LA SFIDA
"La speranza è la decisione militante di vivere con la certezza che noi non abbiamo esplorato tutti i possibili se non tentiamo l'impossibile" (R. Garaudy)
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Che bello questo mondo virtuale! Un esercizio continuo di diplomazia e pazienza. Doti che non posseggo davvero in quantità. Non scarseggio invece di un sottile fondo di ironia pungente che spesso non viene compreso. Come quando ieri ho detto tranquillamente alla direttrice che sosteneva che necessitano tempi lunghi per i test: "Certo che se non mandi i campioni al laboratorio posso sempre aspettare per quei risultati." E mi sono sentita rispondere che ho un modo troppo diretto di dire le cose. E' solo il mio modo. La dolce Sogno che conoscete sul blog viene fuori molto di rado nella vita reale. Mi infiammo facilmente per quelle che possono sembrarmi ingiustizie, inequità, incoerenze, inadempienze. E per tutto quello che non mi è chiaro o non apprezzo fino in fondo. Sulla stregua dei miei sentimenti, spesso coloriti, son venuti fuori un paio di post sul comune nel quale abito e la di esso sindachessa. L'intenzione non era quella di offendere qualcuno. Nè tanto meno avevo la pretesa di parlare di politica. Ho soltanto riportato in gergo da blog l'opinione che ho ritrovato anche in molti cittadini di Scorzè, veneti da generazioni, con i quali ho avuto modo di parlare della cosa. Cercavo di capire il mondo attorno. Lo ammetto, ho commesso la leggerezza di parlare di un libro che in realtà non ho letto, basandomi su articoli di giornali e fonti web. Ma a voi non è mai capitato di dire cose a sproposito o di impulso o di generalizzare? Chi mi conosce lo sa bene, sono una specie di temporale estivo. Così come chi mi conosce sa perfettamente che, nonostante quello che può essere sembrato, non ho pregiudizi su nessuno. Le volte che me la sono presa con l'ambiente in cui vivo sono state poche e quelle in cui ero stanca di sopportare. Di sentirmi diversa, di sentirmi ospite non gradita, di sentirmi discriminata, di sentirmi punita per le colpe di altri. Non è facile, non è facile per niente vivere qui. Non ci sono venuta volontariamente e con difficoltà mi adatto. Volevo ringraziare arachesostufo per le informazioni che ha lasciato sul palazzo comunale di Scorzè. Ho letto un po' il tuo blog e credo che non condividiamo lo stesso pensiero sul mondo. In ogni caso ho apprezzato il modo cortese di intervenire ed ho chiarito i dubbi che avevo espresso nel post. Gentile signora Angela, la Bari che purtroppo ricorda lei, grazie al cielo non esiste più. Visiti il sito del comune, nè avrà un'idea. E con questo non voglio negare che ancora tante difficoltà restano, nella mia città così come in altre città e regioni del meraviglioso Sud. La invito a bere un caffè insieme, così si discute civilmente delle ragioni e della storia, delle difficoltà e del mal governo, dell'abusivismo e della mafia, della povertà e della disperazione, della maleducazione e dell'inciviltà ma anche del coraggio, del cuore, della disponibilità, dell'intelligenza, del forte desiderio di crescita e rinascita, della cultura, dell'onestà, della forza e dell'accoglienza di tanti noi meridionali terroni. Amica, quante cose condivise insieme, così bello leggerti tra queste pagine. E la prossima volta non aspettare più di un mese a dirmelo . . . |
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Guarda che io a malapena comprendo il mio di dialetto!
In ogni caso grazie.
Non è tutto così brutto chiaro, ci sono persone e persone, come in ogni parte d'Italia e del mondo, ma il modo di vivere proprio non ci appartiene. Tvb anch'io, bacione!
Un ex collega, che è un amico, diceva sempre: "Basta imparare a conoscerti e si capisce che quel tuo modo di fare, scambiato per difetto, in realtà è un pregio." Io penso non sia nè l'uno, nè l'altro, dipende dalle situazioni. Grazie della solidarietà cara.
Credo che alle considerazioni che hai fatto ci sia da aggiungere che questo benessere è sempre meno evidente e questo aumenta l'astio. Bacione sicula!!! Speriamo che mi trasferiscano dalle tue parti, dove solo il mare è più bello :)))