Intervista a David Gemmell
dalla rivista "Fear Magazine" di Nov/Dic 1988
Il famoso scrittore fantasy David Gemmell racconta a
Stan Nicholls dei momenti di "vita e morte" delle sue opere, una
terrificante crisi che lo ha portato sulla via di libri come "La Leggenda
dei Drenai", "Il re dei fantasmi" ed oltre, fino al suo ultimo
libro , "I cavalieri dei Gabala"
Le contraddizioni sono fatte per dei personaggi
interessanti, e David Gemmell è colmo di emozioni contrarie. Egli è un uomo la
cui adolescenziale ammirazione per quella famosa storia di grande coraggio
texano, che è Alamo, e il suo seguente inacidimento, quando, da adulto, ha
letto la verità su quel fatto, lo hanno spronato a scrivere un libro (La
Leggenda dei Drenai) che descrivesse quale potrebbe essere stato lo spirito di
Alamo. Un eterno socialista, ha appoggiato Margaret Thatcher a proposito del
conflitto delle Falklands e pensa che Ronald Reagan sia probabilmente l'uomo più
adatto per la presidenza degli U.S.A. Sono queste conflittuali sfaccettature che
hanno prodotto la maggior parte degli uomini ed anche pochi personaggi
romanzeschi. I libri di Gemmell parlano di persone ordinarie in situazioni
straordinarie, e di eroi straordinari con qualcosa di più della loro
condivisione del tallone di Achille, che superano, attraverso la solitudine o
per associazione con altri uomini buoni, insormontabili disparità. Lo stesso
Gemmell ha dovuto affrontare l'inevitabilità della morte, ed ha vissuto per
combattere un altro giorno ancora. Nato nel 1948 nell'ovest di Londra, ha
lavorato per 22 anni come giornalista, soprattutto per giornali provinciali, e
come galoppino per il Daily Mirror, il Daily Mail e il Daily Express, prima di
diventare scrittore. Vive ad Hastings dal 1979 con sua moglie e due figli.
Intervista
Stan Nicholls - Quando ha iniziato a scrivere romanzi fantasy ?
David Gemmell - Nel
1976 ho dovuto fare un test per scoprire se avevo un cancro, e quello è
diventato un periodo orribile. Perdevo peso ed urinavo sangue, sapevo che
qualche cosa doveva non andare per il verso giusto. Credimi, la prospettiva di
morte ti schiarisce davvero la mente. Mia moglie mi disse, "Guarda, perché
non fai qualcosa per togliertelo dalla mente ?" Così, ho scritto, in due
settimane, un libro chiamato "L'assedio di Dros Delnoch". Ho solamente
tirato fuori questo libro, scrivendo otto ore al giorno. Non avevo ancora capito
che cosa fosse esattamente, a quel tempo, ma se pensate a "La Leggenda dei
Drenai", cosa che sarebbe divenuta più tardi, saprete che i nemici erano i
Nadir. La mia mente cosciente non mi aveva detto che ciò significava il punto
di più grande disperazione. La fortezza ero io ed i Nadir erano il cancro.
Quando l'ho finito ho lasciato il finale aperto, in modo che se fossi andato
all'ospedale e mi avessero detto "ragazzo mio, tu hai un cancro e non c'è
un cazzo che possiamo fare per aiutarti", la fortezza sarebbe caduta. Se
non fosse stato cancro, o avessero potuto guarirmi in qualche modo, la fortezza
sarebbe sopravvissuta. Questo mi ha dato qualcosa a cui appigliarmi. Comunque,
sono ovviamente ancora qui, perché venne fuori che era un vecchia ferita di
quando, come giornalista, ero stato picchiato violentemente: era stato
danneggiato uno dei miei reni. Un'infezione aveva causato la perdita di sangue
dal mio rene. Quindi ho dimenticato il libro per qualche tempo, perché infatti
non era quello buono. Nel 1980 un amico lesse il manoscritto e disse "E'
pieno di cliché, ma è molto piacevole, e se ci passi qualche tempo sopra
potresti ricavarne un buon libro". Ho pensato che avrei ricominciato
ancora. Mi è servito un anno, ed ecco che compare "La Leggenda dei
Drenai". Venne accettato dalla Century Hutchinson alla fine dell'82.
