LA SFIDA
"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)
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Sarà Natale se . . . Riunione a scuola materna per la presentazione delle attività di Avvento. La lettura era quella di Matteo. I Magi hanno visto la stella e cercano il bambino. Sarà Natale se ci metteremo in cammino, alla ricerca di noi stessi e del senso della vita. Sarà Natale se scopriremo una luce a volte spenta, chiamatela coscienza, chiamatela ragione, chiamatela come è più giusto per voi. Io la chiamo Gesù. E questa luce cercherà di guidare sempre le nostre azioni, le mie a volte compiute al buio. Non sono un prete, quindi questo non è uno spazio di catechismo. Volevo solo trasmettervi la sensazione ogni volta bella di riconciliazione con me stessa. Se solo riuscissi a mantenerla . . . Le maestre hanno recitato per noi genitori. Ci hanno chiesto poi di scrivere su un foglietto giallo a quale parola ci faceva pensare quella di Natale. Io ho scritto nascita e volevo in quel momento poter rinascere ogni giorno, certa di chi sono e cosa voglio e certa di non far soffrire mai nessuno attorno a me, neanche involontariamente. Il quaranta per cento della gente presente ha scritto gioia. E non so cosa intendesse, ma la sensazione che provavo io era quella della gioia effimera, i pacchetti scartati, comprare, comprare, mangiare, mangiare, far finta di essere famiglia e il giorno dopo litigare. Le altre parole erano fratellanza, amicizia, speranza, pace, famiglia, amore. Uno soltanto ha scritto Gesù, il bambino, quel piccolo che c’è in noi credenti o meno, quello che guarda con occhi sinceri, con occhi ancora inesperti, con occhi incapaci di cattiveria e di giudizio. La riunione è terminata con la conferma che i quattordicimila euro di fondi per le scuole paritarie sono stati bloccati. Conosco il vostro pensiero. Meglio destinarli alla scuola pubblica. Se la scuola è privata che si mantenga da sola. Certamente vi dico, a patto che la scuola pubblica ci sia e funzioni. Allo stesso livello di quella privata, garantendo gli stessi orari, gli stessi servizi, la stessa preparazione degli insegnanti, la continuità didattica, il cibo genuino cucinato al momento, le attrezzature e le attività. La scuola parrocchiale era fino a qualche anno fa l’unica realtà in grado di accogliere i bambini in età da asilo. Non è una scuola per ricchi. I fondi e l’impegno dei genitori in mille attività garantivano una retta bassa e accessibile a molti. La scuola statale è nata soltanto tre anni fa e ancora non ha classi sufficienti per tutti. Alcuni bambini vengono accolti alla privata anche senza poter pagare. Contribuiscono alla loro retta le donazioni degli altri genitori. Si farà di tutto per non chiudere, forse si dovrà pagare di più. Chi non potrà pagare come farà? E se sono mamme che lavorano a maggior ragione come faranno? Quei quattordicimila euro, moltiplicati per tutte le materne d’Italia, a cosa saranno destinati? Alla social card che mi par tanto uno spot Vodafone più che un concreto aiuto a chi davvero è in difficoltà? Ci hanno consegnato una stellina da ritagliare. Su di essa dovremo scrivere una riflessione: sarà Natale se . . . |
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sarà veramente Natale quando .....
;)
ma io arrivo per Natale :-)
Io sono credente, ho frequentato dalle suore fino alle elementari con insegnanti laiche. Mia madre dice sempre: "Benedetti quei soldi che ho speso allora." Ho deciso di trasferirmi a luglio 2006. Come si sa alla statale le iscrizioni si fanno a gennaio dell'anno in cui i bambini devono frequentare. Nel paese in cui sono andata avevano appena aperto la statale, una sezione per 28 bambini. Chiuso tutto. Era il 25 luglio. Ho trovato le maestre laiche e le suore a fare pulizia. Per alcuni mesi sono state le uniche persone sorridenti che ho incontrato. Hanno fatto l'iscrizione. Mio figlio non ha mai avuto nessun problema e c'è da dire che è un bambino con un carattere molto particolare e difficile che la maestra ha ben individuato. Si insegnano le cose secondo programma ministeriale, non è certo la preghiera in più che farà di mio figlio un uomo incapace di discernere. Anzi. La scuola è ottima. Io ci ho lavorato come segretaria volontaria per un po' e sono rappresentante di classe da tre anni, quindi conosco anche i retroscena. Bisogna anche essere un po' realisti. Sono d'accordo, una capanna per tutti, senza dover cercare.