LA SFIDA

TRE ANNI

Mi sono sempre domandata cosa si può provare a nascere.

Perdiamo questo ricordo, forse perché è un'esperienza talmente dura e misteriosa che conservarlo sarebbe troppo traumatico.

Certi momenti restano tuttavia indelebili nella memoria delle mamme.

E così mia piccolina non credo dimenticherò mai quella meravigliosa avventura, conclusasi per te il 16 dicembre di tre anni fa alle tre e venti della notte.

Noi due sole, con la compagnia dell'ostetrica.

Fuori ad attenderci la zia e lo zio.

Lo abbiamo fatto stare sveglio l'unica notte che non era di turno in ospedale.

Papà non ha fatto in tempo ad arrivare, ce l'aveva promesso che ci sarebbe stato, ma noi siamo state troppo veloci, più di un qualsiasi aereo Venezia – Bari.

Ad accoglierti anche una spruzzata di neve, così insolita dalle nostre parti.

E' stato tutto semplice, tu hai dimostrato subito il tuo carattere burlone e simpatico tirando fuori la lingua a mò di sberleffo appena ti hanno sollevato per mostrarti a me.

Come fai ora quando scherzi sul mio modo di fare: "A. sbrigati, vieni qui che devo metterti la giacca!"
Tu ripeti tutte le parole con una vocina falsata, io fingo di arrabbiarmi ma tu ridendo rispondi: "Mamma ti prendo in giro!"
E poi corri ubbidiente a farti vestire.
La mattina sei già sveglia e sorridente nel tuo lettino, giochi a nasconderti sotto le coperte per non farti trovare.
Una volta ti ho scoperto davanti al cassetto dei biscotti con la manina già pronta a prenderne uno.
Ti ho detto che non dovevi farlo.
Tu sei andata via di lì subito e solo dopo un po' di tempo sei saltata in braccio, mi hai preso le guance, abbracciato forte e poi detto: "Solo uno mamma, per favore."
E ad una richiesta così dolce e simpatica non si riesce a dire di no.
Con quei tuoi codini buffi, riesco appena a farteli con i pochi capelli che hai, sei sempre in giro per casa cantando, ripetendo tutto ciò che impari, inventando giochi per te e per tuo fratello.
Non sai ancora quanto importante sei per lui.
Me ne accorgo quando ride di gusto alle tue invenzioni e ai tuoi scherzi: "Mamma ma dove l'hai trovata tu A.? Al circo degli angioletti?"
Lui, sempre così serio, silenzioso, timido e riflessivo ha bisogno del tuo entusiasmo, del tuo coraggio e della tua allegria per vincere un po' della sua ritrosia e tante delle sue paure.

E' bellissimo sentirti incoraggiarlo: "Vieni F. ti accompagno io sopra a prendere il gioco. Accendiamo la luce."
So quanto bene gli fanno quei tuoi abbracci spontanei e le carezze sulla testa quando è in preda ai suoi capricci impossibili: "F. basta su, non piangere. Ti voglio tanto bene."
Vedervi entrare all'asilo insieme ogni mattina, manina nella manina, con il volto sorridente e l'animo sereno è ogni volta un'emozione che si ripete.
Che tu cresca sana e felice bambina mia.
Che tu possa realizzare ogni tuo sogno, che tu riesca a mantenere la gioia che ti brilla negli occhi.
E come diceva Francesco, che tu abbia sempre un cuore grande, goccia di rugiada per il mondo, come lo è ora per la nostra famiglia.
Tanti auguri piccola stellina.