Stan Nicholls - Chi
o che cosa influenza le sue opere ?
David Gemmell
- Io non leggo fantasy. Lo facevo tempo fa, ho letto Tolkien, Howard e Lin
Carter, gli scrittori di inizio anni Settanta. Ho smesso di leggerli quando ho
cominciato a scrivere. Ti spaventa l'idea di diventare una specie di plagiario.
Sono terrorizzato dall'idea di scrivere una scena che venga in effetti da
qualcun altro. Ho un problema adesso con il mio nuovo libro, che uscirà a
Giugno. Si chiama "I cavalieri dei Gabala" (Knights of dark renown),
un titolo di cui sono soddisfatto. Recentemente qualcuno mi ha chiesto a che
cosa stessi lavorando ed io ho risposto "I cavalieri dei Gabala".
Allora mi ha risposto "L'ho già letto". Ho scoperto che è il nome di
un romanzo storico pubblicato attorno al 1955.
Stan Nicholls - Perché
ha scelto di scrivere heroic fantasy in particolare ?
David Gemmell Se
qualcuno mi avesse chiesto dieci anni fa che tipi di scrittore sarei diventato,
avrei risposto "un romanziere storico". Sono affascinato dalla storia,
ma la maggior parte delle cose che mi intrigano finiscono male. Uno dei miei
eroi preferiti è William Wallace, che era scozzese. Nel XIII secolo i Normanni
governavano Inghilterra e Scozia e gli Scozzesi stavano invadendo l'Inghilterra.
I Normanni venivano uccisi raramente perché erano tutti nobili e cavalieri e
venivano catturati per ricavarne un riscatto. Le persone che venivano macellate
erano gli schiavi e i servi della gleba. In questa situazione venne Wallace, che
era una specie di piccolo cavaliere, e rivoluzionò il modo di combattere. Aveva
dalla sua parte un sacco di contadini, e li trasformò in un esercito di
fanteria, che respinse gli Inglesi indietro a Stirling. I nobili scozzesi,
intuendo che gli Inglesi sarebbero stati sconfitti e che ci sarebbe stato un
nuovo ordine in Scozia, lo tradirono. Fu condotto a Londra, impiccato, bollito e
squartato. Fine della storia. Se avessi scritto di William Wallace, sarebbe
esistito in un mondo dove non sarebbe stato tradito, sarebbe sopravvissuto e
avrebbe vinto. Con questo concetto in mente, ho pensato che l'unica cosa da fare
sarebbe stata trovare un compromesso con la fantasy.
Stan Nicholls I tuoi personaggi hanno una vita propria ?
David Gemmell "La
Leggenda dei Drenai" è l'unico libro dove ho conosciuto "l'atmosfera
della trama" perché l'ho scritto come "L'assedio di Dros Delnoch".
Tutti gli altri libri che ho scritto cominciano con un personaggio, non comincio
con una trama. Dico "è un personaggio interessante, lo faccio montare su
un cavallo e cavalcare fuori da una foresta". Sono molto flessibile. Il più
grande segreto che ho scoperto nello scrivere è di usare gente reale. Nella
"Leggenda dei Drenai", e devo essere attento qui, volevo un
personaggio che fosse un ragazzo simpatico, non molto abile, che potesse sempre
essere stato certo di fare la cosa sbagliata. Qualcuno un po' fresco. Così ho
dipinto un amico particolare. E' molto più reale, più credibile. E' stato lo
stesso con il personaggio di Druss. C'è una scena in "La Leggenda dei
Drenai" dove ho avuto un vero problema. Quello che volevo era che il
traditore facesse qualcosa di spregevole. Così ho pensato "avvelena il
pozzo". Mi sono chiesto come si poteva scoprirlo, a parte la morte di
tutti. Così mi è venuta in mente l'idea di una trasmissione telepatica dei
Trenta a Druss "Ehi, Druss, il pozzo è avvelenato". Nessun problema.
Loro entrano (nella sua mente), e lui che cosa fa ? Al posto di dire "Chi
è là ?" si mette ad urlare "Fuori dalla mia mente", e comincia
a sfasciare il posto. Lo sto scrivendo, pensando "Ascolta, vecchio stupido
bastardo, ascolta! Non funziona e devo trovare un'altra strada.
