LA SFIDA
"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)
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Legenda per chi non conosce l'antecedente: in rosso io, in nero mio marito. Circa due settimane fa . . . "Che brava tu a dire quello che devono fare gli altri!" No dico, io sono a trecento chilometri di distanza. . . . scocciatura . . . . . . necessaria . . . è vero che rompo, ma se non organizzo . . . nessuno sua sponte ci pensa! Ora il contratto è fatto, le utenze saranno allacciate nei prossimi giorni, mio marito non ha più diritto all'albergo e deve prendere possesso della casa dove ci sono di default la cucina e vari armadi. "Si certo, poi ti metto da parte anche lenzuola e coperte." "Ma c'è un tavolo?" "No, non c'è. Devi portarti quello da giardino e le sedie pieghevoli." "E poi ti devi portare anche delle lampadine e dei portalampade, non ci sono lampadari lì. Anzi pensavo, visto che riuseremo il vecchio lampadario della camera da letto, potresti portarlo . . . " "Stai calma ora." . . . e ti pareva . . . "Secondo te non è meglio se facciamo ridipingere in primavera, prima del trasloco?" "Troppe cose. Ora devo studiare." . . . e ti pareva . . . Stamattina "Se vai giù in cantina c'è la pentola quella con lo scolapasta e poi ci sono tazze, piatti . . . " "Si la pentola me la ricordo però . . ." "Vabbè ho capito, vado io in cantina!" . . . e ti pareva . . . "E la farina l'hai messa?" "La farina? E che devi fare con la farina?" "Ho visto che mi hai preparato le provviste, zucchero, caffè, pasta, manca la farina." "Ma va! Figurati se cucini qualcosa di complicato!" E mentre mi domando cosa succederà nei prossimi giorni a seguito della perdita lamentata dalla signora del piano di sotto, quali muri romperà l'idraulico, se potremo lavarci e cucinare. . . E mentre mi rammarico del forno tripla funzione super automatico che ti dice pure come ti chiami qualora non lo ricordassi e penso a quando dovrò tristemente abbandonarlo qui . . . . . . mi diverto finalmente a rigirare la nuova piantina tra le mani e aspetto il momento di andare personalmente a prendere le misure corrette.
E mi domando il progettista in preda a quale delirio fosse mentre disegnava quei bagni. E rimugino su come come dovrò sfruttare la nicchia del salone per creare un angolo per le visite della mamma, ricavando la terza camera che mi manca. E immagino la disposizione dei mobili che già ho, i colori delle pareti, la sistemazione dei quadri e delle lampade, e soprattutto i mobili che non ho e vorrei tanto acquistare. Piccolo sollievo alla neve e a tutti i miei pensieri, compreso quello di avere un marito lontano e accampato. |
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Per le misure: la piantina della casa di Valenzano mi vendeva un salone di 7 metri che misurato era 6 metri e 40! Non mi fido neanche un po' :-)) E poi la pianta non tiene conto degli arredi esistenti! Un bacione!!