Community
 
nnsmettodso...
Video
Foto
   
 
Creato da nnsmettodsognare il 17/03/2008

LA SFIDA

"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)

 

« RAZZISMO E DINTORNI - PA...I DIRITTI DEI BAMBINI »

LIBRI E SOGNI

Post n°127 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da nnsmettodsognare
 

Prendo spunto dal giochino di Vi_di.

Prendete un libro.

Apritelo alla pagina 23.

Copiate uno stralcio che vi sembra significativo.

Il gioco continuerebbe con tutti i commentatori che aggiungono un ulteriore passaggio tratto dalla pagina 23 di un loro libro.

Ma mi limito a lasciarvi il mio brano.

Oggi sono talmente stanca dopo la quarta notte insonne che non ho voglia di arrivare fino alla libreria nell’altra stanza.
Così ho preso uno dei libri che ho sulla mensola dei dvd dei cartoni sistemata davanti al pc. 

E che nell’ordine sono:

Il bambino – L’attesa e la nascita di Sheila Kitzinger
Come interpretare gli scarabocchi di Evi Crotti e Alberto Magni
A piccoli passi – La psicologia dei bambini dall’attesa ai cinque anni di Silvia Vegetti Finzi
Favole al telefono di Gianni Rodari
Come non essere una mamma perfetta – Strategie e tecniche per sopravvivere al mestiere di mamma di Libby Purves

Monotematica come potete notare

Almeno su questa mensola.

Volevo copiare dall’ultimo ma a pagina 23 non c’era nulla di significativo.

Stavo per riportarvi l’introduzione che rende bene lo spirito di questo libro divertente ed ironico, che nei miei momenti bui di aspirante mamma perfetta mi ha aiutato a ritrovare l’equilibrio.

Poi ho notato che sulla mensola era rimasto ancora un libro, al quale tengo molto.

Architettura e Felicità – di Alain de Botton 

Durante una licenza si riparò (n.d.r. da pag. 22, il teologo tedesco Paul Tillich) da un acquazzone nel Kaiser Friedrich Museum di Berlino dove si imbattè nella Madonna con otto Angeli di Botticelli; incrociando lo sguardo saggio, fragile e pietoso della Vergine, con sua grande sorpresa, scoppiò in singhiozzi irrefrenabili. Sperimentò ciò che si definisce un momento di "estasi rivelatrice", con le lacrime che gli inondavano gli occhi alla vista della frattura tra la tenera atmosfera del dipinto e la lezione crudele appresa in trincea.

E’ nel dialogo con la sofferenza che molte cose belle acquistano il loro valore.

Conoscere il dolore si rivela inaspettatamente uno dei requisiti essenziali per apprezzare l’architettura.

A prescindere da tutti gli altri fattori, forse dobbiamo essere davvero un po’ tristi affinché gli edifici ci commuovano davvero.

E lo dedico alla mia nuova amica Gioia, architetto.

E al mio sogno mai realizzato di esserlo anch’io.


La URL per il Trackback di questo messaggio è:
http://blog.libero.it/nnsmettodsognare/trackback.php?msg=5678914

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
carowalter
carowalter il 18/10/08 alle 13:33 via WEB
più che di tristezza e di dolore parlerei di empatia, che è partecipazione, partecipare chiede un'uscita da sé che è sempre sofferta anche quando si partecipa alla gioia o no?
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 18/10/08 alle 13:47 via WEB
Condivido. Quello era un piccolo estratto. In realtà l'autore cerca, attraversando la storia dell'architettura, di dimostrare come sia possibile che anche la pietra, così come la decorazione ed il design, possano suscitare sensazioni e riflessioni, influendo sull'umore delle persone. Cerca di spiegare il significato dell'architettura a coloro che davanti a un bell'edificio o alla filosofia che c'è dietro gli studi degli architetti non ne comprendono la necessità, ritenendo che si tratti soltanto di astrazioni inutili e dispendiose. E' un libro anche molto ironico. Alla fine si chiama Architettura e Felicità :-)
In generale c'è qualcosa nel bello che ci rende come tu dici partecipi, che ci coinvolge, sia esso un palazzo, un quadro, uno scritto o un'anima.
 
