Il racconto del nostro Elefante: Calcas tabacchi.decarolis@libero.it

Siamo tornati sani e salvi, questa volta eravamo in 4 e nessuno è andato a baciare l'asfalto, meno male ! Allora il team era composto così, Marco con la sua amata Transalp 650, Giuliano con la tanto sospirata sua moto, una Africa Twin 750 della quale si vanta in maniera fastidiosa e io con una 1100gs. L'abbigliamento di Marco era simile alla versione 2001 (c'è il racconto sul sito) quindi non mi dilungo nel descriverlo, anche perchè c'è molto da dire sul vestiario di Giuliano.....; bene, cominciamo dalla testa dove aveva una cuffia della Bikers in Windstopper, rubata alla Lazzarini moto di Pesaro, casco apribile Vemar e visiera antifog, della quale il Giuliano è particolarmente orgoglioso. Una banale maglietta della salute, un altrettanto banale pile e sopra mega giubbone da sci rimediato come capo fallato in un negozio in fallimento stile omino pirelli, dal peso di 56 Kg a secco !! Sotto una orrenda tuta da sci nera, rotta nella parte della gamba sinistra e riparata con nastro Elmarc (il nastro della ditta dove lavora), scarpe da montagna ricoperte da un telo abbondantemante nastrate con il solito nastro Elmarc, l'immagine è devastante, vedrete presto le foto sul sito. Io e Anna (la mia ragazza, io mi chiamo Giacomo), abbiamo comprato a caro prezzo 2 completi della Bikers in Windstopper, sono cari ma piuttosto efficaci, certo che quando la temperatura e molto bassa non ci sono cazzi che tengono, il freddo si sente è inevitabile, per il resto pile, lana, e completo dainese, Anna però aveva una serie di strati di roba impressionante, chi non guida può permettersi queste cose. Fissiamo la partenza per le 2 del mattino di giovedì, alla fine partiamo quasi alle 3 da Ancona nord e raggiungiamo Bologna per la prima sosta, la temperatura è già sotto lo zero cazzo ! Poi verso Verona la nebbia ci infastidisce parecchio ma proseguiamo alla grande e si arriva in Austria in ottimo orario, ma il maltempo comincia a imperversare, in Germania nevica di brutto ! In autostrada la situazione del manto stradale pare buona ma in alcuni momenti la neve è tanta, la moto mi sbanda e penso, ok adesso vado perterra, ma per fortuna è andata bene. Ci fermiamo un attimo per riflettere, ci sono tanti camion e auto che vanno forte, il pericolo è che ti investono se cadi, ma si prosegue perchè nevica e poi smette, nevica e smette in continuazione, un attimo c'è la bufera poi quasi esce fuori il sole, alla fine arriviamo quasi al raduno, ho detto quasi perchè poi il ghiaccio e la neve ci sono e alla grande ! Proseguo pianissimo con le gambe giu, la moto va via e ho paura di cadere, Marco e Giuliano vanno un pò meglio di me, sono più leggeri, tengono meglio le moto, io col gs in due e i bagagli sono come un carro armato con le gomme da piega sul ghiaccio, le bestemmie si sprecano. Dopo 2 ore circa per fare 2 Km arriviamo, eccolo, il 47° Elefantentreffen, che meraviglia, decidiamo di lasciare le moto fuori, entrare si potrebbe ma la soluzione più realistica sarebbe entrare sdraiati, quindi meglio di no. Abbiamo fatto di tutto per arrivare di giorno e ci eravamo riusciti, solo che l'ultimo pezzo ci ha fatto perdere troppo tempo, per fortuna troviamo un posticino vicino a 2 ragazzi di Roma, che ci aiutano a sistemarci e scrocchiamo loro il fuoco gia bello acceso, molto gentili devo dire. Inizia la vita al raduno, giovedì c'è ancora poca gente, noi ci limitiamo a una seratina tranquilla e poi via a riposare, il viaggio è stato abbastanza duro. Venerdì arriva tanta gente, si unisce a noi anche Maurizio, arrivato da Ancona da solo, la giornata è tutta da vivere osservando le cose e le persone più strane, fotografando,facendo riprese, mangiando bevendo.....BEVENDO parecchio e alla fine ormai di notte la sbornia è apprezzabilmente coerente con l'ambiente che ci circonda, Giuliano continua a dire che ci sono tante Africa Twin, Marco viene quando vede qualche rara Transalp, io mi sento a casa, questa è la patria del mitico Boxer !! Anna è andata a dormire prima di noi, ha avuto qualche problemino con i piedi freddi, è