Stan Nicholls Quando
finisce un libro lo metti da parte a maturare o viene pubblicato direttamente ?
David Gemmell Viene
subito pubblicato. Ho un superbo editore, Liza Reeves, e posso contare
totalmente su di lei quando prende il manoscritto per dirmi esattamente cosa
bisogna fare. Per esempio, ero profondamente infelice quando stavo scrivendo
"Un lupo nell'ombra". A quel tempo avevo appena perso il mio lavoro,
mia madre era molto malata e successivamente è morta. Tutto questo ha
influenzato la stesura di "Un lupo nell'ombra". Il personaggio
principale, Jon Shannow, divenne sempre più depresso ed il libro prese certe
pieghe spettacolosamente sbagliate, che io non potevo vedere. Liza li ha rimessi
sulla giusta via con una lista di possibili revisioni. Originalmente il libro
era una specie di "science fiction", ed allora lei mi ha suggerito di
tagliare alcuni elementi di "science fiction" (SF) e di trovarne
alcuni magici. Improvvisamente tutto andò per il verso giusto. Ho riscritto la
seconda metà in tre settimane. E' stato facile. Quello era il mio primo libro
che sarebbe dovuto essere venduto negli Stati Uniti, e questo non sarebbe stato
possibile senza l'aiuto di Liza Reeves. Metto sempre il suo nome nei
ringraziamenti.
Stan Nicholls Lei
fa una distinzione tra scrittore e narratore, descrivendo se stesso come un
narratore
David Gemmell Penso
che sia perché non avrò mai il blocco dello scrittore. La gente parla di me
come uno dei più grandi scrittori del genere. Geoff Ryman. Lavora e lavora,
bozza dopo bozza. Gli ho chiesto perché non produce di più. Lui mi ha detto
che ha una scena con un uomo che entra in una stanza, e quali sono le sue prime
impressioni ? C'è un sacco di gente nella stanza ? Quale è la sua grandezza ?
Ed avanti così con interminabili domande. "Entra nella stanza. Fai che
succeda qualche cosa Geoff". Ho parlato con persone che ammirano il suo
lavoro e dicono che è uno scrittore straordinario. Ma non è così per me. Io
racconto storie. Ci sono probabilmente solo tre o quattro al mondo, ma se vivrò
fino a diventare novantenne, ne troverò delle variazioni. Geoff è
essenzialmente un attore. Da una grande performance, là sulla pagina. Sa quando
è giusto, e quando ha fatto una grande esibizione. Io applaudo tutto ciò. Ma
se ha scritto quattro libri in dodici anni, non può fare carriera come
scrittore. Forse tra duecento anni nessuno conoscerà David Gemmell e ci saranno
corsi universitari su Geoff Ryman. Ma non mi preoccupo di cosa accadrà tra
duecento anni.
Stan Nicholls I
suoi personaggi sono interessanti perché sono incerti su loro stessi, gente
ordinaria che deve compiere cose straordinarie; da dove vengono ?
David Gemmell Vengono
tutti dalla vita. In "La Leggenda dei Drenai", Rek è basato su me
stesso, terrorizzato dall'oscurità, che non vuole essere coinvolto in alcuni
tipo di violenza. Sono cresciuto in una zona molto violenta. Ho centinaia di
punti sul mio corpo causati dalle dispute da ragazzino. Sono stato colpito da
bottiglie rotte, ho ferite e cicatrici. Rek era anche un narcisista. Era
maggiormente interessato a vedere se il suo mantello era correttamente
drappeggiato sulla sella che ad essere coinvolto in qualche problema. Questo
sono io. Molti altri personaggi sono basati su alcuni uomini violenti che ho
conosciuto crescendo. Il mio patrigno è molto simile a Druss nella
"Leggenda dei Drenai". E' un naturale uomo d'azione, ed ha un modo
diretto per risolvere i problemi. Ha mani simili a banane, il suo anello con
sigillo potrebbe andare oltre il mio pollice. Un vero uomo duro di West London.
Tutti i miei personaggi sono persone reali che si trovano ad affrontare
situazioni inusuali, è qui che giace il dramma. Non c'è niente di più noioso
di un personaggio con muscoli enormi, un cervello brillante e che non perde mai.
