Il sole sorge ad oriente e tramonta ad occidente. Esattamente a metà del suo percorso diurno transita per il punto più alto sull'orizzonte: questo momento è il mezzogiorno vero, infatti divide esattamente a metà il giorno, cioè il periodo di illuminazione. Il punto del cielo in cui si trova indica la direzione del sud e la linea immaginaria che attraversa l'orizzonte sulla sua verticale (azzurra nel disegno) prende il nome di meridiano del luogo.   

E' ovvio che il meridiano del luogo si riferisce alla posizione sulla Terra dell'osservatore, quindi ogni osservatore ha un proprio meridiano del luogo e un proprio mezzogiorno vero. La necessità, a livello internazionale, di disporre di un sistema comune di distribuzione delle ore nel corso della giornata ha condotto alla determinazione di fasce geografiche all'interno delle quali tutti i punti sono caratterizzati dalla medesima ora; queste prendono il nome di fusi orari. Ad esempio esiste un fuso orario che comprende tutte le nazioni che giacciono longitudinalmente nel centro dell'Europa: se l'orologio indica le 10 del mattino a Roma, anche gli orologi di Varsavia, che si trova più est, indicheranno la stessa ora, così come gli orologi di Parigi, che si trova più a ovest. Tuttavia il mezzogiorno vero di Varsavia si verificherà quasi un'ora prima di quello di Roma e quello di Parigi quasi un'ora dopo. Tutti gli orologi, però, indicheranno la stessa ora, che - in questo caso - prenderà il nome di Tempo Medio dell'Europa Centrale (TMEC).

In Archeoastronomia è necessario ricordare che anticamente non esistevano i fusi orari e che, se un determinato monumento era stato costruito in modo che si verificasse un certo avvenimento ad un ora precisa, per esempio un raggio di sole che attraversa una fessura a mezzogiorno preciso, bisogna ricostruire il momento esatto in cui, in quel luogo è esattamente mezzogiorno, il mezzogiorno vero.

 

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Fusi orari.
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