a nessuno. Ho paura che possano perdersi e con essi una parte di me. Li preferisco ai film, che ti danno la loro realtà senza fantasia. Mi chiudo nel loro mondo quando li leggo, immagino luoghi, visi, profumi, situazioni. E continuo a sognare.
La supposizione che Remedios la bella avesse poteri di morte era dunque sorretta da quattro fatti irrefutabili. Benché certi uomini dalla parola facile si compiacessero di affermare che valeva ben la pena di sacrificare la vita per una morte d'amore con una donna così conturbante, la verità era che nessuno mosse un dito per cimentarvisi. Forse, non solo per farla capitolare ma altresì per scongiurarne i pericoli, sarebbe bastato un sentimento tanto primitivo e semplice come l'amore, ma quella fu l'unica cosa che non venne in mente a nessuno.
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Ne ho prestati molti, però, e qualcuno non è tornato indietro. Considerando che scelgo in genere edizioni economiche, è una perdita che si sopporta :))
Ciao!
Quindi, come potrai immaginare: lei ha una libreria curata, ordinata, sa dove ritrovare ogni libro; la mia è un caos ...
Ciao :))
Ve la invidio questa capacità di badare all'essenziale, vi risparmiate un sacco di problemi inutili voi!
L'ha detto un uomo, mica io :)))
Si credo di si, devo averla vista in qualche spiaggia della riviera con una cannuccia per respirare, mentre iscriveva a mailing list postali incauti amministratori di condominio e contemporaneamente leggeva ed approvava bilanci preventivi e consuntivi :)
talmente passionale che una volta ho discusso sul blog per un libro...e leggi come mi sono definita :)
ma leggi solo il quarto commento
un bacione beddra!!!!
Anche io faccio come te, facevo quando avevo tempo, c'erano libri che leggevo anche in una sola giornata, tanta era la voglia di scoprire, di vivere insieme ai personaggi. E come te ci sono libri che non ho finito, qualcuno di Eco ad esempio. Ma non si può, condivido, un libro deve essere letto fino in fondo; come non si può non avere relazioni anche con la gente che ti sta antipatica, c'è sempre qualcosa da scoprire alla fine. Bacione bellissima!