Sai già dalla prima pagina che ucciderà settantacinque maghi, un paio di
eserciti, molti draghi, un po' di lupi mannari... e finisce incoronato re di
Lemuria o di qualche altro posto.
Stan Nicholls Come
Conan ?
David Gemmell Conan
è un poco differente. E' stato meglio costruito. C'è un passo, una vitalità
nel lavoro di Howard che ti conduce attraverso la storia. Molti imitatori non
hanno queste caratteristiche. La miglior fantasy che abbia mai letto è "Il
signore degli anelli". Se scrivi di fantasy devi stabilire subito la
credibilità. E tu fai questo dando al tuo eroe un ginocchio o la scena in
cattive condizioni. Qualcun altro invece può avere mal di denti, o dubbi e
paure. Tutte delle cose con cui il lettore può identificarsi. Così, quando
introduci dragoni, lupi mannari e maghi, sono più accettabili. Abbiamo già
stabilito che il loro è un mondo reale.
Stan Nicholls Rek
ha superato i suoi dubbi. Anche lei ha superato i suoi ?
David Gemmell Come
Rek, quando ero giovane sono stato forzato in situazioni violente. Mia madre mi
ha fatto boxare. Mi ha portato in un club e ha detto "Vai, allenati".
Ho imparato a combattere, ma non mi è mai piaciuto e non mi sono mai divertito.
Come Rek, io detesto la violenza, farei qualsiasi cosa per allontanarmene. Sono
cresciuto da mia madre fino all'età di sei anni, e somigliavo davvero molto a
una sorta di libresco giovinetto, come Thuro in "Il re dei fantasmi".
Poi venne nella nostra famiglia un uomo che era molto duro, potente, diretto.
Non mi ha forzato su niente, tranne che sulla boxe. Tutto quello che diceva era
"Figliolo, devi imparate che un pugno in bocca non è tanto male come
nascondersi dietro un muro o fuggire". L'altra cosa riguardo Rek è che
viene cambiato dalla sua amante, Virae, che è basata su una
"amazzone" con cui ero solito lavorare. L'essenza di Virae è mia
moglie. Per me Val è una roccia. Ci sono io che galleggio, di qua e di là, ma
ho questa roccia a cui posso sempre tornare. Questo è quello che succede a Rek
in "La Leggenda dei Drenai". Questo è ciò che mi ha aiutato fino ad
ora durante la mia vita.
Stan Nicholls I
problemi tendono ad essere risolti da azioni dirette nei suoi libri. Questo
riflette una sua personale filosofia ?
David Gemmell Si,
molto. Tendo ad andare direttamente al problema e a calciarlo via. Io sento
fortemente che siamo educati fin dal nostro primo giorno di vita ad un
attitudine che dice che se viene fuori un problema, c'è sempre qualcuno che
possa risolverlo per noi. Io sono contro questa concezione.
Stan Nicholls Suona
un poco tatcheriano
David Gemmell Possa
la mia lingua diventare nera e cadere, ma sì! Ho sostenuto la campagna per
Harold Wilson, andavo in giro portando dei cartelli. Vengo da una famiglia
socialista, socialista sotto tutti i punti di vista, ma su questo punto mi
infilo nel campo della Tatcher. Esattamente come per le Farklands. La mia
opinione è che la task force doveva essere mandata. E' stata un azione
diretta e ne sono uscite alcune cose.
Stan Nicholls C'è
per caso qualche elemento di allegoria politica cosciente nei suoi libri ?
David Gemmell Ho
avuto le conversazione più bizzarre a proposito di questo argomento. Alcune
persone dicono di vedere certi messaggi nascosti dell'ala sinistra, altre
trovano pensieri dell'ala destra. Tutti gli uomini vi trovano cose diverse. Si
può facilmente intuire che "La Leggenda dei Drenai" è a proposito di
una civiltà vecchia e corrotta e di una nuova popolazione di barbari. Come noi,
lentamente affondano nella decadenza. Ma il libro non è stato scritto in questo
modo. Come giornalista ho avuto a che fare con dei politici, alcuni di loro ora
ministri di gabinetto, e non ne ho mai incontrato uno con cui avresti potuto
sederti assieme e capire se era onesto. Puoi vedere i loro cervelli lavorare. C'è
sempre qualcosa dietro a tutto quello che dicono, ed è interesse personale.
