Potessero le mie mani sfogliare
Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.
Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia.
T'amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!
Garcia Lorca
Sono diciassette anni ma per me sorella è ancora ieri.
I tuoi ultimi respiri mescolati alle mie lacrime inconsapevoli sono un ricordo incancellabile.
Forse perchè tendiamo a dimenticare in fretta la felicità e tenere immobili nel cuore le esperienze dolorose.
Il tuo compagno chiamerà la mamma oggi come ogni anno, staranno qualche attimo in silenzio poi uno dei due abbasserà la cornetta.
E richiamerà in fretta per parlare d'altro.
Nessuno di noi riesce ancora a trovare parole giuste.
Neanche io oggi.
So che ci sei, vicina, da qualche parte e per questo ti dico soltanto il mio grande abbraccio ti tenga stretta come allora.