LA SFIDA
"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)
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Post n°173 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da nnsmettodsognare
Avrei potuto parlare del treno e dei ricordi evocati da quella tratta che ho percorso quasi tutti i week end per quattro anni quando mio marito, allora fidanzato, abitava a Brindisi. Avrei potuto descrivere il sorriso aperto e travolgente, gli occhi belli e malinconici, gli abbracci continui ed affettuosi, i riccioli ribelli ed affascinanti come dolci onde del mare. Avrei potuto dire che suo marito, tra l'altro affabile e gentilissimo, l'ha accompagnata per cortesia ma anche per assicurarsi che io fossi proprio io. Stesso motivo per il quale mio marito ha parlato con lei al telefono. E anche con lui. Uomini. Esageratamente gelosi. Avrei potuto indugiare sul sapore delizioso, semplice e antico di pasticciotto alla crema e sulle chiacchiere lievi davanti a un caffè. Avrei potuto cercare parole per trasmettere l'incanto della mia terra così vivo nel presepe: statue quasi animate disposte tra aranci, pale di fico e ulivi nell'anfiteatro romano di Lecce. Avrei potuto farvi restare estasiati almeno quanto me davanti alla meraviglia del "leccisu" di Santa Croce, la pietra calcarea ambrata di cui è costruita non soltanto quella chiesa ma quasi tutta la città. Avrei potuto raccontare della corsa tra le botteghe artigianali di cartapesta alla ricerca di un angelo annunciante pace e gioia. Bagnate da una pioggerellina leggerissima che non scalfiva l'allegria di essere insieme. E descrivere le collane di fiori che invece ci siamo scambiate. Una rosa blu per lei, definita fiore di mare e una violetta per me, subito ribattezzata farfalla in perenne volo. Più delle mie parole possono le sue, quelle che mi ha lasciato su un biglietto d'auguri: "Un piccolo dono, un pensiero. Un pezzetto di Salento, un pezzo di Sud, un pezzo di casa. So che la tua casa è il tuo cuore e si sposta, viaggia, trasloca, sceglie ogni giorno l'amore grande che ti appartiene. E così mi piace pensare che un pezzo di Sud segua il tuo cuore caldo, luminoso e ricco. Come la pietra della nostra terra. Sabbia pietrificata dal tempo, accarezzata dalla luce e del respiro del vento, pietra plasmata dal mare, roccia dal colore candido, apparentemente fragile che si perde voluttuosamente nelle mani di chi la sfiora . . . pietra che pulsa di essenza di mare e di terra, pietra morbida e forte, dolce e imponente, delicata e resistente, coraggiosa e luminosa. Come il tuo cuore. La tua casa. La tua terra. Tanti auguri meravigliosa creatura. Perché il tuo cuore sia sempre la tua casa. Perché ogni giorno sia un giorno nuovo. E perché il nuovo anno ti porti sogni nuovi." E ancora molto può la sua Filastrocca di cartapesta. Questa è l'incredibile Tamara. Grazie amica.
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In ogni caso, il precedente post era un avviso per voi e un avvertimento in stile mafioso per i malintenzionati interessati al mio accesso. Ora datti da fare che altrimenti mi perdi strada facendo. Non sarà la vecchiaia dei nonnini? :-P Un abbraccio Ak!
grazie tesoro...lo sai già che mi ha emozionata questo post, quasi quanto vederti quel sabato! un abbraccio, ancora :)
hahahahahah! ma no!!! niente insetti, al massimo possiamo trovare il Geco Mascherato che se ci si impiglia nei capelli ci trasforma in scorfane :-D
nooooo, ti prego, il geco no, quello mi fa un po' impressione :-)