Attualmente amo Reagan. Ero felicissimo quando è stato eletto. L'unica cosa di
cui il presidente degli Stati Uniti non ha bisogna è essere intelligente. E'
disperatamente pericoloso. Jimmy Carter lo ha dimostrato. Quando avremo un
presidente degli U.S.A. o un premier russo che cerchi di vedere entrambi i lati
di una domanda, ci sarà pericolo di guerra. Il mondo è salvo perché i russi
sanno che Reagan non è molto sveglio. Votate sempre per il più tonto: John
Wayne a parte, penso che Reagan sia il miglior candidato.
Stan Nicholls Questo
mi sembra il momento giusto per chiederle che cosa voleva dire quando una volta
ha sostenuto di voler essere il John Wayne della fantasy.
David Gemmell Dunque,
questo non ha niente a che fare con la politica. Una delle cose che ha reso
Wayne una così durevole entità nel mondo del cinema è che egli non si è mai
considerato un grande attore. Si considerava un viaggiatore e tentava di
imparare da tutti i posti in cui girava. Mirava sempre ad essere qualcuno.
Quello che voglio è mantenere l'ideale che possedeva, lasciare il processo di
apprendimento aperto, non diventare troppo "sfiorito".
Stan Nicholls Non
sarebbe bello vedere "La Leggenda dei Drenai", su un altro livello,
come se fosse basato su Alamo?
David Gemmell Sì,
Alamo ha avuto un grande effetto su di me la prima volta che ne ho letto;
sfortunatamente adesso conosco la verità sul fatto. Non è una storia di vero
eroismo, nessuno si aspettava di morire laggiù. Non sto dicendo che non fossero
uomini coraggiosi. Ma l'intera cosa era stata mal amministrata fino al punto di
diventare inettitudine. C'è persino una versione che dice che Davy Crockett fu
scoperto mentre si nascondeva sotto una pila di abiti femminili e cercava di
scappare. L'hanno preso e gli hanno sparato. Non mi piace credere a questo, ma
è la verità della vita, quindi forse non avrei dovuto studiare Alamo. "La
Leggenda dei Drenai" è lo spirito di Alamo, o quello che avrebbe dovuto
essere.
Stan Nicholls Nei
suoi libri ci sono molti gruppi di élite come i Trenta e il Drago. Sono solo
buoni stratagemmi letterari?
David Gemmell Non
voglio diventare troppo psicologico, ma, nella mia fanciullezza, non appartenevo
a gang e non avevo amici. Questo mi ha fatto passare molti periodi da solo.
Sognavo di avere un sacco di amici. Quindi in qualche modo i gruppi di élite
derivano da questo. Sono affascinato dalla disciplina e dal cameratismo.
Stan Nicholls Alcune
delle sue élite sembrano avere basi mitologiche. C'è forse un motivo religioso
in questo ?
David Gemmell Questo
è sicuramente vero. Tutti i miei libri hanno basi religiose. Sono
essenzialmente cristiani. Io sono cristiano ed ho certe vedute piuttosto
definite sul Cristianesimo. Per esempio Serbitar dei Trenta dice "Perché
sono io il capo?" Sicuramente lui è il capo perché è il più debole. La
Bibbia dice "Gli ultimi saranno i primi".
Stan Nicholls Avrebbe
scritto libri differenti se non fossi stato cristiano ?
David Gemmell Certo
che sì. C'è uno scrittore, George G. Gillman, che scrive di Edge, un uomo che
può rollare una sigaretta con una mano mentre sta stuprando una donna e
tagliando la gola di molti soldati messicani. Se non fossi stato cristiano avrei
potuto scrivere libri del genere, se ne avessi ricavato profitto. La Cristianità
mi impedisce di farlo; penso che in questo modo potrei promuovere la causa del
male.
Stan Nicholls Si
vede sempre come scrittore fantasy?
David Gemmell Sto
Scrivendo dei thriller al momento, ma quando li guardo bene penso che
assomiglino molto a dei libri fantasy. Gli eroi non sono molto differenti, mi
interessa solo che dei bravi ragazzi vincano il male, e le persone lo accettano
meglio in un'ambientazione fantasy. Comunque penso che continuerò con la
fantasy per il resto della mia vita: mi diverto troppo nello scriverla.
Traduzione a cura di Andrea
Oldani
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