la sua prima volta all'elefante, un pochino di sofferenza ci vuole per fare il callo !!! Ma vorrei dire qualcosa a proposito dei bmwuisti, quelli esaltati, quelli che secondo loro la moto è BMW, non è che le altre non gli piacciono, proprio non esistono ! Si nota una certa aria di superiorità in molti di loro, non tutti per fortuna, però è sgradevole, io che sono alla terza moto BMW che possiedo credo che non sia la moto che conta, ma chi la cavalca, che sia BMW o altro non ha importanza. In una stazione di servizio la moto di Marco era in mezzo a tante BMW, un tipo del club passava per pulire i parabrezza, ha saltato solo la sua moto perchè era una Transalp, ok non era suo compito pulire i parabrezza di tutti, ma saltarla così palesemente è stato di cattivo gusto, aver pulito anche il suo sarebbe stato un bel gesto di fratellanza, dimostrando che non è la BMW che unisce ma la passione per la moto. Ma torniamo all'elefante, il sabato mattina ci si sveglia non troppo presto, visto la seratina allegra, si comincia a disfare l'accampamento dopo una colazione al bar vicino all'entrata e nel primo pomeriggio si parte per andare in un caldo e accogliente albergo vicino all'entrata dell'autostrada. Questa sosta in hotel l'avevamo fatta anche nel 2001 a causa del ghiaccio, non si poteva proseguire, invece questa volta è stata voluta, per riprenderci e asciugarci per poi affrontare il ritorno domenica. Ottima serata in compagnia di amici spagnoli, abituè dell'elefante e di questo albergo, gran bella cena e tanta buona birra e via a dormire, un duro ritorno di 1000 Km ci aspetta. La mattina sveglia presto, alle 6, abbondante colazione e svuotamento di arie gastro intestinali, i rumori di Marco e Giuliano erano così forti da far uscire una signora dell'albergo da una porta che borbottava qualcosa in tedesco con aria incredula. Via si parte, la pacchia al caldo è finita, fuori il termometro del trip master di giuliano segna -6, trip master fatto in casa da lui stesso, ma le uniche funzioni ancora attive erano la temperatura e l'orologio, che tristezza !! Imbocchiamo l'autostrada verso Monaco e la situazione è poco tranquilla, nevica e fà molto freddo, la strada è salatissima ma il ghiaccio è in agguato, la situazione è abbastanza pericolosa. Si procede a bassa velocità facendo molta attenzione, comincio ad aver paura, vedo dei tratti ghiacciati, io e Giuliano stiamo dietro uno spazzaneve che sparge sale, ad un certo punto vedo altre moto sorpassare, mi faccio coraggio e sorpasso lo spazzaneve, non l'avessi mai fatto, appena rientro sulla destra una lastra di ghiaccio è li ad aspettarmi volgliosa di farmi andare per terra, la moto mi sbanda, Anna dietro di me mi stringe le braccia addosso, butto giù i piedi per tenere la moto dritta, continuo a sbandare lo spazzaneve mi suona, (ma che cazzo suoni non vedi che sto quasi per cadere !!!), alla fine la moto si stabilizza, tutto è successo in un attimo lungo un'eternità. Arriviamo a Monaco per la prima sosta, nessuno di noi è caduto ma riceviamo notizie che altri hanno baciato l'asfalto, per fortuna senza conseguenze serie. Si riparte verso Insbruck ma ci vuole un'altra sosta, al ritorno fà molto più freddo che all'andata, vuoi perchè è più freddo vuoi perchè all'andata si sente di meno per via dell'euforia, ma fatto stà che è un freddo de dio !!! Dopo Insbruck il tempo e la strada migliorano decisamente, addirittura si fà vedere il caro e vecchio sole, incredibile, si và alla grande e si arriva al primo Autogrill italiano, ci sono un mare di moto, che bellezza ! Via via si scorre ad ottime andature fino Bologna, ultima sosta e poi gli ultimi, interminabili e freddi 170 Km, ma ecco il nostro casello, Ancona Nord, Falconara Marittima, siamo a casa. La prima cosa da fare appena si torna dall'Elefantentreffen è lavare le moto, la volglia è nulla, ma bisigna farlo, il sale uccide le nostre amate moto, noi possiamo aspettare a lavarci, loro no. Ultime foto di rito, saluti ed è finita l'avventura dell'Elefantentreffen 2003, una grande bella esperienza, con qualche rischio ma è così, altrimenti che elefanten sarebbe !?