LA SFIDA
"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)
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"Un amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci." E. Hobbard
L’ho sentito dire tanto spesso. E sono certa che sia il sentimento che la gente prova. Io non so se ho mai sentito qualcosa di simile. Da ragazzina forse. Per avere una disillusione bisogna avere prima un’illusione. Forse è la consapevolezza di essere una persona piuttosto complessa a volte sconosciuta a sè stessa, forse è che sono certa che tutti prima o poi sbagliano e che per parlare di una situazione bisogna prima averla vissuta in prima persona. Di fatto non mi illudo, non ho una definizione per nessuno, non lo inquadro in uno schema, lo vivo come un mistero. Ciò che provo io quando scopro che qualcuno mi “tradisce”, che non è quello che credevo, sono nell’ordine rabbia e comprensione. Credo sia dovuto al mio egocentrismo. Mi metto sempre al centro delle situazioni, guardo a quello che do più che a quello che ricevo. Non ho parametri numerici per l’amore o l’amicizia in base ai quali se qualcuno perde punti con me è out. Cerco sempre di vedere il rovescio della medaglia. Di capire cosa a me prima di tutto è sfuggito. Se ci sono cause probabili per certi comportamenti anomali. Se non ho indotto io quella persona a comportarsi con me come non doveva. In questo mondo virtuale succede spesso. I nick sono persone. Mi raccontano i loro guai, mi rendono partecipe della loro tristezza, dei loro problemi. All’improvviso un click e sono fuori. Non ho più notizie. Altri come me si preoccupano, si dispiacciono. Poi arriva qualcuno e afferma che ciò che ti è stato raccontato erano solo bugie. Mi domando se c’è una spiegazione. E cerco di capire. Non sono delusa, solo sconcertata. Mi propongo in questo mondo esattamente come farei e faccio nella vita reale. Con tutta me stessa come sempre. E come succede nel mondo reale, non ho bisogno di circondarmi di gente perfetta. Quello che mi necessita sono soltanto spiegazioni. Se passi di qua, non importa se ho avuto a che fare con qualcuno che non era quello che diceva di essere o forse lo era usando parole altrui, spiegami solo perché e cercherò di comprendere. Non lo devi a me, ma a te stessa e a quelli che amici per te lo sono stati davvero. E che ci stanno male. |
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Mi dispiace per la persona in questione, perchè sono consapevole che solo un grosso malessere esistenziale può portare a queste finzioni e scopiazzamenti. Oltretutto di guadagno, in ogni senso possibile, ne vedo ben poco.
Tuttavia, proprio per lei ho messo in stand by il blog per un periodo e mi è costato. Adesso, scoprire che i campanelli di allarme che sentivo suonare, le incongruenze che pure avvertivo,erano reali, bè....
Sono senza parole e non sò se tutto potrà riprendere come se nulla fosse. Troppo grossa è stata una delle sue invenzioni, troppo dolorosa, ha esagerato....
Soprattutto volevo dirti che anche tu ci hai preso: le frequentatrici del tuo blog sono tutte bellissime e intelligentissime :)) Un abbraccio. PS:ma una convention di bloggers non si potrebbe organizzare da qualche parte? Tipo giù in Puglia a Natale dove già saremo tre, quattro spero con Marion, tu magari vai a trovare i tuoi parenti e tutti gli altri li invitiamo a mangiare cartellate e strufoli? Tanto il posto noi lo troviamo vero? :))
P.S.aspetto notizie dell'incontro a Natale!!!
Il mio personale problema non è nè la comprensione, nè il perdono. Non è il rancore, nè la delusione. Non è l'illusione che le cose belle non si possano rompere, nè mi interessa sapere chi di voi è alto veramente quanto dice, o pesa quanto penso, o ha i capelli castani anzicchè neri. Non per questi dati "fisici" sono su di un blog dove le uniche foto che vedo sono prese da Google. Quello che per me conta (e ciò anche nella vita cosidetta corporea) è ciò che i "nick" trasmettono. Scambiare pareri, opinioni, battute e punti di vista. Se parlo con qualcuno che "recita" le sue esperienze, che parla di cose scopiazzate da altri, che inventa stati d'animo e situazioni di una vita non vissuta, non diventa cosa "troppo" virtuale? Da vuoto spaziale? Da confronto col nulla? Anche nella vita reale mi è capitato di imbattermi in persone che, per ogni esperienza che raccontavo, dopo qualche secondo se ne uscivano con un "anch'io" e giù a raccontare episodi inventati di sana pianta in quel momento. Ora, a parte la comprensione per il problema esistenziale, che cosa ne ricavo in termini umani da quel confronto col nulla? Cosa offrire di empatia e compartecipazione se dentro di me dubito che anche una sola parola sia vera?Allora meglio leggersi un libro. O guardare un pò di reality o godere del silenzio...
Come hai saggiamente detto, ognuno cerca di regolarsi nella vita in base a quello che è, alle esperienze che ha maturato, ai convincimenti che nel tempo ha raggiunto. Non giudico nessuno, non condanno nulla. Ho solo espresso il mio stato d'animo, peraltro suscettibile di ogni possibile revisione e cambiamento. Stop!
Bacio....;-)