vi_di
vi_di il 18/10/08 alle 14:44 via WEB
Beh, visto che ti è piaciuto, continuo anche io il giochino qua da te!
Se voi dite ai grandi : 'Ho visto una bella casa in mattoni rosa, con dei gerani alle finestre e dei colombi sul tetto' loro non arrivano a immaginarsela. Bisogna dire ' Ho visto una casa di centomila lire' e allora esclamano ' Com'è bella!' . Antoine de Saint Exupéry 'Il piccolo principe' ( lo sto usando a scuola coi bambini per questo ce l'ho a portata di mano, bellissimo!)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 18/10/08 alle 14:49 via WEB
Il piccolo principe fa parte della libreria dell'altra stanza. L'ho letto quattro o cinque volte. Stupendo! I grandi che riescono ancora ad immaginare mattoni rosa, gerani e colombi e ad apprezzare il bello, meravigliandosi dei dettagli come i bambini, sono rari e preziosi. Me li tengo tutti qui sul blog :-)
 
mati33
mati33 il 18/10/08 alle 14:52 via WEB
carina come idea...ehm, lo scatolone dei libri è ancora hiuso, ma prometto che lo apro :))
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 18/10/08 alle 17:40 via WEB
avevo lasciato libertà di giocare secondo le regole o di andarne fuori
ma quello conta davvero è il pensiero, grazie :))
 
lilith_0404
lilith_0404 il 18/10/08 alle 17:03 via WEB
anche io ho miseria di alzarmi per andare a cercare un libro sullo scaffale e prendo quello che ho qui a portata di mano sulla scrivania. E' un volume di poesie di Emily Dickinson. Alla pagina 23 c'é una poesia che é adatta alla stagione in cui siamo. Eccola:
The morns are meeker than they were -
The nuts are getting brown -
The berry's cheek is plumper -
The Rose is out of town.
The Maple wears a gayer scarf -
The field a scarlet gown -
Lest I should be old fashioned
I'll put a trinket on.
-------
Sono più miti le mattine,
e più scure diventano le noci,
e le bacche hanno un viso più rotondo,
la rosa non é più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia,
e la campagna una gonna scarlatta.
Per non essere fuori moda,
mi metterò un ciondolo.
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 18/10/08 alle 17:55 via WEB
Decisamente autunnale. Di Emily Dickinson ho una poesia dentro l'anima, questa che mi fu regalata in un momento tragico e ho ridonato per motivi molto simili.
La rosa non è più nella città. Qui si può aprire tutto un mondo sull'architettura compatibile con l'ambiente e sulle filosofie giapponesi. Ti riporto un altro brano dallo stesso libro a pag. 260:Nel 1900 lo scrittore giapponese Natsume Soseki andò in Inghilterra e osservò con una certa sorpresa che poche delle cose che a lui parevano belle emozionavano anche gli abitanti del luogo. "Una volta mi canzonarono perchè avevo invitato qualcuno a vedere la neve. Un'altra volta raccontai che i sentimenti dei giapponesi sono profondamente influenzati dalla luna e i miei ascoltatori rimasero perplessi ... Mi invitarono in Scozia, in una casa sontuosa. Un giorno il padrone e io stavamo passeggiando in giardino, quando notai che i vialetti tra le file di alberi erano tutti ricoperti da uno strato di muschio. Volevo fare un complimento al padrone di casa e dissi che avevano acquistato una magnifica aria vissuta. Allora lui mi rispose che doveva far venire al più presto un giardiniere perchè togliesse tutto quel muschio."
Bello emozionarsi per una bacca dal viso rotondo e un muschio antico non trovi?
 
Williams_Sindrome
Williams_Sindrome il 18/10/08 alle 19:35 via WEB
E' mai possibile, mi chiedo, che nessuno di loro si sia ricordato almeno per un attimo che anch'essi hanno figli, mogli, madri? Alludo ai cecchini che, sparando con le carabine munite di teleobiettivi, hanno falciato le vite dei bambini che avevano appena cominciato a vivere.

Stralcio di una lettera scritta da un bambino Jugoslavo e pubblicata (a pagina 23) nel libro "Non si trova cioccolata (lettere di bambini jugoslavi nell'orrore della guerra)" a cura di Giacomo Scotti con la collaborazione di Mario Licciardi e la prefazione di Rita Levi Montalcini.

