LA SFIDA
"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)
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Non è mai stato facile con te. E dopo tutto una come me che ama a tal punto mettersi di continuo alla prova, che condivide fino in fondo l'aforisma in testa al blog, che non si ferma neanche quando tutto è perduto, che altro tipo di uomo avrebbe potuto scegliere? Non ti sopportavo. Te lo ricordi? Tu e le tue camicie rosa e quel ciuffo ribelle sempre da riordinare. Tu e le tante che avevi attorno. Tu e quel modo di fare che trovavo viscido, il tuo modo di guardare le ragazze, il tuo modo di parlarci. E poi ho scoperto un ragazzo diverso, una persona tanto divertente, tanto intelligente, con alcune cose in comune, passionale, vivo e talmente bello. Il mio Adone, io uno specchio in cui poterti guardare. E qualcosa deve essere successo se sono quasi quindici anni che siamo ancora qui, nonostante tutto. Nonostante le mille volte che ci siamo lasciati e ripresi. Nonostante le tante lacrime versate perché crescere è dura e chissà se un giorno ci riusciremo davvero. Nonostante siamo stati capaci di farci tanto male e a volte ancora ce ne facciamo. Ho vissuto per te e per te soltanto durante tutti gli anni di università. Te li ricordi il mezzo litro di latte e le merendine comprate per colazione al negozio di fronte quella specie di casa in cui studiavamo? Una casa in ristrutturazione, deserta, una rete con un materasso sporco, una mezza cucina e un tavolo. Ce l'aveva prestata Vale che portava avanti i lavori un po' per volta nell'attesa di viverci con il suo promesso sposo ancora lontano lì in Marocco. Passavamo il tempo a fare l'amore, a mangiare, a costruire puzzle, anche a studiare concentrandoci solo al momento dello sprint finale. Te lo ricordi quando lasciai il mio ragazzo per te? Ero a casa di mia sorella a Brindisi ma volli raggiungerti subito per dirtelo: "Che duri un giorno o una vita non importa. Io voglio stare con te e con te soltanto." Te lo ricordi così tanto tempo dopo? Ero distesa sul mio letto, con lo sguardo triste, ti dicevo che non c'era più futuro per noi, che vedevo il tempo passare e nulla che cambiasse. E tu sei venuto da me e per la prima volta dopo otto anni mi hai detto che mi amavi e di me non potevi fare a meno, che volevi che diventassi tua moglie e mi avresti amato sempre e ancora di più. I tuoi incoraggiamenti, le tue carezze durante il parto e le tue lacrime al vedere quel piccolo bambino posato sulla mia pancia che ci fissava con occhi curiosi e dolcissimi non li dimenticherò mai. Neanche la tua disperazione quando hai creduto di perdermi poche ore dopo per un'emorragia che non voleva finire. Dicevi di smetterla con quelle parole: "Prometti che troverai una brava mamma per mio figlio, giura. So che non torno viva da quella sala operatoria, tu prometti." E poi quella telefonata mentre ero al lavoro, incinta di pochi mesi della seconda. Non scorderò quella tua voce così allegra: "Ho avuto una promozione. Sai a settembre vado via, a Marghera. Tanto poi voi mi seguite. E staremo di nuovo tutti insieme." Per me fu quello il vero primo tradimento. Io non contavo nulla: gli anni di studio, il mio lavoro, la famiglia, la casa appena comprata, le amicizie, i bambini. Tu avevi deciso per tutti, senza neanche chiedermi cosa ne pensassi. E dopo un anno terribile, di liti e distacco, ci siamo riuniti. E ancora ce n'è voluto per ritornare vicini, nonostante la convivenza. E ancora a volte è così dura, presi dai nostri piccoli egoismi, dall'immaturità, dai caratteri entrambi dominanti, dall'impazienza e dai desideri e le aspirazioni non più così simili o compatibili come un tempo. Eppure la mia volontà è solo di continuare per la strada intrapresa, di superare gli ostacoli che ancora il destino semina sul nostro percorso, di imparare ogni giorno ad amarti e conoscerti un pochino di più. Sono gli ultimi giorni con te. Lunedì andrai via, resterò ad aspettarti per i fine settimana. La paura di quello che ho già vissuto, di tutto ciò che non stare insieme comporta, mi coglie leggera e non mi dà pace. Spero di trovarne un po' con te quando ti vedrò, spero di essere all'altezza, spero di non deluderti mai. E mi auguro solo che questi mesi passino in fretta per ricominciare la mia vita con te accanto. Amore mio. |
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E se lui non dovesse apprezzarla come merita, bè digli che si spicci a capire "chi" lo ha sposato, altrimenti rischia di trovarsi in fila.....;-)