 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 19/10/08 alle 07:50 via WEB
Grazie, un bel brano. Tillich, citato nel mio pezzettino, veniva fuori dalla terribile esperienza della prima Guerra Mondiale. Mi viene da pensar a quei poveri bambini che avevano appena cominciato a vivere e alla casa accogliente che avevano avuto fino a quel momento nel ventre delle loro madri. E ovviamente a condannare qualsiasi guerra in ogni parte del mondo.
 
goldkampa
goldkampa il 18/10/08 alle 22:28 via WEB
Per giocare dovrò darmi da fare,ma ci proverò..Non so cosa troverò a pag 23,ma di sicuro sarà un libro di G.Guareschi ad aprire le danze.Buona Domenica e speriamo Buona Notte :-)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 19/10/08 alle 07:51 via WEB
Aspetto il tuo Guareschi allora. Buona domenica anche a te, e stanotte si è dormito, grazie :-)
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 19/10/08 alle 09:23 via WEB
Visto che ho già inserito da Vidi la pagina 23, qui inserirò una altra riflessione tratta sempre da "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery, libro che mi ha molto colpito
"L'universo tende segretamente alla vacuità, l'insensatezza ci accerchia. Allora beviamo una tazza di tè. Scende il silenzio, fuori si ode il vento che soffia, le foglie autunnali stormiscono e volano via, il gatto dorme in una calda luce. E, a ogni sorso, il tempo si sublima!"
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 20/10/08 alle 06:44 via WEB
Bella la nostra casa sicura, accogliente e silenziosa che ci permette di tenere fuori le brutture del mondo e di fermare per un attimo almeno il tempo tiranno. Quasi come la nostra casetta blog virtuale :-) Grazie! Bellissimo passaggio!
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 20/10/08 alle 16:40 via WEB
Mi pace questa idea! La metta in pratica da casa, che i libri in ufficio non valgono ;) (à plus tard!)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 20/10/08 alle 17:05 via WEB
Ok, aspetto con ansia :-)
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 21/10/08 alle 22:53 via WEB
Ho solo un giorno di ritardo, chiedo scusa. Dunque, la pagina 23 è scritta fitta fitta e va a capo solo alla fine. Partirò da un punto e finirò ad un altro ;)
La terza lettera era la più interessante. Portava la firma di un certo Miquel Aguirre. Aguirre era uno storico e, a quanto diceva, studiava da diversi anni gli eventi della Guerra Civile nella zona di Banyoles. Tra le altre cose, la lettera confermava un fatto che in quel momento mi sembrò straordinario: Sánchez Mazas non era stato l'unico sopravvissuto alla fucilizzazione di Colell; anche un certo Jesús Pascual Aguilar era riuscito a salvarsi. Non solo: a quanto pareva, Pascual aveva riportato l'episodio in un libro "Yo fui asesinado por los rojos". "Temo che il libro sia ormai introvabile" concludeva Aguirre, con l'inconfondibile petulanza dell'erudito. "Ma, se le interessa, ne ho una copia che è a sua disposizione". Alla fine della lettera Aguirre aveva annotato l'indirizzo e il numero di telefono. (Soldati di Salamina, Javier Cercas)
 
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 23/10/08 alle 07:12 via WEB
Viene voglia di leggere il libro e sapere di più sulla guerra civile spagnola. Mi piace questo passaggio: in un libro si parla di un altro libro, storie concatenate ad altre storie sempre su questo terribile sfondo che è la guerra. Grazie.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

ImageChef.com - Custom comment codes for MySpace, Hi5, Friendster and more

 

GRAZIE TAM!

 

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

akhenaton49gabryc1971falco58dglsvitol5sottoilsetteErasmo69mati33Kaishe_4lapiucommentatafernandez1983quotidiana_menteEric_Van_Cramcloudbreaknnsmettodsognare
 

         Click for Venezia, Italy Forecast

 

 

L'ANGOLO DEI MESSAGGI


_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 
   
 I TUOI
MESSAGGI
    

         
       SCRIVIMI


_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
 

GRAZIE AD ANNALISA E MARA!

Free Image Hosting at www.ImageShack.us